Noli

Una grande ingiustizia che non interessa ai ciarloni liguri e del Parlamento
Addio “sciabica di Noli”, delitto impunito
 Cicciarelli proibiti, ma arrivano dalla Spagna
Ultima beffa a Voze. Carlin Petrini se ci sei batti un colpo.Le foto di Croce

Una grande ingiustizia che non interessa ai ciarloni liguri e del Parlamento
Addio “sciabica di Noli”, delitto impunito
 Cicciarelli proibiti, ma arrivano dalla Spagna
 Ultima beffa a Voze. Carlin Petrini se ci sei batti un colpo.Le foto di Croce
 

 Noli – A chi giova permettere la distruzione di una civiltà peschereccia?

Giorno di festa per me martedì 19 Aprile 2011. Su due quotidiani consultati,La Repubblica e La Stampa, si può leggere dell’iniziativa dell’Assessore Regionale. alla pesca Giovanni Barbagallo, quella di rilanciare, tutelare  la pesca. Tra l’altro, e questo è l’interessante, la valorizzazione della pesca tradizionale e dell’acquacultura che, ad esempio, nel golfo di Noli Spotorno troverebbe la sua naturale e logica realizzazione.

La prima esistente da sempre ( a memoria di Statuti della Repubblica),la seconda con notevoli possibilità di installazione.  Ed allora qual’è il problema?  Come si suol dire: “di una cosa o di una persona ti rendi conto del vero valore una volta che questa  ti viene a mancare”. Il valore di quello che ci verrà a mancare è e sarà, se non si interverrà con la doverosa determinazione, quella di poter cucinare gli zerli, le bughe, le menole, i latterini, i calamari, sarpe, saraghi, sardine oltre che gli ormai famosi, perchè Presidio Slow Food, cicciarelli(vulgo “lussi”).

 

 A  prescindere dalla cattura degli zerli e dei cicciarelli che può essere effettuata solo con l’attrezzo della sciabica, anche tutte le altre qualità elencate, insieme ad altre ancora mancheranno a fare mercato nel periodo invernale. E non solo,visto anche l’interesse degli alunni in gita scolastica mirata e quello indiscusso a livello turistico.

Da anni ormai il periodo permesso, prima da terra, poi dalla barca, era da Ottobre ad Aprile. La Comunità Europea (evidentemente con i rappresentanti italiani e liguri) ha cancellato questo tipo di possibile cattura perchè uniformate alle regole che giustamente intendono proteggere i fondali al di sotto dei 50 metri di profondità.

Regole che vincolano e che devono quindi essere rispettate dai pescherecci che, sino a poco tempo fa, trainavano le loro reti con l’ausilio di catene e “divergenti”, lamiere che arano il fondo, anche sotto la linea batimetrica dei 50 metri. Con grande danno all’habitat sottomarino. Gran parte del fondale del golfo di Noli Spotorno,ad esempio, vero paradiso per la flora con abbondante fauna, è stato in gran parte rovinato, devastato dal passaggio dei pescherecci trainanti il loro attrezzo sino a 10mt di profondità.  Praterie  di posidonie completamente distrutte. Questo è durato dal dopoguerra sino alla metà degli anni 80, quando il sottoscritto,allora Sindaco, ha denunciato alle autorità competenti uno di questi colto in fragrante. In seguito,  d’accordo con il Comune di Spotorno, si è intrapresa la strada della protezione dei fondali attraverso l’installazione di palificazioni sottomarine (Studio Volta di Savona), le quali, di fatto, già a quell’epoca, impedivano  la possibilità di traino abusivo. Costi sopportati da contributi della C.E. Ripascimenti stagionali oltre che discariche intensive hanno invece continuato a disturbare il fondo marino in prossimità della battigia,con indiscutibile danno documentato.

 Lascio alla libera interpretazione di chi legge, giudicare come sia possibile equiparare una  minuta flotta di gozzi alla comune flotta di pescherecci!!! Gli attrezzi sono diversi, pure se simili nell’indirizzo di cattura.

 
I pescherecci, ricordiamolo ancora, quando lavorano,arano e distruggono il fondo marino, le barche, invece, con la loro sciabica tirata sia da  bordo  che da terra”accarezzano” il fondale.

 Documentari eseguiti dalla Regione Liguria ed Università hanno fotografato dimostrando questa realtà. Questo materiale è stato usato dai nostri rappresentanti politici a livello di Comunità Europea per chiedere ed ottenere una possibilissima quanto  logica e conseguenziale “deroga”?

Quali interventi concreti sono stati attivati, al di là di qualche inconcludente “scritto al Ministro”, dai responsabili locali?  E oltre il danno subiamo la beffa!  A Noli, località Voze, l’Amministrazione comunale ha trasformato la ex scuola elementare in una struttura per la lavorazioine e conservazioine del pescato con il contributo di fondi pubblici (regionali e/o comunitari ?).

Ecco un’ulteriore “cattedrale nel deserto” voluta e ben attuata da coloro che sanno utilizzare al meglio  e con intelligenza?? il denaro pubblico.  Invece di essere personalmente e con efficacia interessati per farci ritornare a cucinare i pesci pescati con la sciabica da Ottobre di quest’anno.

Io  voglio continuare a mangiare gli  zerli fritti!!! Intanto per quest’anno nel salone Slow Fish di fine Maggio a Genova non ci saranno i cicciarelli di Noli, forse quelli che arrivano dalla Spagna o Portogallo.

Presidente Carlin Petrini, Deputati Europei,  a mio avviso è vostro dovere politico fare sospendere la condanna a morte della “sciabica” di Noli e di altri limitati casi similari per manifesta infondatezza dei fatti,delle realtà. Impedite di sopprimere la nostra civiltà peschereccia tramandata da secoli.       

Quanto eri interessante Noli quando: 

Foto 1)  Rimanevano nei tremagli nella zona di Capo Noli, in pimavera,”centurini” sino ad un peso di tre tonnellate

Foto 2) Orate pescate con “insenta” nel periodo estivo,con “deroga”  agli orari di permesso di pesca concordata tra il Comandante del Porto di Savona ed il Sindaco  Gambetta per favorire e proseguire un tipo di pesca stagionale; 

Foto 3) Cicciarelli pescati con la sciabica a Capo Noli in fase di essicazione per essere in seguito  fritti  e  conservati sott’olio o sott’aceto;     

Foto 4) Un passaggio di “sarpe” intercettato dalla sciabica tirata sulla spiaggia dei pescatori.

PS. Rigrazio il fotografo R.Croce per avermi  concesso la visita al suo archivio riguardante la  corposa  raccolta di storia e vita di pesca a Noli ed il permesso di pubblicare le quattro da me scelte.

Carlo Gambetta

8 maggio 2011

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