Pagine di vita savonese

Chi si rivede? Il vice sindaco di Albenga, architetto Schneck!
Ma quante notizie di Arte (ex Iacp), Geo Srl, Castellari e Elisabetta Berruti
(Pagine di vita savonese riservate ai soli lettori adulti di blog e media tosti)
E ultime notizie da Tirreno Power e dal vice presidente degli Industriali

Chi si rivede? Il vice sindaco di Albenga, architetto Schneck!
Ma quante notizie di Arte (ex Iacp), Geo Srl, Castellari e Elisabetta Berruti
(Pagine di vita savonese riservate ai soli lettori adulti di blog e media tosti)
E ultime notizie da Tirreno Power e dal vice presidente degli Industriali
 

Tutto regolare. Anzi, ad A.R.T.E.

Ex IACP (Ente Pubblico) & Geo Srl (con radici nelle Isole Vergini) soci a Savona nella Progetto Ponente. Progettista il Vicesindaco di Albenga ed altri…

Mentre chiudiamo il pezzo, si è appena concluso il verticino tra sindacati e Tirreno Power. Verticino non per irridere, ma persuasi che un incontro azienda-sindacati su un problema che più dell’occupazione riguarda la Salute di migliaia di persone, non possa considerarsi un “Vertice”.

Cosa si saranno detti davvero, nelle segrete stanze della Centrale? Su che cosa avranno trattato? Posti di lavoro, certo. Ma anche delegati sindacali, agibilità, consenso, distaccamenti, permessi, tessere? Soldi? Cose complesse. Anzi, complicate.

Peccato questi “verticini” non siano aperti al pubblico e/o alla stampa, o in diretta audio video sul web: quali fantastici spaccati si rivelerebbero. Amen. Così non è: pochi minuti di figura attorno al tavolo per le TV e i fotografi, e poi le porte – all’insegna della trasparenza – si chiudono.

Sono cose loro, non nostre…

 E poi Tirreno power è un cliente da trattar bene, non tanto perché maltratti i lavoratori (anzi) ma per la sua nota generosità nell’acquistare spazi pubblicitari, pagati molto bene, anche sulle riviste sindacali. Per carità, questa indiscrezione speriamo non trovi conferma. Almeno questa. Ma CGIL avrebbe ricevuto la bellezza di 300.000 Euro dalle acciaierie Ilva, per le feste del Centenario. Poi vorrai mica star poi a sottilizzare troppo con ambiente, ambientalisti e tutte le loro “menate” sulla salute. Poi si capiscono tante cose.

Certo è buffo constatare come le aziende presso le quali i diritti dei lavoratori NON sono minacciati godano del maggior tasso di sindacalizzazione, fino al 98% (vedi COOP) Tirreno Power (ex Enel), Casinò di Sanremo. Dove i lavoratori sono trattati meglio fioccano le tessere. Dove sono trattati peggio, siamo al 2% se va bene.

Strana cosa, no? : La dice lunga. Molto Lunga.

 Ma il postulato osceno del giorno viene proferito dal sig. G (Giovanni Gosio) ceo di Tirreno Power: “Ampliamento o chiusura“. Una locandina gli fa persino coro. E dire che la sua scarica di vicepresidente dell’Unione Industriali Savonese richiederebbe un Alto Esercizio di Responsabilità; ma questo è.

Dunque, proviamo.

Ampliamento o chiusura. La si mette così? OK, CHIUSURA.

Poi cronometriamo quanto ci mettono a dare macchine indietro tutta, baciando la terra di Vado Ligure per restare, aggrappati ai 700 MegaWatts a metano attuali, che rendono. Eccome se rendono, non è vero Ingegnere?

Come mai tutti gli impianti di SORGENIA (che vi possiede decisamente più della tecnologia) sono TUTTI a ciclo combinato e da 700 max 800 Megawatt?

Avanti. Ci spieghi – senza ricorrere al paradosso della differenziazione delle fonti – per quale motivo SORGENIA ha costruito a Termoli (metano, 700 MW), a Modugno (Bari, metano 700 MW) e sta costruendo a Lodi (metano, 700 MW) e ad Aprilia (metano, 700 MW)?

Vado Ligure no! Qui DEVE esserci il mefitico carbone e il doppio della potenza di qualsivoglia centrale prossima a un centro urbano, incluse le Vostre. Anche quelle che sul citofono portan il logo ondulato di Tirreno Power, come quella di Napoli – Levante (metano, 700MW) dove ben ve ne siete guardati dal proporre il carbone, si ricorda? Cosa le disse l’assessore all’Ambiente della Regione Campania? Rammenti.

A VADO LIGURE 700 MW a metano ci sono GIA’. Li avete costruiti voi. USATE QUELLI, né più né meno che ovunque. O crede che da queste parti si porti l’anello al naso?

Ah! Ma se non costruiamo altri incantevoli gruppi (non si capisce perché per forza a CARBONE) poi Ansaldo Energia e Gruppo Demont le fanno musetto? O forse nelle vecchie caldaie bollono altre “ideone” non proprio confessabili che iniziano con CD e finiscono con R, come scriveva il Sole24Ore nel 1996? (Accordo Enel – AMSA x incenerimento rifiuti in caldaie centrale a carbone Vado – I.Giliberto)

Si dia un’occhiata – se crede – a bilanci e volumi di commesse di Ansaldo Energia e Gruppo Demont – Dellepiane, prima di parlare di crisi, di commesse necessarie, di tutela dei posti di lavoro ed affini… Creda: dopo il suo ultimatum, la tutela del lavoro, e se può anche quella della salute, la lasci ad altri.

Poi potete sempre vendere gli impianti, se è vero che non rendono.

Anche perché ci sarebbe la coda di esercenti disposti ad acquistare, da tutta Europa. Anche perché sareste gli unici a non essere in grado di far rendere un impianto da 700 MW a metano e senza carbone, dato che Vostra Sig.ra Sorgenia ci riesce benissimo, con notevole profitto, e appestando l’aria 8 / 10 volte meno che Voi a Vado.

Com’è sta cosa?

Se non vendete, smettetela con queste ridicole minacce occupazionali, sulla pelle e le coscienze di chi lavora per voi, che definite tanto fondamentale nelle vostre carte d’intenti.

Postilla: come mai la Rossa Regione Emilia Romagna ha convertito tutti gli impianti a gas naturale / ciclo combinato? Sarà che qualcuno è più turbo di altri?

N.B.: Non sempre l’informazione è in vendita, e quasi mai le carte bollate.

* * *

Veniamo finalmente a noi. Corso Ricci, Savona. Aree ex-Balbontin. Savonanews.it se ne era occupata nel marzo scorso

leggi QUI

Nel frattempo sono ripartiti di slancio i lavori di questo ennesimo cementone, men più alto (e ben più brutto) dei palazzi orrocenteschi alla sua sinistra e della vecchia questura con la sua torre di mattoni in stile Piacentiniano. Bel colpo. E’ stato issato controluce il nuovo cartello d’appalto, che svetta su Corso Ricci tra la Questura ed i Carabinieri. Il concetto non è cambiato, ma qualche nome si… 

Pausa. Fateci capire.

Dunque: L’Ente di Diritto Pubblico A.R.T.E. (ex IACP) sarebbe socio “Progetto Ponente Srl” con la GEO Srl dell’albenganese Andrea NUCERA, cugino* del presidente del consiglio comunale di Albenga Massimo NUCERA, controllata dalla GEO LUXEMBOURG S.A. a sua volta posseduta da altre due società, la londinese AQUALEGION Ltd e la WALBOND INVESTMENTS Ltd, con sede nelle ISOLE VERGINI BRITANNICHE presso una prestigiosa casella postale di Road Town (Tortola) lo stesso cittadina dove trovammo una delle sedi della GEOTEA, che controlla le discariche di Ecosavona e Bossarino, e con la quale condividono l’ormai mitico notaio Henri Hellinckx, gran visir delle carte bollate nel vantaggioso Granducato d’oltralpe.

 Leggi QUI

… e… un Ente Pubblico fa società senza una domanda, un chiarimento, un plisset? Curioso. Per il Ministero di Giustizia, che vigila sugli Enti, è tutto a posto?

– La Progetto Ponente Srl (stazione appaltante) con permesso a costruire nr. 48333 rilasciato dal Comune di Savona, avrebbe affidato il progetto a due professionisti:

1) L’architetto Piergiorgio CASTELLARI, che cura tra l’altro anche “l’appalto misterioso” del nuovo Comando Provinciale Carabinieri di Savona, il cui cartello, da sempre nascosto alla vista nonostante i rischi di sanzione (come del resto quello della costruendo caserma dei Vigili del Fuoco di Via Nizza) riporta diversi nomi a vario titolo legati al costruttore Diego ANEMONE

Leggi QUI

ma anche QUI

2) L’architetto Roberto SCHNECK, vicesindaco di Albenga, è anche marito dell’Ing. Elisabetta BERRUTI, incaricata del coordinamento alla progettazione. Tutto regolare?

Importo del contratto: 22.980.026,00 Euro (!)

Proseguendo poi lungo Via Aglietto troviamo a pochi metri la sede dell’Ex – IACP oggi ARTE, che ha come amministratore unico il genovese Cesare RE’ – che è anche consigliere dell’Agenzia Regionale per il recupero edilizio ARRED Spa, presidente del consiglio della Progetto Ponente Srl, presidente dell’ ARTE Servizi Integrati Srl e già procuratore della Sviluppo Genova Spa

Pochi metri prima, però, un secondo cartello di appalto, di quelli piccoli, scritti col pennarello. Indovina.

Qui i lavori sono indicati – rigorosamente a pennarello – come “Riqualificazione e recupero con resid. e comm.” (testuale), e l’importo di € 22.980.000,00. Avranno arrotondato. Direttore dei lavori l’architetto Cosetta BERTAGNIN di Cairo Montenotte, coordinatore alla progettazione sempre l’Ing. Elisabetta BERRUTI, moglie del vicesindaco di Albenga.

L’impresa esecutrice risulta però tale “Balbontin SCPA” con codice fiscale sbianchettato. SBIANCHETTATO, PERCHE’?

Come imprese subappaltatrici, sempre indicate a pennarello, l’immancabile SCAVO – TER della famiglia Fotia e la SALPA, che salvo omonimie sarebbe una società del gruppo DEMONT – Dellepiane, tra i principali fornitori di Tirreno Power, culla dell’attuale presidente dell’Unione Industriali Savona e capofila degli appalti dell’incantevole CRESCENT, in via di clonazione nella lontana Salerno, e già tanto amato ( vedi www.nocrescent.it )

Non è un’omonimia. Il codice fiscale indicato è lo stesso che troviamo banalmente sul sito web www.demont.it

 Emerge senz’ombra che la SALPA Srl vanta tra i suoi accrediti bonifiche ‘difficili’ e un po’ discusse come quella della Stoppani di Cogoleto e dell’Acna di Cengio, finite sono sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Genova nell’ambito dell’ inchiesta ARPAL condotta dalla P.M. Paola Calleri.

Ma che sta succedendo sotto i teli di nylon del cantiere di Via Nizza a Savona? Trovandosi tra Questura, Carabinieri, Palazzo della Provincia e Tribunale sede della Procura della Repubblica, un’occhiata tra le carte italiane ed estere – permetteteci – forse non guasterebbe. A meno che, dopo le ultime novità organizzative, la cosa non sia già in corso.

Siccome poi il cartello d’appalto de luxe su Corso Ricci, oltre a prevedere in calce proroghe in bianco e date ignote di fine lavori, chiosa dicendo testualmente: “Ulteriori informazioni sull’Opera possono essere assunte presso”

     .     .     .

cui segue uno spazio vuoto, più bianco di certi colletti (vedi foto) se avete elementi utili al capire, ad ogni modo, non esitate: siamo qui apposta.

Mario Molinari

ilpunto@savonanews.it

 

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