Savona città strana!

Savona città strana!
Se fossi in Campania direi…
Ma qui cosa devo pensare ?

Savona città strana!
Se fossi in Campania direi…
Ma qui cosa devo pensare ?
 

Pochi ricorderanno che la nostra città mantiene un antico record: all’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria (progettata dall’illustre arch. Nervi ) ci si accorse, con grande stupore, che ci mancava qualche cosa: i binari ! Andammo sui giornali di tutto il mondo!

Venendo a tempi più recenti.

L’Aurelia bis

la giunta Zanelli- Scardaoni , siamo ai primi degli anni ’80, aveva presentato il progetto della Aurelia bis che prevedeva, nei punti più difficili, diverse soluzioni. Caduta quella giunta nel 1984, dell’Aurelia bis si sono persi i progetti, gli studi e la civica amministrazione, rimasta al palo per tanti anni, ha dovuto recentemente passare la mano all’ANAS, e di progetto esecutivo non se ne parla ancora! Probabilmente per il Comune di Savona c’erano problemi più urgenti da affrontare in tutti questi ultimi tre lustri!

Copertura della piscina Olimpica

sempre nel 1984 fu inaugurata la piscina olimpica di c.so Colombo. La copertura era stata prevista nel progetto ed era stata finanziata con un contributo del Coni. La copertura si è invece realizzata nel 2010 a totale costo del Comune di Savona.

Complimenti !

Vecchio S. PAOLO

E’ passato quasi un quarto di secolo dal suo inutilizzo e pare che prima o poi i privati – che, bontà loro, hanno acquistato l’edificio da almeno 7/8 anni- inizieranno i lavori.

Come mai tanto ritardo?

Vecchia stazione

se non fosse stata demolita nel 1980, probabilmente ci troveremmo con un altro edificio chiuso e recintato in attesa di ristrutturazione come il vecchio S. Paolo!

 Metrobus
Discarica di Cima Montà

 

Metro bus

per problemi di traffico e problemi di inquinamento il metro bus avrebbe dovuto collegare Savona con le Albisole con un finanziamento a fondo perduto di circa 60 miliardi di lire. Poi, verificata l’impossibilità di mettere d’accordo i due comuni, l’amministrazione provinciale decise di puntare sulla tratta Savona-Vado per non perdere il finanziamento. La ACTS gestì la progettazione e, dopo circa due anni , consegnò il progetto esecutivo agli enti pubblici, azionisti della società, che, per motivi di alti costi di gestione (così disserro) improvvisamente ed inaspettatamente bocciarono il progetto buttando a mare 2 milioni di euro di spese ( a carico dei cittadini savonesi!) rinunciando al finanziamento miliardario a favore di Genova.

Ma che bravi !

Discarica cima Montà

avvicinandosi all’esaurimento della discarica e non essendo possibile ottenere ulteriori proroghe, l’ATA, su indicazioni del Comune di Savona, progettò un nuovo sito per una nuova discarica che ottenne l’approvazione tecnica di tutti gli organi preposti, ma, arrivati al punto decisivo, la Provincia cambiò idea e ne decise la bocciatura concedendo una breve proroga di quella esistente ( con oneri che si sono poi rilevati pesantissimi per l’ATA ) . Spese per la progettazione ? al vento. Nuove soluzioni ? nessuna. Affidamento dei rifiuti alla discarica privata, aggravando così di qualche milione di euro le casse comunali.

La discarica privata di Vado, che ha già ottenuto in passato autorizzazioni per consistenti ampliamenti, ne otterrà ancora per ospitare i rifiuti anche da parte di altre province.

Domanda : perché la discarica pubblica non andava bene e quella privata invece sì ?

Termovalorizzatori : manco a parlarne. Raccolta differenziata : sì se ne parla, se ne parla …..

Se fossimo in Campania, qualche sospetto potrebbe venire, ma qui a Savona cosa pensare ?

 

Savona, 15 dicembre 2010.

      Luciano Locci

 

Nota di Trucioli Savonesi: ringraziamo l’autorevole (professionalmente) testimone della realtà di ieri e di oggi. Vorremmo aggiungere solo un’altra piccola perla e riflessione, ignorata e dimenticata. La piscina Olimpica di corso Colombo con un passato inglorioso (fallimento e dintorni), è tornata ad essere un grande patrimonio per la città e non solo. Con un piccolo particolare di “cultura ambientalista”. Mentre alla stadio di calcio Chittolina di Vado Ligure, con il presidente Marco Porcile, si è intrapreso con capacità e lungimiranza il “risparmio energetico”, investendo 200 mila euro della società, in pannelli fotovoltaici, nella piscina Olimpica di corso Colombo siamo rimasti alle caldaie, alla vecchia combustione, alle “polveri sottili”.

L’innovazione termica che progredisce in tutto in mondo civile, è rimasta al palo sia a livello progettuale, sia nelle stanze di chi dovrebbe dare il buon esempio. Riscaldiamo l’acqua calda (spesso appena “tiepida”) alla vecchia maniera di fare politica, rinunciando all’autonomia energetica (pulita) e a mettere in rete (facendo cassa) il surplus, come accade fortunatamente in tante città d’Italia. Certo, di peggio accadeva già a Luceto, con i costi conseguenti.

C’è in previsione una seconda piscina più piccola; chissà se almeno in questo caso Comune di Savona e i benemeriti dirigenti della Rari Nantes (mass media inclusi) si ricorderanno del buon senso. (l.c.)

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