LETTURA DI UN’IMMAGINE: Monumento alla Resistenza Rame e ferro (1967) Di Gianni Vigorelli
Monumento alla Resistenza, Rame e ferro (1967) di Gianni Vigorelli
Piazzale delle Medaglie d’Oro – Lodi
Opera dello scultore lombardo Gianni Vigorelli (Tormo, 1916 – Lodi,1998) , studiò all’Accademia di Brera sotto la guida di Francesco Messina. Il Monumento alla Resistenza fu inaugurato il 25 aprile del 1967, ventiduesimo anniversario della Liberazione, alla presenza di Ferruccio Parri, senatore a vita. La statua, che poggia su un alto basamento in pietra chiara, è in rame, con struttura interna in ferro. Rappresenta una madre stilizzata che alza a braccia tese il suo bambino al cielo. Immagine potente della volontà non solo di resistere all’oppressione nazifascista ma di costruire un futuro di libertà, di uguaglianza, di pace e di giustizia. Nel 2011, in seguito alla caduta di una mano del bambino, il Comune di Lodi deliberò di restaurare tutta l’opera. Il restauro si concluse nella primavera del 2015, giusto in tempo per le celebrazioni del settantesimo anniversario della Liberazione. Sul basamento sono scolpite due iscrizioni: sulla superficie rettangolare anteriore leggiamo: “Mai più odio, violenza e sopraffazione”, e su quella posteriore: “Lodi agli ideali e ai martiri della Resistenza”. La scultura di Vigorelli, così lanciata verso l’alto, con quel bambino tenuto dalla madre sulle braccia tese verso il cielo rappresenta bene gli ideali che animavano i partigiani di ogni colore politico. Nella sua essenzialità, questo monumento è più significativo di altri, magari più celebri e celebrati. Giustamente lo scultore Gianni Vigorelli è ricordato soprattutto per questa sua opera al tempo stesso figurativa e astratta, il simbolismo della quale è comprensibile da chiunque, come il suo messaggio di vita, di libertà e di pace.