Le poesie di Gaia Croce
ARDERE
Quella ghiandola
infiammata,
nel tuo seno
bruciava le fiamme:
non solo lì
ma ardeva nel tuo cuore.
Un rovo
talmente ardente,
che oltre soffocante
bruciava:
bruciava la pelle,
bruciava il cuore,
bruciava l’anima
ma soprattutto,
bruciava la vita.
A chiedersi perché,
perché proprio a me
senza sapersi dare risposte.
C’è chi se n’è andato
per paura
e chi è restato,
per amore.
Anni dopo
ancora mi chiedo
perché esista
un dolore così massacrante.
Ogni massacro è a sé:
ogni massacro è
il male peggiore,
che nei giorni e nelle ore,
ci si possa immaginare.
Non sapevi più
se potevi immaginare,
sognare,
se valeva la pena,
amare e creare.
Forse tutto avrebbe portato alla distruzione
meccanismo
che nulla ha di meccanico
e che nessun meccanico,
potrà aggiustare.
Nessuno sa se si possa aggiustare
qualcosa di rotto,
rotto molto tempo prima,
quando il tempo era l’unica salvezza.
Senza tempo manca
la fede e, senza fede,
manca la speranza.
Speranza uccisa,
da un seme maligno,
un seme che solo male può portare.
Avrebbe attraversato le nostre vite in una porta,
avrebbe creato un portale,
un vortice senza uscita,
mentre uscirne era l’unica cosa che volevi.
Volere non è potere,
potere non è ambire,
ambire non è esagerare,
esagerare non è perdere,
perdere non è morire.
Temere che fosse una sconfitta,
senza sperare,
quello è perdere.
E’ perdere una vita piena,
piena di valore,
nella quale ogni scelta
faceva rumore.
Ti disarmava di ogni arma
e toglieva ogni vestito:
il tuo vestito,
ormai era e sarebbe stata,
quella ghiandola.
Tutto portava a quello,
la mia mente era fissa lì,
era affissa come un quadro
a quella parete,
una parete vuota.
Nulla riusciva a colorarla,
nulla riusciva a darle un senso,
nulla la riempiva di sfumature,
nulla, il nulla
l’unica cosa che dava senso:
il vuoto assoluto,
un vuoto che cercava il consenso.
Tutto era muto,
in quella stanza vuota,
sarà il paradiso?
Mi è ignota,
questa casa,
queste pareti,
questo letto.
Sembra tutta una farsa,
e provo solo confusione,
ho quesiti,
senza avere risposte:
ho cercato nei siti
pensando alle proposte,
te ne avrei fatte un milione,
se solo fossi qui,
chissà se mi ritieni ancora un campione.
Gaia Croce, ho 21 anni vivo in un paese in provincia di Milano. La mia vita è divisa tra lo studio, il calcio, i miei animali, amici e famiglia e ovviamente la Poesia.
La Poesia è la mia compagna in ogni esperienza, l’amica fedele senza la quale non riuscirei a stare
Terza classificata alle Finali Nazionali individuali U20 di Poetry Slam del Campionato LIPS 2023-2024, ha dimostrato di avere personalità e grandi doti di poeta performer. La sua poesia è come lei: un toccasana capace di andare controcorrente. Infatti, al contrario di come di solito si caratterizza la letteratura adolescenziale, porta speranza, concretezza, responsabilità e amore per la vita. Da https://www.poetrytherapy.it/

PUBBLICITA’