Loano

La nuova cartolina, con biglietto da visita, di Loano
Ecco la “miniDubay” con ‘vaccarezzini” & ‘ligrestini” doro

La nuova cartolina, con biglietto da visita, di Loano
Ecco la “miniDubay” con ‘vaccarezzini” & ‘ligrestini” doro
 

Loano – C’era una volta un paese in riviera che vantava una pineta sul mare, una zona d’ombra con pini marittimi e una grande fontana dove i bimbi giocavano con le barchette telecomandate nei pomeriggi di luglio e agosto sfuggendo alla calura estiva.

La pavimentazione era diventata obsoleta perché le radici degli alberi camminavano sotto le mattonelle. Col tempo qualche pino si era ammalato e la nuova amministrazione ha progettato il rifacimento della piazzetta-pineta.

Era troppo facile sostituire i pini così hanno tolto via tutto e hanno piantato della grandi palme.

Ora non è un palmeto (ma noi loanesi afecionados continuiamo a chiamarla “pineta” perchè dopo 60 anni ci viene difficile indicarla con un altro nome!). Bene, questo palmeto è stato il “precursore” della “miniDubay” che sta diventando Loano.

Naturalmente il centro storico sarà la “casba” coi suoi kebab e negozi multietnici, invece la “cittadella del porto” diventerà una vera e propria “miniDubay“.

Basta recarsi sul vecchio molo e dare un’occhiata verso levante per togliersi ogni dubbio.

La meravigliosa vista che lasciava intravedere il golfo di Genova e a volte, perfino quello di La Spezia è stata troncata da un palazzone rosso costruito là dove i pescatori gettavano le reti!

Il paesino arroccato di Borgio Verezzi non si vede più.

Però…. a pensarci bene beati quelli che abiteranno i piani alti di quella “moschea” in mezzo al mare, perché “loro” dicono che gli edifici della “cittadella” sono destinati ad uso commerciale, ma non ci crede nessuno.

Adesso poi, sembra che lo “sceicco” Ligresti, dopo aver fatto i suoi comodi venda la “baracca”e naturalmente le condizioni stipulate con dio, ops, col sindaco Vaccarezza verranno modificate, beh, certo, ognuno in casa sua fa un pò quel che vuole…..

Solo noi loanesi non possiamo fare ciò che vogliamo in casa nostra.

E’ prevedibile un’ondata di stranieri che invaderà le nostre case come accadde più di 200 anni fa durante l’ascesa napoleonica, quando i soldati si insediarono nelle case del centro storico sbattendo fuori i legittimi proprietari e usufruendo gratuitamente dei loro beni.

Però….anni fa qualcuno facendo i lavori di ristrutturazione ha trovato nascosti fra le mura sacchi di marenghi, auguriamoci quindi che i nostri nipoti non ci debbano trovare sacchi di couscous, ma invece scrigni contenenti “vaccarezzini” o “ligrestini” d’oro!

 

 Giambello 

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