Schröder il lobbista di Putin

AFFARI. A sinistra se ne parla il meno possibile, e anche quel poco con molte reticenze. Come la destra si dibatte nell’imbarazzo per le “ liaisons dangereuses” con Putin, così anche nei ranghi della SPD tedesca non mancano i motivi di profondo disagio.
Oggetto e tema della delicata situazione è il palese conflitto di interessi a causa della posizione occupata da Gerhard Schröder, grande amico del presidente e influente lobbista di Mosca in Germania e in Europa. In sostanza l’ex cancelliere socialdemocratico è sul libro paga del leader russo che ovviamente di questi tempi non è il miglior biglietto da visita da esibire sul palcoscenico internazionale.
Il partito lo esorta quindi a rinunciare ai mandati nei cda dei gasdotti russi che costituiscono l’asse portante del potere moscovita con l’aggravante di essere un potente strumento di pressione sull’occidente.
Schröder, va precisato, non ha più ruoli istituzionali da molti anni, ma per la carica che ha rivestito non è un semplice privato cittadino che si fa gli affari suoi. Per la SPD è intollerabile sotto ogni punto di vista, etico e morale, che il prestigio di cui rimane avvolto il Bundeskanzler, ancorché in pensione, sia intaccato da simili vicende già all’origine in passato di molte perplessità.
Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori

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