Pontinvrea

Nostalgia e riscoperta dei negozi
piccoli e accoglienti di una volta
Ho scoperto Andrea, i suoi squisiti prodotti che consiglio, a Pontinvrea

Nostalgia e riscoperta dei negozi
piccoli e accoglienti di una volta
Ho scoperto Andrea, i suoi squisiti prodotti che consiglio, a Pontinvrea
 

Sono casualmente passata da Pontinvrea e mi sono fermata a fare la spesa, a comperare quattro cose, in un negozio sotto i portici. Entro nella penombra e nel fresco. Ci sono cinque o sei clienti, prevalentemente signore anziane, e due commessi dietro al banco. Una vera folla per il piccolo negozio lungo e stretto, ingombro di merci.

La lentezza esasperante con la quale vengono serviti i clienti inizialmente mi manda in bestia. Poi mi rilasso. Che fretta ho io, pensionata, semi turista in un giorno di festa di mezza estate?

Posso aspettare, consentirmi di fare la spettatrice. In questo negozio ogni cliente è una persona con nome e cognome. Andrea, il ragazzo poco più che ventenne dietro al banco, sembra conoscere perfettamente i gusti e le esigenze di ognuno. Il formaggio morbido e senza sale per la signora Gina; la torta alla frutta collocata nel vassoio per i coniugi di origine straniera ma ben inseriti; i salumi messi in piano sul fondo di una cassetta della frutta perché è domenica e con l’antipasto si deve fare buona figura. La gassosa per Flavia: “Una sola bottiglia intanto non la bevete tutta oggi! Domani avrò il rifornimento e tu di certo torni in negozio”, dichiara solenne e con un bel sorriso la commessa numero due. E, strano a dirsi, Flavia non protesta affatto!

La signora seduta nell’angolo, al fondo del negozio, aspetta che arrivino le formaggette fresche, kilometro zero ma, intanto, non perde tempo ed esibisce la sua personale ricetta per le pesche sciroppate.

Discorrono, l’anziana e la giovane al suo fianco, delle pesche, dell’insalata che cresce troppo in fretta nell’orto e dei tempi passati. Perfetto esempio di intergenerazionalità verace, spontanea, senza etichetta.

“Entri, entri sono tutti serviti”, urla Andrea all’ultimo avventore che, intimorito dalla piccola folla, indugia sulla porta. Andrea non si può permettere di perdere nemmeno un cliente, né di deluderlo. Il suo è un servizio offerto con cura. A misura di cliente, si potrebbe dire.

Quando è il mio turno, mi pare di conoscere tutti: con Andrea intavolo una breve conversazione sulla formaggetta e lui mi racconta della sua intolleranza al latte. Parliamo come se la nostra fosse una conoscenza di sempre, ci scambiamo conoscenze e consigli. Mi si allarga il cuore. Ho appena scoperto un negozio nel quale si può ancora fare amicizia. Una vera, commovente rarità. Una fortuna che mi ha fatto sentire a casa dopo tanto tempo. Un’esperienza che consiglio. Lasciate per un giorno l’anonimo carrello del supermercato, portatevi una borsa di stoffa e consentitevi una vacanza, un tuffo nel passato e una boccata di splendido presente. Andate a fare la spesa in un piccolo negozio, cercatelo nel vostro quartiere ma, se proprio non ne trovate, andate a Pontinvrea. Vale la pena.

Dominica Piccardo

(Da AuserSavonaNotizie)

 

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