L’Europa, l’Ucraina e il grande Zelensky

Una nuova tragedia al centro dell’Europa, pone le condizioni per superare gli Stati nazionali e proseguire verso una federazione di Stati che unisca i popoli d’Europa. L’Ucraina chiama l’Europa.

Sembra che il destino dell’Europa debba passare attraverso grandi tragedie dell’umanità. Dall’idea degli Stati Uniti d’Europa, il vecchio continente ha dovuto attraversare due guerre mondiali per arrivare all’ intesa commerciale e alla moneta unica dell’UE. Oggi queste condizioni non bastano più per sostenere il futuro, e gli eventi lo dimostrano. Una nuova tragedia al centro dell’Europa, pone le condizioni per superare gli Stati nazionali e proseguire verso una federazione di Stati che unisca i popoli d’Europa. L’Ucraina chiama l’Europa.

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La sua integrazione permetterà un avanzamento dell’umanità, una diffusione e ridistribuzione della ricchezza attraverso il lavoro, i mercati e la libera competizione di questo grande e ricco Paese. Oggi, però, si parla con le parole della guerra, in tempo di guerra, perché non è possibile con quelle della pace. Come nel secolo scorso, l’Europa compie lo stesso sbaglio e ignora l’impegno e la volontà di emancipazione dei popoli. Dunque solo dalle tragedie si riesce ad evolvere?
Impiegati, direttori, insegnanti, professionisti, operai, artisti artigiani sono andati a combattere per liberare la loro Ucraina. Conoscendo bene le atrocità dei russi, le forze si sono moltiplicate. Uomini, donne, in base alle loro età, dai diciotto anni in su stanno moltiplicando i loro sforzi. C’è qualcuno che ha da obbiettare sulla loro volontà?
Zelensky è per il suo popolo e col suo popolo, liberamente eletto dal popolo, che combatte l’invasore. Oggi ha ringraziato Varsavia con centoquattro parole in polacco, paese col quale sono più affini da secoli. L’Ucraina è un paese democratico, la Russia, no. La Russia ha invaso l’Ucraina. L’Ucraina si sta difendendo anche per l’aiuto polacco.
Ero presente in Ucraina per le elezioni del 2019. Il confronto tra Zelensky e Poroshenko allo stadio nazionale di Kyiv fu l’esempio di come funziona la democrazia e la libertà.
Le minoranze in Ucraina sono sempre state rispettate. Uno su cinque qui è ebreo. Quella filo russo aveva ottenuto il 6% alle elezioni del del 2014 alla Verkhovna Rada, il Parlamento monocamerale, dell’Ucraina, ma il satrapo Yanukovich, FSB, Putin e i russi hanno scatenato la guerra; la data di inizio viene indicata nel luglio 2014 con la strage di Ilovaisk. È reato di apologia in Ucraina, il partito comunista già molto prima di Yushenko, cioè poco dopo l’indipendenza, e questo per ovvi motivi storici quali, stragi, deportazioni, Holodomor, persecuzioni, disastro economico e finanziario. In tempo di guerra su 48 partiti, 11 sono stati cancellati o si sono uniti ad altri. Credo che anche quello di Gritsenko, per cui avevo simpatia, che prese al primo turno alle elezioni del 2019 il 5%, si sia unito ad altri. Ma oggi c’è da affrontare un’invasione, e davanti al nemico si combatte uniti per annientarlo e cacciarlo dal suolo ucraino. L’ Ucraina combatte contro un mondo arcaico e Zelensky è il presidente eletto che porterà l’Ucraina in Europa.

Enrico Martelloni da PENSALIBERO

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