Sanità ligure, una linea mai interrotta

Torno a parlare delle sanità Ligure e in particolare quella della provincia di Savona, in quanto continua come fosse un copione già scritto il depauperamento dei reparti servizi e pronto soccorso.
Lo smantellamento iniziò con Mori che fu presidente della Regione Liguria dal 1994 al 2000. Il mandato di Biasotti nel ruolo di presidente 12 maggio 2000 – 14 aprile 2005, vide per quanto riguarda la sanità una pausa del riflessione, alla fine L’amministrazione Biasotti lasciò nonostante non aver fatto nulla, un buco di 300 milioni di euro alla voce sanità.
Ma il peggio doveva ancora arrivare, fu la giunta Burlando 14 aprile 2005 – 11 giugno 2015 che smantellò senza alcuna pietà la sanità Ligure, in particolare quella di Savona, ancora oggi paghiamo le conseguenze di quello che possiamo definire uno tsunami sanitario durato 10 anni.
Chiusure di interi reparti, accorpamenti declassamento del pronto soccorso di Albenga e Cairo sono un generico elenco delle performance distruttive di quella maggioranza.

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Il resto è storia recente al duo Burlando-Montaldo subentra nel 2015 Giovanni Toti con assessore alla sanità Sonia Viale presa visione della situazione l’assessore predispone un piano che avrebbe garantito PS e tutti i reparti necessari, ovvero fare una convenzione con i privati per dare la gestione dell’ospedale di Albenga e Cairo.
Questa scelta avrebbe garantito il pronto soccorso ad Albenga e Cairo e due ospedali funzionali. La battaglia contro questa idea che avrebbe evitato lo scempio che stiamo vivendo oggi, fu durissima.
Si arrivò a dire che i pazienti avrebbero pagato le prestazioni mentendo sapendo di mentire.
Il suo stesso partito non la sostenne e per aver continuato a percorrere quella strada di buon senso fu punita; fu lo stesso Salvini a mettere fine con un video girato ad Albenga all’esperienza Lega nella sanità Ligure Il nuovo mandato di Toti non vide più la Viale assessore, ma per lungo tempo l’assessorato sanità fu tenuto ad interim dallo stesso Toti, che per tenere insieme la maggioranza litigiosa già nella discussione sulle nomine, bruciò il lavoro fatto in precedenza revocando il bando e deliberando che Albenga e Cairo restavano ospedali pubblici.
Il partito della Viale probabilmente non volle prendere l’assessorato alla sanità, scegliendo, nonostante la presenza di un medico tra gli eletti, la più comoda commissione sanità, che, diciamolo, ha brillato fino ad oggi per il fragoroso silenzio sulla grave situazione sanitaria in cui versa la Liguria. Promesse non mantenute, scelte assurde come ad esempio la chiusura del punto nascite nel Dea di secondo livello presente in provincia di Savona, la situazione drammatica dei pronto soccorso sono stati i piatti forti di questa legislatura.
È notizia di oggi: tutti contenti, dopo aver declassato il ps di Albenga in Punto di primo intervento. Il 15 corrente mese lo riapriranno, come non si sa, con quali risorse ancora meno, dalle 8.alle 20.00 in parole povere trattasi di ambulatorio di bende e cerotti, mentre il Dea di secondo livello scoppia ogni giorno e notte.
Insomma fiato alle trombe da parte di una politica che non ha neppure un minimo di vergogna vendendo come un successo, dicendolo alla ligure, un vero e proprio tapullo.

Roberto Paolino

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