Quando si potrà esportare democrazia sparando “fiorate” anziché cannonate?

Chi considera il “nazismo” una tragica parentesi nella lunga storia della civiltà umana, è un mistificatore professionista.
La “parentesi”, l’incidente di percorso nella storia stramillenaria e crescente dell’imbarbamento umano, non è la guerra che uccide la pace, ma la pace che uccide la guerra. (Se e quando la inventeranno !)
E non è tutto, il cannibalismo della guerra è visibile ad occhio nudo.
Quod non fecerunt barbari, faciunt, nel terzo millennio cristiano: intellettuali, professionisti, giornalisti, politici, giuridici, burocrati, banchieri, industriali e l’intera classe dirigente fino all’ultimo usciere, passacarte o lavavetri.
E non per combattere il crimine. E non per difendersi dalla guerra. E non per sterminare mafia e terrorismo. Ma per fare del Paradiso terreno un Inferno, rendendo impossibile ai galantuomini una vita onesta e pacifica. E non solo agli adulti in buona salute, ma anche ai malati, neonati e feti da abortire.

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Insomma, la vita degli umani è, ad insindacabile discrezione della classe dirigente “nazidemocratica”.

Mi sa che siamo tutti figli di Erode il Grande, re della Giudea, specializzati nel massacro di innocenti.
Il nazismo, a livello planetario, ormai è a norma. E il conto alla rovescia per l’estinzione dell’umanità, temo sia iniziato con Galileo Galilei, la cui scienza ci ha regalato arsenali straripanti di ogni ben di Dio di armi di devastazione e morte.
Negli ultimi quattro secoli, gli scienziati non hanno fatto altro che studiare ogni modo possibile per rendere con la guerra, impossibile la pace.
A nessuno è mai venuto il desiderio di inventare una forma di pace in grado di difendere i popoli pacifici dalla permanente e crescente follia della guerra. La Nato sembra nata, ma forse è abortita nello stesso giorno del concepimento. Abbiamo eserciti attrezzati a portare in giro distruzione e morte, senza badare a spese; ma un esercito della pace, (sia pure in prova) capace di sottrarre l’umanità inerme alla crescente follia della guerra, è ancora tutto da inventare.
Lamberto Ferdinandi
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