Olè, “Oltre l’Etichetta”, un nuovo approccio alla biodiversità

Riscoperta della sostenibilità in tutte le sue declinazioni, dalla biodiversità al benessere degli animali, storytelling del prodotto e del territorio, così come è vissuto da chi lo presidia costantemente e si dedica con passione al processo produttivo. Biodiversità che conferisce qualità ai prodotti, produzioni che aiutano a salvaguardare la biodiversità stessa perpetuando un equilibrio millenario; sono solo alcuni degli aspetti messi in luce dall’etichetta OLÈ (Oltre l’Etichetta), uno strumento di valorizzazione delle produzioni locali che consente di “connettere” i produttori liguri con i propri consumatori in pochi passaggi intuitivi.

Si offre così la possibilità al consumatore di conoscere l’azienda, le caratteristiche del prodotto e di avere una maggiore consapevolezza delle conseguenze ambientali e socioeconomiche delle proprie scelte alimentari. Il nuovo standard di tracciabilità per le eccellenze casearie e della zootecnia nasce all’interno della programmazione europea Interreg Alcotra Biodiv’ALP e Marittimo CambioVia per far emergere il valore delle produzioni provenienti da aree ad alta qualità ambientale e ricche di biodiversità. Il progetto tramite il coinvolgimento degli Enti Parco e di ANCI, coinvolge le aziende dei parchi dell’entroterra ligure (Alpi Liguri, Beigua, Antola e Aveto) e delle aree Natura2000 delle Valli Bormida e Vara.
OLE’ si compone di una parte cartacea con un QR Code di collegamento al sito e all’app lamialiguria che apre una serie di approfondimenti semplici e coinvolgenti sulle aziende e sui prodotti. Inoltre 3 pittogrammi che le stesse aziende hanno scelto tra una serie numerosa, indicano, già sul cartaceo collocato sui prodotti, i 3 valori che maggiormente le rappresentano.

“Il marchio Olè, Oltre l’Etichetta, è molto importante perchè permette di valorizzare la produzione locale e la connessione per conoscere l’origine dei prodotti”, dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Piana, “e le persone sono sempre più attente a questo fenomeno. I produttori sono seri ed i prodotti sono tracciabili; tutto questo li rende sicuri sotto un profilo sanitario. Questo è un sistema intuitivo per far conoscere la storia e l’origine dei prodotti; la biodiversità viene tutelata e valorizzata permettendo di aumentare l’attrattività del territorio. Abbiamo coinvolto l’Ente Parchi e l’ANCI e con il qr code è possibile collegarsi al sito “La mia Liguria” per far conoscere le aziende ed i prodotti; il settore agroalimentare rappresenta il 25% del PIL del nostro Paese e ringrazio tutti i soggetti coinvolti, a partire dal consiglio d’amministrazione dei parchi che hanno partecipato al progetto”.

Stessa soddisfazione da parte della professoressa Barbara Cavalletti dell’Università di Genova :”In questo progetto sono coinvolti diversi soggetti che compiono molteplici attività ed azioni con importanti sfide per il territorio; la Liguria ha un ruolo importante in Europa ed il 33% dei terreni della nostra regione hanno vincoli di diverso tipo. Vi è stato molto abbandono ma anche un recupero dei pascoli con valori importanti che permette una ripresa del capitale naturale; il ruolo della governance è fondamentale poichè permette di orientare le aziende ed i consumatori e l’etichetta ha in sè un’immagine importante”.

“L’etichetta nasce dal bisogno di valorizzare il territorio”, afferma Giulia Zappia del dipartimento di architettura e design dell’Università di Genova, “ed i prodotti hanno un efficace valore di biodiversità. L’etichetta Olè affianca quella già esistente e racconta la storia del prodotto; le aziende raccontano loro stesse mettendoci la faccia”.

“Noi ci occupiamo della gestione tecnologica degli strumenti promozionali di “La mia Liguria” come il sito, l’app ed i totem”, sottolinea Gabriele Talarico di Liguria Digitale, “ed il sito ha una selezione dedicata ad Olè compresa nel tema dell’entroterra poichè è legato alla salvaguardia dell’ambiente, della qualità dei prodotti delle piccole aziende e dei parchi. Il concetto importante è la presentazione delle aziende coinvolte; si possono vedere i dettagli, le video-interviste ed i prodotti attraverso un qr code. L’app ha gli stessi contenuti ma esposti in un modo diverso; sono presenti le sezioni dei prodotti tipici e locali facendo trovare le aziende con i prodotti “Olè” senza dimenticare le foto, le informazioni dei prodotti ed i contatti dell’azienda tra cui il sito, il numero di telefono e la mail. Il progetto dà valore ed arricchisce l’offerta di strumenti digitali con più di 300 prodotti censiti; la collaborazione con i parchi liguri è fondamentale perchè permette la promozione con l’identificazione del territorio e le sue mappe senza dimenticare gli itinerari e gli eventi organizzati”.

“Abbiamo partecipato al progetto perchè è importante ed aiuta la parte aziendale favorendo l’apertura ai prodotti”, evidenzia Mario Fortunato, referente settore allevatori della Liguria, “ed il cliente vede cosa c’è dietro al prodotto creando reddito con la vendita dello stesso. Cosa facciamo è utile a noi e a tutto il territorio ed i miei figli si sono appassionati al mio lavoro; ho circa 300 capi ed ho partecipato ad un progetto del PSR che mi ha permesso di ripiantare piante ormai scomparse. Le nostre aziende producono reddito e lo reinvestono sul territorio”.

“Il nostro agriturismo è molto importante ed ha iniziato l’attività nel 2017 svolgendo agricoltura ed allevamento; una cosa molto importante per le attività piccole è il recupero del territorio. Abbiamo collaborato con il Parco Alpi Liguri ma voglio ricordare che il progetto Olè mette insieme il nostro lavoro e quello di altre realtà per farci conoscere; è fondamentale il recupero di attività che stanno scomparendo tra cui la produzione di formaggi e la coltivazione delle patate di montagna. La cucina bianca che usa patate, porri, cavoli, rape e farina per il pane è molto importante e voglio ricordare che la nostra realtà, pur essendo piccola, è legata a molti prodotti”, conclude Donatella Sciandini.

SELENA BORGNA

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