SMART CITIES

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
 Cinquantaseiesima puntata
LE CITTA’ INTELLIGENTI

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO

 Cinquantaseiesima puntata
LE CITTA’ INTELLIGENTI

Ritorna d’attualità, ancora una volta, il tema dei rapporti tra l’ Italia e la Comunità Economica Europea (CEE).

Infatti, è comparsa, in questi giorni, la notizia che un’ apposita Commissione Europea ha assunto il compito di creare, incentivare e sostenere economicamente le CITTA’ EUROPEE DI MEDIA GRANDEZZA DISPONIBILI A DIVENTARE  SMART CITIES (CITTA’ INTELLIGENTI).

 Da dove nasce questa iniziativa? E quali risultati si prefigge di raggiungere?

Per rispondere correttamente a questo duplice quesito, facciamo un passo all’indietro ed andiamo a rileggerci la Tabella seguente, redatta, nel 1996, dal RIVM e da me riportata nella Pubblicazione “SCIENZA E UTOPIA” Pagina 133:

Cosa ci dicono questi dati?

 

In gran parte del Mondo (Stati Uniti, Giappone, Europa Occidentale, America Latina e Russia) già nel 1970, la popolazione, che viveva nelle Città, aveva percentualmente superato la popolazione che continuava  a vivere ed operare  nelle campagne.

Aggiungevo personalmente, a questi dati, un’ ulteriore considerazione (APRILE 2004):

“Oggi, il fenomeno non si è arrestato ed, anzi, gli ultimi dati ufficiosi, relativi ai primi anni 2000, dimostrano che il paventato capovolgimento delle posizioni tra popolazione agricola e popolazione urbana si è, di fatto, attuato; si è verificata, dunque, una crescente urbanizzazione.

Infatti, il cammino non si è fermato e, secondo le previsioni delle NAZIONI UNITE nel 2050 il 70 per cento della popolazione umana sarà urbanizzata, il che vuol dire che due abitanti della Terra su tre affolleranno le città.

 

Sorge (o dovrebbe sorgere) in noi tutti e, soprattutto, in coloro che governano ed amministrano le città un’altra serie di domande, che sottopongo alla cortese attenzione dei nostri Amici-Lettori:

 

– COME SARANNO QUESTE CITTA’ IN FUTURO?

– COSA SI PUO’ E SI DEVE FARE PER RENDERLE VIVIBILI?

– QUALI RISORSE ENERGETICHE ED ALIMENTARI CONSUMERANNO?

La CEE si è già posta queste domande e le ha, a sua volta, riproposte a tutti gli Stati Membri (ivi compresa l’Italia); ma non si è limitata a questo ed ha stabilito di finanziare, sia pure parzialmente, IL FUTURO ASSETTO DELLE CITTA’ (DEFINITE INTELLIGENTI), con una Somma Complessiva, stimata attorno agli 11 miliardi di Euro.

Giunti a questo punto, occorre, tuttavia, avere delle idee chiare sul CONCETTO DI INTELLIGENZA DI UNA CITTA’.

 

Cedo allora la parola a Cristiana Pulcinelli, che in un Suo pregevole articolo pubblicato dal Quotidiano “L’UNITA’” in data 12 Marzo 2012, ha sintetizzato, in poche righe,il concetto sopra citato: 

 
un progetto dell’ENEA  di Città Intelligente

 “L’INTELLIGENZA DI UNA CITTA’ SI MISURA SULLA BASE DI SEI  CARATTERISTICHE:

– ECONOMIA INTELLIGENTE

– PERSONE INTELLIGENTI

– GOVERNO INTELLIGENTE

– MOBILITA’ INTELLIGENTE

– AMBIENTE INTELLIGENTE

– VITA INTELLIGENTE

 Ma, andiamo oltre e lasciamo parlare ancora Cristiana Pulcinelli:

UN’ECONOMIA INTELLIGENTE è fatta di spirito innovativo, capacità di Impresa e produttività

PERSONE INTELLIGENTI vuol dire persone che sono creative  e partecipano alla vita pubblica

GOVERNO INTELLIGENTE è un Governo che fa partecipare i cittadini alle decisioni

– MOBILITA’ INTELLIGENTE e’ quella che si ottiene con un sistema di trasporti sostenibile, innovativo e sicuro, ma anche con una rete di infrastrutture per le ”Information and Communication Technologies” (ICT), ovvero per l’informatica e le tecnologie digitali

– AMBIENTE INTELLIGENTE è quello che si ottiene con una gestione sostenibile delle risorse e con la lotta all’inquinamento

– VITA INTELLIGENTE è quella che potrebbe avere un cittadino, a cui sono garantite condizioni di salute buone, offerta culturale e di istruzione, attrazioni turistiche e coesione sociale.

RIASSUMENDO: una città può essere definita intelligente (SMART CITY), quando gli investimenti nel capitale umano e sociale e nelle infrastrutture delle reti di comunicazioni tradizionali (come i trasporti) e moderne (come gli ICT) permettono uno sviluppo economico sostenibile e un’ alta qualità della vita, con una gestione delle risorse saggia e partecipata.

Verrebbe voglia di arrendersi di fronte a queste parole e sottoscrivere il tutto,senza essere minimamente sfiorati dalle ombre del dubbio, anche perché, dietro alle nostre spalle, potremmo avere  il sostegno politico e finanziario della Comunità Economica Europea; aggiungo che nelle parole di Cristiana Pulcinelli è presente una chiara risposta al duplice quesito che ci eravamo posti all’inizio di questo Articolo; sono, infatti, magistralmente delineate le strategie da adottare per rispondere all’iniziativa Comunitaria ed i risultati che si dovrebbero, di conseguenza, ottenere.

Ma occorre, a mio modo di vedere, essere realisti, con i piedi ben appoggiati per terra e con la mente e gli occhi rivolti a guardare la quotidianità del tempo presente ed immaginare, attraverso essa, il nostro futuro.

Occorre, in altri termini, ripensare la NOSTRA CITTA’, conoscere, analizzare e risolvere i problemi che la affliggono ed adottare le strategie più efficaci e corrette per risolverli.

Non sono e non voglio essere un pessimista ad oltranza o, addirittura, un disfattista; ma, due giorni or sono, mi sono riletto, per caso, quanto avevo scritto a conclusione del Libro “L’ALTRA CITTA’”; ed allora, mi son detto: sottopongo il tutto all’attenzione dei carissimi amici lettori:

Vedo una città senza un Piano Regolatore Generale, una città senza Piani Particolareggiati (le scelte urbanistiche attuali avvengono con il metodo delle varian­ti, un metodo frutto di scelte contingenti e, quindi, superficiale, un metodo, oltre tutto, al limite della legalità); ed ancora: una città priva di un Piano Regolatore Portuale, una città non dotata né di un Piano del Traffico, né di un Piano Commerciale, né di un Piano di riconversione e di riutilizzo delle aree industrial­mente dismesse; ed ancora: una città che non ha assolutamente idee finalizzate a recuperare i Palazzi Storici della città (a comin­ciare dal Vecchio S. Paolo); ed ancora: una città che continua ad ipotizzare la costruzione di parcheggi sotterranei, senza un mini­mo di conoscenza dello stato geologico del suo sottosuolo; ed, infine, una città che si trova ad uno stadio preistorico in fatto di smaltimento di rifiuti solidi urbani e che, malgrado le ingenti somme investite e spese, non è in condizione di far funzionare decentemente un depuratore per le acque di scarico.

Mi fermo qui: la mia non vuole essere una filippica contro gli attuali o precedenti Amministratori Comunali; probabilmente tutti abbiamo colpe per questa situazione, compreso il sottoscrit­to.”

Debbo evidenziare che ben poco è mutato rispetto a quella ormai lontana riflessione (datata: 14 Agosto 1996 ed avente per Titolo “SAVONA: UNA CITTA’ GRAVIDA DI RITARDI”); è, quindi, necessario un grande e solidale impegno di tutti noi per poter finalmente definire la NOSTRA SAVONA: CITTA’ INTELLIGENTE.

 Ancora una volta ripeto che ABBIAMO BISOGNO DI UN’ALTRA CITTA’, di un autentico spazio di vita per l’uomo di oggi e delle generazioni future.

Vedo i futuri assetti della nostra città ripensati in funzione dello spazio vivibile, della luce, di nuovi rapporti sociali, del più profondo rispetto per i cittadini che vogliono (o vorranno) continuare a vivere e ad operare in essa.

14 Marzo 2012      Aldo Pastore 

 

Una citta intelligente progettata in Portogallo da Microsoft

 

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