Poesia: I bambini di Kiev

I bambini di Kiev

Giocavan coi gessetti sui marciapiedi chiari,
ora disegnano bombe, carri e spari.
Le scuole chiuse, le notti nei rifugi,
le favole spente tra sirene e fulmini.

Ogni madre stringe il figlio al petto,
cercando nel buio un angolo di affetto.
Eppure negli occhi, tra lacrime e paura,
brilla la speranza: che torni la pianura.

Che torni il grano, che torni il canto,
che il mondo si svegli dal sonno infranto.
Perché nessun bambino dovrebbe mai sapere
che nome ha la guerra, che volto ha il potere.

Ентоні Eлегантний

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