Racconto
Un racconto di Orlando Defrancisci “Inverosimile, paradossale” |
Un racconto di Orlando Defrancisci “Inverosimile, paradossale” |
Ciro aveva già quasi scavato un solco nel pavimento della stanza per quante volte era andato avanti ed indietro dalla poltrona alla porta, i pugni serrati lungo i fianchi ed in testa sempre gli stessi pensieri e le stesse parole: “Inverosimile, paradossale” Se vogliamo non aveva tutti i torti, la cosa era effettivamente un po’ tanto paradossale, lui, giusto lui il ragazzo più tenero e tranquillo del mondo! “Doveva calmarsi e ragionare,… si doveva calmarsi e ragionare, …. pensare …”. Ciro si fermò un attimo e quell’improvvisa stasi nel movimento continuo e isterico che l’aveva intrappolato nell’ultima mezz’ora gli procurò un forte capogiro e per poco non cadde a terra rovinosamente, recuperò equilibrio e lucidità grazie al provvidenziale aiuto del bracciolo di una sedia, ci si sostenne un attimo e poi sedette. Anita era una ragazza minuta, sui venti, venticinque anni, non era una bellezza da copertina ma aveva anche lei le sue belle soddisfazioni, e rimorchiare un bel ragazzo come Ciro era una di queste, si è vero aveva un poco l’aria del tontolone, ma quanto a fisico …! Adesso era più calmo, era li fermo, seduto sulla sedia già da qualche minuto, ed il respiro s’era fatto quasi regolare, il tremore alle mani si era notevolmente attenuato, pensava Ciro a quei quattro mesi, belli da subito, lei piena di attenzioni e sempre pronta a fare l’amore, e poi gli faceva tutte quelle cose …, e da lui voleva tutto e più era strano e più le piaceva; avevano scopato in ogni posto e situazione, lei sembrava fosse attratta da tutto quanto fosse rischio e perversione, e per Ciro che si può dire prima di lei, quelle pochissime volte che aveva avuto rapporti con le donne, quasi non si era reso conto di cosa fosse scopare ne come e cosa effettivamente era fare l’amore, con lei l’aveva scoperto, eccome …, dio, con lei era inferno, era fuoco, era graffio, era lama tagliente, era un pugno alla bocca dello stomaco, la sua lingua era un serpente …, dio con lei … La stanza era una spoglia e lurida stanza d’albergo, quelle che si trovano in ogni parte del globo lungo le strade che portano da un posto ad un altro non importa quale e dove, tanto sono tutte uguali, lei aveva detto, “voglio andare al mare” e Ciro l’aveva accontentata, lungo la strada, in macchina, lei aveva cominciato a stuzzicarlo, prima in modo lieve poi sempre più pesantemente, godeva nel farlo scoppiare di voglia, quando pensò che fosse il momento, gli chiese di fermarsi in quello squallido motel, e in un attimo furono in letto a scopare, Anita aveva bevuto, ed era più carica del solito, sul più bello disse a Ciro “Inverosimile, paradossale” Orlando Defrancisci |