RICORDI DI ALFONSINA FRECCERI
Dire Alfonsina Frecceri (21.6.1939 – 20.4.2021) è dire “Ente Morale Asilo Nicolò Aicardi”, del quale è stata il 6° Presidente, dal 1980 sino al 20.4.2021: la ‘casa’ dove hanno appreso i primi insegnamenti scolastici e di vita sociale i çellaschi e cellesi per oltre quattro generazioni. Quella, l’Alfonsina, che ha dovuto combattere con i nuovi tempi, quelli con la ‘mano (chiusa) pubblica’ per il colpo di grazia, all’inevitabile triste chiusura, inferto dall’apertura della seconda aula dell’Asilo comunale. Venti/trenta rette per quel tanto o poco ridotte, ma di ben diverso trattamento e ambiente, passate a carico della collettività! Questo l’inesorabile destino di enti, strutture, istituzioni secolari che fanno parte della vita e delle tradizioni di ogni realtà paesistica o citta- dina, e maggiormente le più piccole, che le amministrazioni locali avrebbero dovuto aiutare a mantenersi, ad aggiornarsi nei nuovi e variegati adempimenti, e continuare ad offrire loro eccellenti servizi. E non, invece, per nuove concezioni…, nuove politiche sociali… aver fatto di tutto per accaparrarle o/e, a lungo andare, farle chiudere. Come l’Aicardi. Della cui sorte non si sa, e passati i primi momenti del triste evento con gli inevitabili adempimenti, ne chiederemo al figlio primogenito, Francesco Sanguettola, succeduto- le alla presidenza.
Per un po’ di storia ripubblichiamo la parte iniziale dell’articolo che ci aveva rilasciato nel 2011 (‘a Civetta’ n. 11 mar-mag 2011)
“L’Ente, come ben sanno i Cellaschi, ha già superato i cento anni dalla fondazione, anzi ben 144 dal 1867. Anno di destinazione da parte di Niccolò Aicardi di mezzi (rendita di 3.000 lire annue) e direttive per la fondazione dell’Opera Pia che porta il suo nome, enunciandone anche gli scopi: “Fondazione di un asilo infantile per ragazzi di uno o di ambo i sessi, dai quattro ai dieci anni, con distribuzione di un pasto diario (giornaliero) e tonaca (grembiulino) iniziandoli alle arti e mestieri” nonché “Scuola elementare alla sera, dovendosi ammettere anche gli adulti… Mantenimento e ricovero di vecchi e poveri… Fondazione e dotazione di un collegio convitto… Assegnazione annua di premi ai capi industria…”.
L’Asilo iniziò la sua attività nei locali del Convento dei Padri Agostiniani e dai primi del secolo scorso ebbe propria ed adeguata sede, l’attuale, acquistando la sede dell’ex Colonia delle Congregazione Apostolica di Brescia, ed ampliandola, per istituirvi anche le scuole serali.
Oltre all’assistenza ai bimbi, con l’apertura dell’Asilo, e all’attività scolastica, prestata anche nelle frazioni di Sanda e Costa, l’Ente affrontò il problema degli alloggi per i meno abbienti le ‘Case Operaie’ di Via Colla, destinando i sedici appartamenti ai cellaschi sfrattati in seguito all’ampliamento di Via B. Arecco.
Ora si occupa solo di prima infanzia con la Scuola Materna e, con l’istituzione dell’Asilo Nido da oltre dieci anni, offre alle famiglie un valido aiuto.
La Scuola è privata, con personalità giuridica ed è paritaria”.
Ora anche un mio breve ricordo. Primo, scolastico. In classe mista di seconda e terza media (in stanze adibite ad aule, di proprietà dello stesso Asilo, sopra il Bar Margherita, ora 27 Drink and Food). Lei, la prima della classe, e non solo per questo persona già matura e già di formata personalità.
Carriera dell’insegnamento dopo laurea in Ma- tematica. Scuola, asilo, famiglia e… asilo pure in casa, sposata, e tre figli maschi!
Secondo. Siamo stati sempre buoni e rispetto- si amici, senza particolari motivi o occasioni di incontro – sono stato qualche volta a trovarla, negli anni scorsi, già impedita per problemi sanitari – eccetto che per il Centenario dell’Asilo, per il quale mi aveva chiesto di far parte di un apposito comitato.
Anno 1982, quando avevo la minore, Micol in asilo, e i due maggiori Christian e Sharona vi erano appena passati. particolari incarichi, tra altri nelle varie manifestazioni del programma, e presentare lo spettacolo di chiusura dei bambini nel Teatrino Aicardi, ora sede del Gruppo Alpini di Celle, davanti a tutte le autorità locali e talune provinciali intervenute (memore di avermi forse anche visto sul palco per tanti spettacoli della Filodrammatica San Luigi), e curare una pubblicazione in ricordo della ricorrenza