Lega Nord

Da “Roma ladrona” a “Roma poltrona
CORPUS ACCUSATIONIS SEPTENTRIONALIS FOEDERIS
Risposta alle accuse insensate del leghista Silvio Rossi su Trucioli
Lui è in buona fede. Questa è la vera tragedia! Leggete lo statuto della Lega 

Da “Roma ladrona” a “Roma poltrona
CORPUS ACCUSATIONIS SEPTENTRIONALIS FOEDERIS
Risposta alle accuse insensate del leghista Silvio Rossi su Trucioli
Lui è in buona fede. Questa è la vera tragedia! Leggete lo statuto della Lega
  

Scusate il latino del titolo ma, nell’occuparci dell’intensa replica al nostro pezzo “In caso di bisogno” (vedi…) inviata dal signor Silvio Rossi della Lega Nord, non possiamo esimerci dal suggestivo riguardo per il grande teologo riformatore Giovanni Calvino (1509-1564) cui il nostro interlocutore ha ricondotto lo spirito dei “Popoli nordici”. Egli scrisse la sua opera maggiore in latino: “Institutio christianae religionis” (1536).

La replica di Rossi, pur dichiaratasi breve, per essere in effetti sintetica, contiene peraltro nelle sue due cartelle, una mole notevole di accuse ai Governi precedenti quello attuale e ai Comunisti, che sembrerebbero essere stati alquanto al potere in Italia da anni .

Non comprendiamo perché se la prenda con noi che non abbiamo certo mai assunto la veste di difensori dei precedenti Governi. Tra l’altro, egli ha dimenticato di riferire sulla loro manchevolezza in merito ad una legge sul “conflitto di interessi”, sul “testamento biologico”, “sulla parità femminile”, su di una “riforma fiscale per le autonomie locali”, nonché sul fallimento della cosiddetta “bicamerale” ecc.

   Le colpe dei Governi di centro-sinistra sono notevoli ma diverse da quelle che egli individua sparando a zero affermazioni sul clientelismo (male endemico che non risparmia nessuno, si pensi alla Roma di Alemanno), sui conti ( ci sarà molto da ridere, per non piangere, quando si faranno i conti a questo Governo!) e altre indimostrate accuse sulle quali si può dire e disdire come si vuole.

Sui punti da noi toccati (Unità d’Italia, legge elettorale, malcontento della base) non ha replicato nulla.

   Peraltro, quello che più rende interessante lo scritto del signor Rossi sono i riferimenti a fatti visti come negativi o positivi apoditticamente, fondati su posizioni berleghiste note e molto contestate e spesso prive di ogni fondamento logico e storico.

   Ne deriva una specie di sintesi, di “Summa” per restare in linguaggio teologico, che dimostra una volta di più come la Lega Nord costituisca per il nostro Paese un pericolo disgregante, un attentato permanente ai diritti dell’uomo, alla libertà , alla convivenza civile, una botte di menzogne da trivio sulla formazione della nostra nazione: l’Italia.

Leggiamolo un po’ lo Statuto della Lega Nord:

“Art. 1 – Finalità

“Il movimento politico denominato ‘Lega Nord per l’indipendenza della Padania’ ( in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord – Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici (??) e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.”

La Padania si pone naturalmente come “Nazione” e all’art. 5 si prevede che il Consiglio Federale possa decretare la nascita di altre Nazioni.

In tutto il testo costituito da cinquantasei articoli, nove disposizioni finali e due norme transitorie, il nome “Italia” non è mai scritto; ne deriva che, quando all’art. 12 si parla di Camera Deputati e Senato della Repubblica ( per indicare i membri di diritto del Consiglio federale) non si capisce di che Repubblica si tratti. E non ci si venga a dire che è sottinteso!

Il delirante documento non è evidentemente ritenuto un fatto sufficiente a creare la secessione dello Stato e per questo i leghisti non sono perseguiti a norma di legge ma, spergiurando sulla Costituzione della Repubblica Italiana, raggiungono i vertici dello Stato con cariche ministeriali, dimostrando così un provvido passaggio dal logo “Roma ladrona” a quello “Roma poltrona”.

  Tornando al nostro signor Rossi osserviamo come il razzismo affiori prepotentemente nel terzo periodo dello scritto, laddove si afferma che il Governo Prodi “…ha aperto le porte a migliaia di zingari provenienti dalla Romania”.

Non ci interessa nemmeno rilevare che i cittadini rumeni, in quanto europei, hanno diritto di soggiornare, come tutti noi, in qualsiasi parte del territorio europeo, né vogliamo affrontare qui i problemi dell’antico popolo nomade e ariano denominato “zingari”.

Nell’accusare il precedente Governo di avere agevolato gli “Zingari” – per non vero che sia- appare tuttavia con forza sconvolgente il bieco odio leghista, discendente diretto del nazismo nordico, responsabile del genocidio di almeno 500.000 (cinquecentomila) cosiddetti “zingari” nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale.

Il debito europeo nei confronti di questa popolazione è immenso !

Altre accuse insensate del signor Rossi, sempre nel solco di quanto sopra, in odio ai “diversi”, prorompono dalle posizioni sulla tutela delle famiglie, ancorché non fondate sul matrimonio, da quelle sulle pensioni e sulla tutela delle minoranze (contro gli interessi della maggioranza che lavora– sic!) del precariato, in sostanza della lotta alla disoccupazione.

    Scatta poi l’attacco alla Costituzione. Non poteva mancare. Ecco il berleghista che ha metabolizzato la parola d’ordine del gran Capo: “Come faccio a governare con tutti questi ‘cavilli’ che ti bloccano, con questa Costituzione rigida!”

   Basta leggerla, la Costituzione, per constatare che non esistono cavilli di sorta ma solo garanzie di equilibrio tra i vari poteri dello Stato, garanzie che sono il perno della Democrazia. Senza di esse nessuna Democrazia è possibile.

Per questo il berleghismo attacca il principio di eguaglianza e la Magistratura ( ma come si permettono i giudici di perseguire il Capo del Governo? qualsiasi cosa abbia fatto in violazione della cosiddetta legge , la legge è lui !). E arriva la cosiddetta riforma della Giustizia, per limitarne i poteri e sottoporla all’esecutivo!

    Ma la perla di tutto il discorso di Rossi è il richiamo al “modo calvinista” di vita dei popoli nordici, padani inclusi: il senso del dovere, il senso del lavoro e il senso di appartenenza , che purtroppo da certe parti non c’è…

Il Calvinismo, padre del puritanesimo, ha affermato un rigorismo teocratico, un radicalismo ed una severità di costumi che, non disgiunti dalla esaltazione del lavoro propria della borghesia cittadina e mercantile, ha fatto epoca e creato scontri di non lieve momento persino con le altre comunità riformate.

Ve l’immaginate Giovanni Calvino sostenere un Presidente del Consiglio come quello che, per basso commercio elettoralistico, sta sostenendo la Lega? Altro che meglio il Bunga Bunga piuttosto che i Comunisti ( a parte il fatto che non ce ne sono più, gli ultimi se li è presi Lui come consiglieri e Ministri) !

Ma per dimostrare che la Lega non è razzista ecco il richiamo al fatto che non si guarda al colore della pelle (in effetti tutti ne abbiamo uno), ma solo all’intelligenza, all’onestà, al sopravisto “modo calvinista”di vita. Per questo a Albenga c’è una sindachessa siciliana e a Viggiù ce n’è una di colore (ma cosa vuole dire?).

Sennonché noi ci ricordiamo dell’attacco antimeridionalista della Lega, sia nel linguaggio (terroni) che negli atti politici, per non parlare della battaglia di Gentilini per non far sedere gli immigrati sulle panchine della città destinaste agli…autoctoni ( chi sono?).

Ma glielo chiedevano ai lavoratori immigrati: “Scusi lei è calvinista ?”   

Il vetero-compagno Pistarino ci ha detto: “Ma, secondo te, il signor Silvio Rossi è in buona fede?”

   “Sì, gli abbiamo risposto, e questa è la tragedia !”

        

      BELLAMIGO                           13 marzo 2011

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