Noli
Lo squallore vissuto (in consiglio) dal comportamento della maggioranza |
Lo squallore vissuto (in consiglio) dal comportamento della maggioranza |
Noli- Martedi 27 aprile 2010, Consiglio Comunale con sette punti all’ordine del giorno. Il primo tratta il bilancio consuntivo, l’ultimo, l’interrogazione da parte della minoranza sul dissesto di Via Belvedere, con dibattito. La sala consiliare era interamente occupata da cittadini interessati alla vicenda, desiderosi di capire. Per me si trattava di capire qualcosa di più. In particolare quale strategia, quale politica, quali prospettive la maggioranza intendesse perseguire onde proteggere i proprietari degli immobili danneggiati o comunque compromessi in questo “disastro ambientale” a loro non imputabile. |
Perché le azioni intraprese sino ad oggi dal Comune e dalla Ditta Z&R srl dimostrano, consolidate da testimonianze “che contano”, la scelta di trascurare e sacrificare gli interessi, tutti, di questi inconsapevoli proprietari. In poche parole “arrangiatevi” con azioni legali e quant’altro. Complimenti ai novelli Ponzio Pilato!!! Al punto sette dell’Ordine del giorno, il Sindaco inizia la sua relazione affermando che parlerà dei fatti e circostanze dal 14/12/2009 in avanti. Relazione puntuale e rigorosa, dettagliata su tutti gli interventi messi in atto da parte della Giunta. Tutti interventi inerenti questioni tecnico/legali, con consulenze che hanno un loro costo, un costo che noi paghiamo attraverso determine di spesa deliberate, appunto,dalla Giunta. Per colpa di chi? Nessun accenno a ricorsi da parte di privati, della Ditta, tutti datati post 14/12/2009. Sarebbe un servizio diligente, oltre che trasparente, se la Minoranza richiedesse per iscritto, (e quindi dovuto) che alla ormai consolidata voce dell’Ordine del giorno del Consiglio “Comunicazioni”, venisse di volta in volta specificata la sommatoria degli importi delle spese deliberate. Cittadini e Consiglieri Comunali sarebbero così costantemente aggiornati, proprio come veniamo puntualmente informati delle “cose fatte” sul “Notiziario Comunale”. Questo perché il minimo spazio concesso alla minoranza sul periodico non sarebbe certo sufficiente ad informare sui costi sopra citati. Terminata la relazione, il Capo Gruppo di minoranza dott. Giuseppe Niccoli, formula quella che doveva essere la prima di diverse domande, chiedendo, sostanzialmente, perché non è stata data risposta ad una raccomandata di aprile 2009 spedita dall’amministratore del condominio del civico 18 di Via Belvedere. Lettera che attestava l’aggravarsi del dissesto nelle abitazioni. “Ho detto che non intendo rispondere sui fatti ante 14/12/2009”replica secco il Sindaco. C’è in corso un’indagine della Magistratura”. Allora viene da chiedersi se l’indagine si ferma al 14/12/2009. Il che non è vero. E allora? Brevi educati scontri verbali tra i due, senza sbocco alcuno. Un passaggio sono riuscito ad intercettare tra le parole pronunciate con tono basso dal Sindaco, e cioè che non risponde anche per non compromettere qualcuno. La registrazione chiarirà questa mia odierna perplessità. Che poi tanto non è, anche perché persone a me vicine hanno captato lo stesso passaggio. Ma la cosa gravissima è stato constatare l’obbedienza, puntualmente eseguita da parte del Sindaco al “consiglio” o “ordine” impartito dal Segretario Comunale, Dott.sa Nerelli attraverso uno scritto “NON RISPONDERE”. Ciò a seguito dell’incalzare educato dell’ex Sindaco Niccoli, che, non dimentichiamolo mai, è la mente, il promotore delle ultime grandi opere immobiliari nolesi interessanti la costruzione dei box, compresi quelli di Via Belvedere. Quando anch’io ho notato quanto stava accadendo, mi è ritornato in mente ciò che avevo denunciato su Trucioli N.197 (vedi…). Nel raccontare un caso che mi ha disturbato non poco, credevo, speravo si trattasse di un fatto sporadico, proveniente da insufficiente conoscenza legislativa. Quello in cui la Dott.sa Nerelli, con Sindaco “presente e silente”, con la sua precisazione ”se fossi stata presente ieri i documenti non le sarebbero stati consegnati, lei (io) li ha estorti” terminava la sua “arringa”. A prescindere dal fatto, appunto, che i documenti mi erano “dovuti per legge”, rimarcavo come il “mio” Sindaco Repetto lasciasse declassare, offendere, ripeto,”silente, con sorrisino” la sua autorità istituzionale. Ora basta. Non intendo commentare per iscritto ogni mia ulteriore valutazione, che lascio invece alla clemenza dei lettori,…tutti…. Lo squallore del comportamento dell’intera maggioranza di quella sera non ha uguali nella storia dei nostri ultimi, a memoria d’uomo, Consigli Comunali. Da parte mia ricordo con orgoglio un Consiglio comunale alla fine degli anni 70, e lo porto come esempio comportamentale. All’unanimità venne votato l’annullamento di 211 licenze edilizie rilasciate da tre Sindaci precedenti in violazione alla “Legge Ponte” (lottizzazione di fatto). Alcuni consiglieri erano intestatari di licenza. Hanno prima votato per l’annullamento, per poi dimettersi dal loro ruolo onde poter difendere i loro interessi nelle sedi opportune..Personalità responsabili, degne di rispetto. Nel consiglio del 27 aprile 2010, l’indignazione generale e totale da parte del pubblico presente, confermata dai commenti fuori del Palazzo, è scaturita, infine, dal fatto che non ci sia stata la benché minima risposta alle dichiarazioni scritte e lette del Consigliere di minoranza RinaldoTissone. Le stesse pubblicate sul numero di Trucioli del 02/05/2010 (vedi…). Sindaco, assessore Piero Penner e capo gruppo Francesco Rossello si sono scambiati sguardi increduli, si sono forse sentiti “nudi” a seguito delle dichiarazioni virgolettate. Il tutto, guarda caso, a confermare la validità di altri miei interventi su Trucioli, in particolare quando esprimevo perplessità circa il favorire “l’incauto acquisto” di un’area vincolata dalla Sovrintendenza. Anche su questo specifico argomento l’ex sindaco Niccoli potrebbe contribuire alla ricerca della verità. Consiglio Comunale permettendo. Con quali scritti, con quali accordi? Mezza area di interesse archeologico, altra, limitrofa, con il permesso di distruzione!!!! Fuori tutta la verità!!!! Quella sera, a mio avviso, da parte della maggioranza, si è perso il senso del rispetto che si deve ai cittadini. Avendo sentito il Sindaco parlare di “indagini della Magistratura” e non di “segreto istruttorio”, fasi ben distinte e regolamentate, ritengo che la Sovranità del Consiglio sia stata violata. Chi ha dignità ne prenda atto e agisca di conseguenza…. “Mala tempora currunt…” PS. Ai lettori che mi hanno chiesto il perché non ho scritto domenica 2 Maggio, confesso che sono riuscito a scrivere queste considerazioni solo dopo una settimana di “sbollimento” per cercare di esprimere le mie idee con serenità, concretezza, dal momento in cui ero uscito dall’assemblea del Consiglio comunale offeso ed indignato, insieme a tutti i partecipanti, esclusa la maggioranza rimasta “chiusa nel palazzo”. Carlo Gambetta |
L’autorizzazione alla costruzione dei box al centro del “caso sgomberi per frana” indica l’importo in 3 milioni e 200 mila euro. La società costruttrice: Z&R. Srl di Priero (Cuneo). Il progettista delle opere strutturali: ing.Giovanni Delfino di Cairo Montenotte (nella delibera di giunta risulta con studio a Carcare). Lo stesso ingegnere è direttore dei lavori opere strutturali. Mentre direttore dei lavori opere architettoniche è l’architetto Danilo Abate di Vezzi Portio, già consulente della Soprintendenza di Genova. E ancora, il coordinatore della sicurezza, lo stesso ingegner Delfino. L’inizio dei lavori il 19 marzo 2008, ultimazione 18 mesi. L’impresa esecutrice: Zoppi Srl di Priero (Cuneo). Il responsabile del servizio di prevenzione: Luca Richeri. Il direttore tecnico: Maurizio Rolando. Cambiamento per il direttore di cantiere: nel tabellone figura Paolo D’Anna, mentre nell’ordinanza del sindaco risulta l’ingegner Marco Delfino. | Noli, ecco la sequenza delle case al centro dell’ordinanza di sgombero per frana in atto, causa lavori box interrati. La prima casa “rossa” è abitata da anziani coniugi (Tissone). L’uomo è un ex ferroviere, la moglie una nolese. La seconda casa è un immobile condominiale (ascensore esterno) risalente agli anni ’50. La terza casa di proprietà della famiglia Introini, realizzata subito dopo l’ultima Grande Guerra, la prima al centro di un’ordinanza di sgombero del sindaco Repetto del mese di aprile 2009. Il Tar ha annullato l’ordinanza, ma a seguito nuovi eventi ci sono i sigilli in atto. La quarta casa, con le persiane azzurre, è il condominio di via Belvedere n. 18. Inoltre nel piano in basso sono interessati dal provvedimento di sgombero gli alloggi della famiglia Pastorino e dell’ex sindaco Fois in carica dal 1990 al 1995. Nel complesso si tratta di oltre una decina di famiglie residenti, oltre a proprietari di seconde case. |