Non votate per ideologia

Leggo molti appelli, in questi giorni, a non lasciar passare i “fascisti”. Dall’altra parte a non far tornare a governare la città “le sinistre”. (Qui con qualche ragione, perché almeno ci si riferisce al pregresso governare.)
Ecco, comprendo e stimo chi pensa e agisce in base ai propri ideali, e certo non li disprezzo. Per molto tempo io stessa ho votato secondo appartenenza, anche per le comunali.

Ma adesso, il rischio concreto è la presa in giro dell’elettorato. Adesso, queste argomentazioni hanno sempre meno senso, almeno a livello locale, quello che conosco meglio.  E al ballottaggio meno che mai. Ha senso votare, non votare, a scelta, quel che si vuole, ma cercando ragioni specifiche e concrete.
Ho sperimentato due amministrazioni di colore diverso. Benché il mio pensiero sia sempre stato di sinistra, non ho riscontrato alcun “terrore nero” negli ultimi cinque anni.
Né, va detto, molte misure veramente di sinistra nel quinquennio precedente.
Perché ormai, a predominare dietro le quinte come ideologia unica, spesso nascosto da un agitare di veli e spauracchi di varia natura, ma tranquillo e indisturbato, è il liberismo.
Quello che vuole privatizzazioni, riduzione costi, esternalizzazione dei servizi, tagli al sociale, crescita insostenibile. Quello che se ne frega abbastanza di creare una società di individualisti consumatori superficiali, smantellando la comunità, anzi, non chiede di meglio.
È lui a comandare.  Tramite i cosiddetti “poteri forti”. Non sono paranoia o complottismo, li vediamo costantemente all’opera.
Tralasciando le degenerazioni nelle zone ambigue della legalità, che la politica in generale ha mostrato in molti luoghi e circostanze, rimanendo a quel che è legale e legittimo, sappiamo che non è necessariamente utile né opportuno. E che gli interessi che si proteggono spesso non sono quelli dei cittadini.

Progetto ex bagni la Playa, madonna del Monte e Crscent2

Mi stupisce, anzi, e mi amareggia alquanto, che chi come me e prima di me ha vissuto stagioni cementificatorie e di progressivo sfaldamento cittadino, che contro di esse ha lottato anche molto prima di me, sia tornato a difenderne gli autori ripropostitisi, per motivazioni ideologiche incomprensibili. Una delle tante delusioni.
I migliori alleati della verità sono i fatti.
Cosa dicono i fatti? Durante il secondo mandato Berruti (prima non ho elementi sufficienti per giudicare) non appena arrivava in Consiglio una pratica cementizia, il centro destra si asteneva, nicchiava, non prendeva posizioni forti, trovava scuse per assentarsi, votava contro a volte per pudore, ma solo quando si era assolutamente sicuri che la maggioranza avesse i numeri. Altrimenti, all’ultimo momento, un piccolo “soccorso bianco” arrivava.
Idem per il “soccorso rosso” nell’ultimo mandato, anzi, molto più evidente, visto che si trattava sempre di pratiche avviate dalla precedente amministrazione, tutte puntualmente proseguite. Ben poche volte, e solo verso la fine, abbiamo avuto il piacere di vedere il centro sinistra, il PD in particolare, votare contro.
Proprio per questo, e grazie ad alcuni “reprobi” leghisti, non è passato lo spostamento dei bagni La Playa, propedeutico a facilitare le villette sul bagnasciuga a Zinola.  La dimostrazione che se una opposizione si oppone e coglie l’attimo di qualche incertezza in maggioranza, un risultato è possibile ottenerlo.

Progetto via Nizza

Ma altre pratiche, come il Crescent 2, le villette di Madonna del Monte, altre varianti qua e là, sono andate lisce come l’olio.
Del resto verso la fine mandato il vicesindaco Arecco, che dall’opposizione aveva a volte tuonato contro certe operazioni, lo ha detto chiaro e tondo che lui si sentiva in continuità e in accordo con la politica del suo predecessore all’urbanistica, l’ex vicesindaco Di Tullio.
Se solo la crisi non avesse frenato gli sviluppi, avremmo ora la Romana al Santuario e chissà che altro.
Villa Zanelli? Il PD ha criticato in ogni modo le mosse della regione, discutibili fin che si vuole, di restaurarla a spese pubbliche per farne un hotel de charme per i privati.
Forse che la messa in vendita, nella cartolarizzazione dei beni regionali da parte di Burlando, era meglio? Ricordo che allora per favorire i privati e incentivare la vendita l’amministrazione comunale proponeva ampliamenti e parcheggi interrati a scempiare il parco.
Vogliamo parlare del progetto di via Nizza, definito giustamente “insulso” dal nostro Meles, voluto da Di Tullio e portato avanti con baldanza dal centrodestra, e noi soli a opporci? Ora tutti i cittadini possono constatarne l’assurdità.
E il waterfront di levante? Tutti ricordano le vicende Margonara, la torre Fuksas, la bocciatura regionale finale che lasciava però porte aperte ai ricorsi del privato, a meno di bloccare con fermezza ogni progetto e variante.
Ed ecco invece che, dopo aver giurato come tutti sulla salvaguardia della spiaggetta, il centrodestra appena insediato presenta un mirabolante progetto, per ingolosire il privato.  Una orripilante cementificazione con villette sul bagnasciuga e le solite ridicole compensazioni pseudopubbliche. Con i soliti architetti e la benedizione della sempiterna Autorità Portuale.

Alessandro Bozzano e Monica Giuliano dal Pd a Cambiamo! di Toti

Tutti l’hanno dimenticato, perché per fortuna è rimasto sulla carta (benedetta crisi!). Ma io no. Troppo l’orrore.  E so quanto sia ancora in agguato, perché di waterfront di levante si parla eccome, nei progetti di Autorità di Sistema. Scommettiamo che, chiunque vinca, lo riproporrà come i peperoni?
E mi fermo qui, per non farla troppo lunga. Potrei ricordare quante persone passino con disinvoltura da schieramenti di centrodestra a centrosinistra e viceversa. Anche persone apparentemente con posizioni ideologiche piuttosto accese.
Casi più eclatanti la Sindaco di Vado e l’ex sindaco di Varazze diventati totiani. E quello stesso PD vadese sempre pronto a dar patenti di fascismo e a criticare gli ambientalisti non ha trovato nulla da ridire, nel vederla andare d’amore e d’accordo con personaggi che partecipano a commemorazioni nostalgiche. Niente, nemmeno un fiato. Tutto normale.
Però ora vi chiedono di votare contro il fascismo.
Ora, cari miei odierni votanti, potete anche sperare che l’uno o l’altro dei vincitori cambino totalmente rotta, ci stupiscano con effetti speciali, mantengano le mirabolanti promesse, diano l’avvio a progetti utili e dimentichino gli scempi e i lucrosi affari in agguato.
Lo possiamo sperare, per la città. Ma davvero davvero abbiamo motivo di pensare che, con tante aree e appetiti ancora in ballo (giusto per restare solo all’urbanistica), avremo invece verde e opere pubbliche sostenibili e nulla più? Oppure, al netto di persone di buona volontà che finiranno rapidamente isolate, è lecito immaginare un riproporsi del solito copione?
Ognuno può rifletterci. Io le mie conclusioni le ho tratte.

Milena Debenedetti
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