Pesca. Noli rischia la più antica cooperativa d’Italia

 

Pesca, a Noli rischia
la più antica cooperativa d’Italia

 Troppe limitazioni dall’Europa per la storica “Defferrari” attiva dal 1941, 
il presidente: “Temo possa finire tutto a breve”
Pesca, a Noli rischia la più antica cooperativa d’Italia
 

I pescatori rappresentano un pezzo di storia di Noli che rischia di scomparire a causa sia di problematiche economiche sia di criticità legate alle limitazioni imposte dall’Europa, come conferma Giovanni Vincenti presidente della Cooperativa Luigi Defferrari la più antica d’Italia, attiva nel borgo marinaro dal 1941: “La situazione è molto difficile, siamo rimasti 14 o 15, il ricambio generazionale è limitato e il reddito non è certo, tra di 4 o 5 anni temo possa finire tutto– ammette – svolgiamo attività regolare, ma il nostro lavoro era principalmente legato alla sciabica, una tecnica antica e redditizia impiegata in Liguria da più di mille anni, che nel 2010 è stata vietata.

Siamo così costretti ad utilizzare attrezzi alternativi come il tremaglio, con cui però la pesca risulta molto scarsa ed è davvero dura”.

L’uso della rete da sciabica è vietato in Italia poiché nel 2010 la Commissione Europea l’ha erroneamente equiparata alla pesca a strascico, è utilizzabile solo oltre i 50 metri di profondità e non è più impiegabile sulle coste.


Nel 2015 la Regione Liguria con il Cnr di Ancona e la capitaneria ha avviato una sperimentazione con l’intento di riprenderne la pratica, nella quale è stata coinvolta anche la Cooperativa Defferrari: “Durante la sperimentazione abbiamo utilizzato un attrezzo alternativo sostenibile e meno invasivo con l’obiettivo di comparare la redditività tra vecchio e nuovo sistema – riprende Vincenti – purtroppo non è andata a buon fine e siamo stati bloccati,  speriamo si possa riprendere tra gennaio e febbraio, anche perché è ormai certo che la sciabica non provoca alcun danno ai fondali.

Un altro grosso problema è la pesca dei cicciarelli, presidio Slow Food di Noli, da noi vietata ma consentita in Francia e in Spagna ed anche in Calabria dove peraltro si pratica anche la sciabica”. “La nostra area di competenza va dall’Isola di Bergeggi fino a Finale Ligure e la nostra idea è quella di pescare, cucinare e vendere il nostro prodotto ai turisti avendo a disposizione un piccolo locale coperto – aggiunge – facciamo regolarmente il mercato del pesce a km quasi sottozero, praticamente dalla spiaggia al banco e facciamo delle sagre nel periodo estivo durante le quali cuciniamo il pescato”. “Dovrebbero a breve essere rifatti i lavori sulla passeggiata per i quali il Comune ha partecipato ad un bando, verranno rifatti i cassoni e la copertura del mercato – conclude Vincenti – a nostro parere era migliore e più funzionale con i banchetti d’acciaio posti ad ogni scaletto, ma ben due amministrazioni non ci hanno ascoltato”.

Laura Arnello da  IL LETIMBRO 

 


 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.