PAROLA D’ORDINE: “TUTTI A LAMPEDUSA”
Ormai c’è quasi un ponte di barche continuo tra il Nordafrica e Lampedusa. I criminali che gestiscono l’osceno traffico saranno persino increduli della facilità con cui, smistando esseri umani come animali da macello, riescono ad accumulare milioni di euro. E il facile guadagno ne ha attirati di nuovi, come mosche sul miele; adesso c’è pure la concorrenza tra bande, con “sconti” per l’imbarco.
Questa non è che l’onda lunga di decenni di politiche di “accoglienza” indiscriminata, sottolineando l’empito di solidarietà umana verso gente bisognosa, ma dimenticando il rovescio della medaglia: l’incoraggiamento a bande criminali che, dal cuore dell’Africa (ma anche dell’Asia), stimolano le partenze, dipingendo l’Europa come il Paese di Bengodi.
Per raggiungere il quale, vale la pena affrontare infernali traversate del deserto, persino peggiori della comparabilmente breve traversata del Mediterraneo.
I maggiori responsabili dello sfacelo cui stiamo assistendo e che, come una tragica osmosi, è destinato a permeare l’Italia intera, sono le sinistre e la Chiesa, unite in una dissennata alleanza: entrambe in nome di astratti principi di tolleranza e solidarietà, che peraltro svaniscono non appena i migranti toccano il suolo italiano, abbandonati a se stessi e quindi disposti a tutto pur di soddisfare i propri bisogni primari, dal cibo al sesso. E, a proposito di bisogni primari, è facile immaginare dove tutti costoro sono costretti a defecare e urinare, in assenza di adeguate strutture sanitarie, trasformando la piccola Lampedusa in una latrina a cielo aperto. Ciononostante, Guardia Costiera e Guardia di Finanza, si prodigano per trasbordare carichi di clandestini e poi riversarli su un’isola già da mesi al collasso.
Sono anni che, dalla presente, ahimè piccola, tribuna, predico contro la follia di questo stolido, persino puerile, atteggiamento. E mi viene quasi da ridere, se non fosse tragico, leggere le parole di un risvegliato Salvini, che fanno finalmente eco alle mie.
Salvini osa far cenno alla Marina Militare per fermare “con ogni mezzo” questa invasione, che equivale ad un “atto di guerra” contro un Paese dell’UE, peraltro totalmente estranea al problema, quasi le nostre coste non fossero anche europee. Quant’è che sottolineo l’impellenza di “far da soli”, visti i ripetuti e chiari segnali dei nostri “amici oltralpe” di lavarsene le mani e lasciarci soli di fronte ad un’emergenza che continua da almeno 10 anni. Quant’è che invoco le maniere forti, visti i ripetuti fallimenti delle vie diplomatiche? Da quanti anni il Trattato di Dublino ha dimostrato la sua scelleratezza, addossando al Paese di primo approdo l’onere di sobbarcarsi sine die orde di migranti illegali, senza diritti di asilo e pressoché impossibili da rimpatriare, visto il secondo muro di gomma dei Paesi di origine, oltre quello di ferro che circonda l’Italia? C’era forse bisogno di attendere gli ultimi schiaffi di Francia e Germania, che rifiutano di tenersi i “dublinanti” arrivati dall’Italia?
Adesso sono cadute le ultime, flebili speranze di una pur modesta solidarietà dagli altri singoli Paesi europei, nonché da quel mostro che a Bruxelles è solo capace di chiederci “i conti a posto”, facendo qualche eccezione soltanto in cambio di un’Italia degradata a campo profughi. Dunque, è il momento delle maniere forti, da soli, senza beneplaciti o veti da chicchessia. Nessun altro Paese al mondo subirebbe inerme un’aggressione simile, sia pur da eserciti non armati, mandati avanti come scudi umani da cosche di negrieri avidi solo di soldi. Le quali cosche, armate lo sono. Ed è contro di loro, dovunque esse si trovino, che l’Italia deve agire con la forza, senza più remore né indugi. Vedremo se ai tardivi propositi di Salvini in tale direzione, seguiranno i fatti.
Intanto, la politica dei porti aperti, volenti (sinistra) o nolenti (destra), cozza come un iceberg contro i timidi propositi di adeguare le pensioni medio-basse dagli attuali vergognosi livelli a quelli europei: il crescente gravame sui bilanci statali di masse di migranti nullafacenti non fa che erodere, ormai giorno dopo giorno, tali propositi. Tanto da far sembrare le promesse elettorali di Berlusconi (1000 euro come minimo di pensione) la nuova Fata Morgana. Sono riusciti ad arrotondare di 40 euro, portandola a 600, la minima. Ma solo agli over 75! Come dire: nei 10 anni che precedono tale traguardo, dovrete arrangiarvi con la miseria che avete: abbiamo continue, nuove bocche da sfamare
Marco Giacinto Pellifroni 17 settembre 2023