Per una nuova lapide
PER UNA NUOVA LAPIDE
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PER UNA NUOVA LAPIDE |
Mi rivolgo a voi, camerati vivi che volete onorare noi, camerati morti, con cerimonie e riti funebri d’altri tempi, forse per farvi perdonare di essere ancora in vita (sia pure di una vita volta tutta a un passato atroce e irredimibile che non volete seppellire, o volete far passare per ancora presente, senza rendervi conto che, mentre onorate a braccio teso noi che siamo caduti invano per una causa sbagliata, il presente è già precipitato nell’abisso da dove nessuno può tornare) per pregarvi di lasciarci una buona volta in pace. Abbiamo combattuto da volontari per gli oppressori della libertà, abbiamo torturato chi combatteva anche per il nostro riscatto, siamo morti prima di aprire gli occhi (come ha detto un poeta) alla luce. Ora che cosa volete ancora da noi, anime cieche e sorde, con i vostri riti funebri? Se ancora non siete riusciti a capire dov’è il giusto e dove l’ingiusto, per che cosa vale la pena vivere e per che cosa morire, vi prego, camerati solo in apparenza vivi, lasciateci una buona volta in pace. |