Sinossi del Lunedì dell’Ottava di Pasqua

N. B.
– In questo breve articolo si considera primo Vangelo quello secondo Marco, in quanto la stragrande maggioranza degli esegeti è d’accordo nell’affermare come, nonostante il cànone ponga prima il vangelo di Matteo, cronologicamente il vangelo secondo Marco sia il più antico.
Terzo e quarto vangelo restano rispettivamente quello di Luca e di Giovanni. La precisazione perché qui il dato cronologico assume notevole importanza.
– Le citazioni sono relative alla “Bibbia Concordata”, Arnoldo Mondadori Editore, Edizione “I Meridiani” 1982.

Come è definito il giorno in cui viene trovato il sepolcro di Cristo vuoto?
La consuetudine è chiamarlo “Lunedì dell’Angelo”, o, ancor più familiarmente, Pasquetta; ma quasi nessuno sa che non seguire la dicitura della Chiesa che ufficialmente individua l’espressione evangelica “il giorno dopo la Pasqua” come “Lunedì dell’Ottava di Pasqua”, significa dire qualcosa di inesatto.

Infatti per i cristiani nati dopo il 7 marzo 321, cioè da quando Costantino il Grande creò per Decreto la domenica e la inserì dopo il sabato, parlare di Lunedì dell’Angelo è decisamente sviante.
Tuttavia parlare di Lunedì dell’Angelo può essere sviante non solo in relazione al lunedì, ma anche in relazione all’angelo, perché si dà per scontato che quando le donne si recarono nel luogo dove Gesù era sepolto “la mattina presto, il primo giorno dopo il sabato” (Mc16, 2), abbiano visto un angelo.
Invece troviamo scritto:”entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, avvolto in una bianca veste” (Mc16, 5). Un giovane, non un angelo.
Per Matteo le cose stanno diversamente. Intanto perché il sepolcro le donne non lo trovarono già aperto, ma si aprì in concomitanza con un “gran terremoto”. Dopodiché in effetti si dice “un angelo del Signore infatti, disceso dal cielo e appressatosi, rovesciò la pietra e vi si mise a sedere sopra” (Mt 28, 2).
Poi si aggiunge: “Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie cominciarono a tremare e divennero come morte”. E qui compaiono delle guardie. Alle quali però l’evangelista Luca non fa cenno. Afferma solo che si presentano “due uomini in abiti sfolgoranti” (Lc 24, 5) i quali dicono alle donne di non cercare colui che è vivo in mezzo ai morti. Le donne erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria di Giacomo.
Esse tornando dal sepolcro annunziarono queste cose agli undici e a tutti gli altri. Ma il testo continua:”Anche le altre che erano con loro dicevano queste cose agli apostoli”. Dunque in realtà non erano solamente tre.
In Giovanni, non sono presenti né angeli né uomini. E neanche il giovane vestito di bianco. Vi è solo Maria Maddalena che va al sepolcro la mattina presto, quando è ancora buio. Per l’evangelista Marco invece Maria Maddalena ci va quando il sole è già sorto, e non da sola, ma assieme a Maria di Giacomo e Salome.
Due sole invece sarebbero le donne secondo Matteo: Maria Maddalena e l’altra Maria. Di Giovanna non c’è traccia.
Non solo il numero e i nomi delle donne non corrispondono nei quattro vangeli, ma neanche le loro reazioni alla scoperta del sepolcro senza il corpo di Gesù.
In Marco “fuggirono dal sepolcro, perché erano state prese da tremore e turbamento e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura”.
In Matteo “con timore e grande gioia corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli”.
In Luca “ritornando dal sepolcro annunziarono queste cose agli undici e a tutti gli altri”.
In Giovanni, Maria Maddalena corse da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava e disse loro: << Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo hanno posto
Fece insomma riferimento solo a due discepoli, e lo fece riferendolo in un modo alquanto strano, perché era sola eppure parla al plurale: “Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo hanno posto”.
A questo punto che secondo Marco le donne avessero comprato degli aromi per andare a ungere il corpo di Gesù al sepolcro mentre secondo Luca gli aromi li avessero preparati, rispetto al resto è  poco più che un dettaglio, ma certo non semplifica il quadro a chi da questo resoconto a quattro voci, sulle cui aporie si è spesso volentieri sorvolato, vorrebbe trarre elementi che, senza essere identici, non fossero però discordanti.

FULVIO BALDOINO

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