Questa settimana a Intellettualandia: Il semiologo onnisciente

Benvenuti a Intellettualandia
La rubrica settimanale che esplora, con spirito caustico e sorriso sarcastico, il magico mondo degli intellettuali.

Ogni domenica apriamo le porte di questo strano luna park del pensiero per presentarvi una figura simbolica del nostro tempo: non mancheranno filosofi assorti, politologi infallibili (a posteriori), sociologi multitasking, storici ossessionati dal passato e ogni altro esemplare della specie intellectus sapiens, quella che parla difficile per non farsi capire.
Non si offenda nessuno (o almeno si offenda con stile): Intellettualandia non vuole demolire, ma semplicemente smontare e osservare — con la lente del buon umorismo — i tic, i vezzi e le pose di chi si prende sempre molto sul serio. Questa settimana:

Il semiologo onnisciente

“Tutto è testo. Anche tu, lettore, sei un segno. Non dimenticarlo, o verrai decostruito.”

Chi è il semiologo onnisciente? È colui che, prima ancora di ascoltarti, ha già interpretato il sottotesto delle tue parole, decifrato il tuo linguaggio del corpo e letto il tuo inconscio semiotico. Il semiologo onnisciente non discute: decifra. Non osserva: analizza. Non sbaglia: reinterpretava.

PUBBLICITA’

Segni distintivi del semiologo onnisciente:

  • Parla per “sistemi simbolici”. Non ti dirà mai: “hai una maglietta rossa”, ma: “indossi un vettore cromatico che richiama la dialettica passione/potere nell’immaginario post-moderno”.
  • Cita Eco a memoria, ma anche Peirce, Barthes, Lotman, e qualche volta Lacan, per non farsi mancare il disagio.
  • Non esiste realtà, esistono narrazioni. Se dici “ho fame”, lui risponde: “interessante segnalazione di vuoto significante nella costruzione sociale del desiderio”.
  • Non dice “non so” dal 1993, quando l’ultimo dubbio è stato rielaborato in una monografia di 342 pagine pubblicata in una collana che legge solo lui.

Le 7 certezze del semiologo onnisciente:

  1. Nulla è casuale, nemmeno il caso.
  2. Ogni segno rinvia a un altro segno, preferibilmente più oscuro.
  3. Quando ti guarda, non ti vede: ti legge.
  4. Ama le serie TV, ma solo se può smontarle semioticamente. (Beautiful è più interessante di Breaking Bad, perché dura di più).
  5. Detesta l’espressione “questo è solo intrattenimento”.
  6. Usa PowerPoint solo in latino.
  7. Ha avuto un’erezione la prima volta che ha sentito dire “ipertesto”.

In aula o in TV

Lo trovi ovunque serva confondere l’opinione pubblica con strumenti dell’analisi testuale. Ospite fisso nei talk show (“più che la guerra, mi interessa come viene narrata”), insegna in un master di cui nessuno conosce il titolo completo, e scrive articoli in cui la parola “discorsivo” appare almeno sei volte a paragrafo.

Il semiologo onnisciente è la reincarnazione accademica del prete medievale: ha accesso a una verità che solo lui comprende. Ma attenzione: non ride mai. Se lo fa, è perché il segno ha riso per lui.

L’ esploratore di cervelli complicati

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.