Noi sì

Noi sì
In questi giorni mi è tornata in mente una canzone di Luigi Tenco, splendidamente interpretata da Ornella Vanoni: “Io sì”.

           Noi sì

In questi giorni mi è tornata in mente una canzone di Luigi Tenco, splendidamente interpretata da Ornella Vanoni:  “Io sì”.

Ci si rivolge all’innamorato che ha scelto un’altra.  Io sì che ti avrei fatto invidiare dagli amici, io sì che ti avrei insegnato il bello della notte… eccetera.

Ma intanto, anche se te ne rendessi conto, è troppo tardi per tornare indietro.

Ma ormai, iam pam pam


I savonesi,  anche se non proprio una folla, in verità, hanno scelto il centro destra.  Convinti di cambiare e di protestare contro il centro sinistra.  Contenti loro.

E quando dico non proprio una folla, a scanso di ironie preciso che vale per qualunque dei canditati avesse vinto. Probabilmente anche per il nostro, se fosse arrivato al ballottaggio, a meno di exploit del secondo turno che, non essendosi verificato il caso, non è dato sapere.

Mezza Savona non vota, metà dell’altra metà, ossia circa un savonese su quattro, sceglie per tutti.

Una Sindaca (ma quanto non mi piace, diciamo una Sindaco) scelta da una minoranza dovrebbe comunque avere il dovere di tenerne conto, di mantenere l’equilibrio e non fare scelte troppo radicalizzanti. In senso ideologico, per lo meno, chè di scelte radicali in senso amministrativo sanno gli dei quanto ci sarebbe bisogno.

Vedremo. Intanto ora i savonesi avranno la possibilità di fare il confronto con le nuove città amministrate dai 5 stelle, e fatte le debite proporzioni, pensare cosa si sarebbe potuto fare a Savona.

Starà  a loro capire se dovranno mangiarsi le mani per questo,  ammettere di essere stati conservativi e provinciali, oppure rimanere fermi nelle loro scelte.

Per carità. Diritto d’opinione. Ma ragionata.

Il futuro ci dirà di più, non occorrerà aspettare molto.


 Intanto possiamo fare una carrellata di “noi sì”.  Appuntateveli, perché non è escluso che, continuando il trend della campagna elettorale, i partiti si approprino di idee e concetti per riproporli come loro.  Sul realizzarli nella pratica, ho invece più di un dubbio, non avendo loro quelle famose mani libere, da interessi, clientele, alleanze e veti incrociati, che abbiamo noi. Ma magari qualcosa, chissà… qualche piccola cosa, per il bene dei cittadini, è lecito comunque sperarlo. E suggerirlo.

Noi sì che saremmo partiti spulciando tutti i bilanci, notificandoli ai cittadini, e, ove necessario eventualmente,  ad altri organi interessati, compresi quelli giudiziari.

Noi sì che avremmo proceduto a uno spoil system senza riguardi per eventuali “cariatidi” o personaggi partitici che avessero dato lunga prova di incapacità in ruoli dirigenziali, per sostituirli con figure professionalmente valide e indipendenti, non  riciclandoli da altre sponde o restituendo favori elettorali.

Noi sì che avremmo rivoluzionato l’organizzazione comunale, introdotto la trasparenza vera,  tagliato prebende o ruoli discutibili per favorire efficienza, competenza, scelte a vantaggio dei cittadini e non degli interessi di pochi.

Noi sì che avremmo dato un serio giro di vite al sistema delle partecipate, difendendo i beni pubblici ma non gli interessi e le poltrone.

Noi sì che avremmo dato priorità a un piano rifiuti finalmente serio,  con tariffa puntuale, risparmi per i cittadini, miglioramenti per l’ambiente,  incoraggiando la  riduzione alla fonte e sperimentando su larga scala il vuoto a rendere.

Noi sì che avremmo messo un freno ai privilegi dei centri commerciali per rivitalizzare il piccolo commercio, promuovendo iniziative originali e rivedendo le tassazioni.

Noi sì che avremmo messo al centro la politica dei quartieri,  migliorandone la vivibilità, ristabilendo una convivenza decente fra le persone e un buon tessuto sociale e di “sorveglianza”, che è poi il miglior antidoto al degrado in senso lato e la migliore prospettiva di incremento della sicurezza, prima ancora delle azioni a valle come telecamere e pattuglie.


 Noi sì che avremmo fermato le speculazioni edilizie insostenibili, lo scempio definitivo di questa città, tutelato il verde e le aree agricole,  rivisto il PUC e il regolamento edilizio per favorire uno sviluppo basato su ristrutturazione e risparmio energetico.

Noi sì che avremmo lottato con tutte le nostre forze contro ipotesi inceneritore,  bitume,  porticciolo Margonara e speculazione annessa, per bloccarli a ogni costo. (I no dei grillini di cui la città non ha bisogno, Pasquale dixit).

Noi sì che avremmo affidato lo studio per partecipare ai fondi regionali ed europei a chi non cercasse di raggranellare soldi per appalti dubbi e opere rinunciabili e lastricati e passeggiate dell’erbaccia e dell’albero secco, ma a chi effettivamente volesse farli fruttare, attuare miglioramenti veri,  promuovendo lavoro, cultura, turismo, vero verde pubblico, senza sprecare né dover persino restituire i soldi.

Noi sì che avremmo avviato un nuovo dialogo paritario con l’Autorità Portuale, senza sconti e concessioni a priori.

Noi sì che avremmo rilanciato il trasporto pubblico e incoraggiato una mobilità sostenibile.

Noi sì che sappiamo come “smart” non sia solo una parola che fa figo pronunciare a ogni pie’ sospinto, che sappiamo come si faccia a diventare un Comune virtuoso, e ci saremmo arrivati.

 

Ma ormai, iam pam pam

Con una Sindaco scelta a tavolino bipartisan (con successo), che potrà anche essere una ottima e degnissima persona, ma  che ha il pluriveterano Santi in pole position,  Vaccarezza orchestrante,  il “ligure”  Toti e la Scajola family alle spalle, e accanto un Di Tullio benedicente…  cosa ci si può aspettare?

(A proposito, ma non viene una leggerissima nausea agli elettori sia di centro destra sia di centro sinistra, per questi apparentamenti trionfanti? Va be’ che siamo avvezzi ad House of cards, ma si è visto il più fanatico e compiaciuto seguace di cotale politica di intrighi, ossia il Renzi nazionale, quanto inizi a essere sbertucciato…)

Non basta un Arecco che appare volonteroso e bellicoso, ma che probabilmente sarà ridimensionato dalla sua maggioranza e dal suo stesso partito,  tutto da scoprire in azione. (E mi viene da pensare che non sono neppure poi così ansiosa, di scoprirlo).  Forse gli si affida la politica degli annunci?

Nella realtà è lecito attendersi il prosieguo delle speculazioni, interessi che qualcuno continua a difendere,  a meno che non sia la crisi a rallentarli.

Un sotterraneo andare avanti del bitume, manovre per spostarlo magari a Vado. Che bello.

Forse vedremo cementificate le colline. C’è chi, come Frumento ora apparentato in maggioranza, ha sempre considerato le villette a schiera come il modo migliore di preservarle dal fuoco.

Margonara andrà a spron battuto.

Sulle partecipate si rimescoleranno nomi e ruoli in un valzer gattopardesco.  Si baderà soprattutto a non farsi troppo male e a non scoprire altarini che potrebbero trascinarsi dietro strascichi  del lungo incrocio amministrativo fra centro destra e centro sinistra, fra regione comune e provincia.

E a condire il tutto, si ripartirà coi bisticci finto ideologici in stile marò,  gender, religione, omofobia, razzismo, immigrazione ecc ecc  per concentrare su quelli il dibattito e distogliere dalle questioni concrete.

Spero di sbagliarmi, ovvio, e di essere pessimista.  Lo spero tanto.

Ma ormai, iam pam pam

Eh, no, ormai un accidente: noi non molliamo di sicuro, e ci saremo comunque, a fare proposte sensate, a votare quelle buone indipendentemente da chi provengano, a denunciare e combattere tutto quello che ci sembra vada contro gli interessi dei cittadini.

L’appuntamento con il cambiamento, con una nuova visione politica, è solo rimandato. Speriamo non di molto.

E’ una promessa.

P.S. Purtroppo qualche problema di salute da chiarire e risolvere potrebbe tenermi lontana per un po’ dalla politica attiva.  Ma noi siamo un gruppo, e più agguerrito che mai.

Milena Debenedetti consigliera del Movimento 5 stelle

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