Sondaggio su Tirreno Power

Il nero e le seppie
Chi ha commissionato il sondaggio su Tirreno Power?
La stessa agenzia che lo ha realizzato (!) apparentemente…

Il nero e le seppie

Chi ha commissionato il sondaggio su Tirreno Power? La stessa agenzia che lo ha realizzato (!) apparentemente…

Davvero curioso.

Dunque: una società di sondaggi di Trieste avrebbe deciso sua sponte di autocommissionarsi il sondaggio su piattaforma Maersk, Tirreno Power e Ferrania.

Ma come? Quarantott’ore 48 prima della Conferenza dei Servizi che deciderà sul futuro del progetto di ampliamento a carbone presentato per la centrale Tirreno Power di Vado Ligure, ecco apparire tutto d’un tratto un sondaggio (ttdntrtt come direbbe il povero Carlo Dapporto), presentato stamane in Provincia dal presidente Angelo Vaccarezza e dall’Assessore Paolo Marson, a proposito di Tirreno Power, Piattaforma Maersk e Ferrania.

http://www.youtube.com/watch?v=9wWimDJMgsI

http://www.youtube.com/watch?v=sRMqzwXJKac

Mah. Sono certo tre realtà importanti, ma nient’affatto semplici da assimilare. Pace.

E’ però noto a tutti che i risultati di un sondaggio – telefonico in questo caso –  possono variare, e di molto, a seconda del campione scelto, della domanda posta e del committente.

E già qui la prima stranezza: il committente è la stessa agenzia di sondaggio.

Curioso: un’agenzia di Trieste che si cala sin qui per analizzare problematiche pesanti ma squisitamente locali. Perché lo fa?

Glielo chiediamo via email, e l’ufficio stampa dell’istituto di ricerca ci dirotta sul ricercatore (incredibile, dopo i tagli ne è sopravvissuto addirittura uno in Italia).

Giriamo le nostre perplessità al ricercatore stesso che ci risponde affermando che “il sondaggio condotto nella provincia di Savona è stato ideato e realizzato per nostra iniziativa a scopi promozionali. Cordiali saluti”

Testuale.

Scopi promozionali? Qui, ora e a due giorni dalla conferenza dei servizi su Tirreno Power? Strano…

Chiediamo se possono confermarcelo sottolineandone la bizzarrìa, e domandando un profilo societario.

La risposta è stizzita: nel nostro precedente servizio de “Il Punto”, garbatamente titolato… “A ciascuno la sua torta

Smentiscono contatti con Tirreno Power e… “Dato che sul suo sito non ci sta trattando benissimo, direi che la nostra comunicazione può concludersi qui.”  Testuale.

Tiè.

Non gli siamo simpatici, e questo ci amareggia oltre che costringerci all’onere e al fastidio di un’occhiata più approfondita dalla quale si evince che uno dei soci di peso della lontana Agenzia di sondaggi autocommissionati è un omonimo di Davide Corritore, consigliere comunale PD a Milano. Omonimie.

Certo, questo significa tutto e niente. Ma non solo il tempismo del sondaggio è curioso. Anche la domanda, quella “centrale” sul consenso all’ampliamento di Tirreno Power, è formulata in modo così “orientante” da destare più di un interrogativo. Copiamo e incolliamo:

DOMANDA:

“Il progetto di ampliamento a carbone prevede investimenti per 800 milioni di euro di cui 200 nel settore delle energie rinnovabili e circa 300 posti di lavoro in più rispetto agli attuali. Secondo il progetto dell’azienda è prevista una riduzione media delle emissioni del 5% rispetto alle attuali. A suo parere il progetto dovrebbe:
(rispondenti: chi dichiara di conoscere la questione)

A) realizzato come proposto ma con la garanzia di un costante monitoraggio da parte degli enti pubblici competenti
B) essere realizzato senza indugio
C) realizzato solo per la parte di ammodernamento degli impianti esistenti rinunciando a parte significativa degli investimenti e dell’occupazione aggiuntiva
D) non dovrebbe essere realizzato né ora né mai
E) non sa / non risponde

Non occorrono scienziati per capire che la domanda porta NATURALMENTE sulla prima risposta, non solo per le premesse con danaro, ambiente e garanzie (sulla carta, anzi, per telefono) ma anche perché la risposta “A” è quella che contiene in sé gli elementi più rassicuranti come la parola “garanzia“, “monitoraggio” (costante) e “enti pubblici competenti

La risposta “B” con il suo “senza indugio” fa mancar la “garanzia“.

La “C” parla di “rinuncia ad una parte significativa” dissuadendo ed esprimendo in sè un (pre) giudizio.

Né ora né mai” meglio si colloca in un romanzo d’appendice che in un indagine scientifica, anche se curiosamente il risultato viene riportato in un colore diverso da tutte gli altri; ed è guardacaso quello che l’assessore Paolo Marson sottolinea politicamente in conferenza stampa, stamane.

 

Il resto è poco o niente. Più niente che poco.

Non occorre sondare molto per arrivare all’ovvietà che nel savonese siano problemi sentiti sia Tirreno Power che Ferrania e piattaforma Maersk. Ma la domanda su quest’ultima ha un che di divertente nella sua ambiguità. Occhio:

La piattaforma portuale MAERSK: l’alternativa del Polo della Pesca

Questo il titolo. Non si parte dunque nè dalla dubbia utilità di un’opera in buona parte finanziata con soldi pubblici nè tantomeno dall’impatto ambientale ed antituristico che questa avrebbe sulla rada di Vado e dintorni (dove i dintorni sono un’area marina protetta). Niente di tutto ciò. Si parte da un curioso paragone con un fantomatico “polo della pesca”, volse in concorrenza alla quilianese albicocca.

Poi, il domandone: “Il progetto ha il parere contrario dell’amministrazione locale che propone di realizzare in alternativa un ‘polo della pesca’. Secondo Lei…”

Il maggior numero di consensi lo riscuote la risposta “è un progetto irrealizzabile” (dato medio 32)

Ma QUALE progetto? la Maxipiattaforma o 4 pescherecci…?

Sarem tordi noialtri, che siam mica sondaggisti.

Per chi vuol vedere / sentire, alcuni domande e risposte della conferenza stampa con Angelo Vaccarezza & Paolo Marson

http://www.youtube.com/watch?v=9wWimDJMgsI

http://www.youtube.com/watch?v=sRMqzwXJKac

Quel che conforta è che tutto ciò, secondo l’Agenzia stessa, sarebbe “autocommissionato” e dunque non pagato.

 

Mario Molinari                 da Savonanews

 

 

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