Lega, basta ipocrisia

Nella lega come avviene spesso in occasione delle elezioni si scatena un movimentismo davvero imponente e le consultazioni Lombarde confermano la regola.
Dopo anni di silenzio, si risvegliano le coscienze e si torna a parlare del Nord.

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La domanda che ci poniamo è la seguente, ma dove erano tutti questi patrioti Padani mentre Salvini, senza alcun congresso, ha prima tolto la parola Nord dal simbolo e infine ha trasformato la Lega in un surrogato, per altro mal riuscito, di Alleanza nazionale? Mal riuscito, in quanto i voti acquisiti dalla lega di Salvini nel versante della destra, dopo lo scioglimento di Alleanza Nazionale, con il grande risultato della Meloni sono tornati con gli interessi ai legittimi proprietari.
Tutto questo agitarsi nelle ultime settimane, mi spiace doverlo dire, fa pensare all’ennesima corsa alle poltrone. Per qualcuno è cercare di recuperare le posizioni perse negli anni all’interno del movimento, è il sentore di non essere più ricandidati, oppure la palese dimostrazione che abbandonare il Nord è stato un grave errore politico che solo per un attimo è stato giustificato dal risultato elettorale.
Dico ciò in quanto chi non ha abbandonato l’ideale federalista, autonomista in questi anni è stato lasciato solo, anzi da alcuni membri della Salvini Premier (ad esempio molti che oggi partecipano con entusiasmo agli incontri di questi giorni e a improbabili correnti nordiste) veniva, aspramente criticato con la ricorrente frase:
“Se Salvini non faceva questo cambiamento eravamo ancora al 2%”.
Per cui in nome dei successi Salviniani si è accettato di tutto e, giorno dopo giorno, si sono trovati in un movimento commissariato dai fedelissimi del Capitano, lontanissimo negli ideali rispetto alla Lega Nord.
Ma si sa la poltrona sopisce ogni minimo rigurgito ideale.
Come sempre accade, in questo Paese l’ultimo insuccesso elettorale, ha dato coraggio a chi è stato emarginato, a chi ha perso potere e poltrone, a chi ha messo da parte in nome del rampantismo Salviniano.
Mi spiace doverlo dire, anzi lo dico con amarezza, il vostro tardivo intervento non serve più a nulla, purtroppo, in quanto nel bene e nel male la Lega è saldamente nelle mani di Salvini. Ha occupato ogni ganglio vitale del movimento. ormai non c’è più nulla da fare da quelle parti, se non prendere atto che sono esponenti, neppure più di spicco (visto il risultato elettorale), del centralismo romano.
Sta nascendo una lista in Lombardia rappresentata dalla Moratti nella quale tanti autonomisti sono confluiti con la speranza di poter tornare a parlare di autonomia e federalismo.
Come diceva Miglio: ”per ottenere il nostro risultato dobbiamo essere pronti ad allearci anche con il diavolo”
Comprendo queste amiche e amici e faccio loro un in bocca al lupo, sperando con il cuore che sia davvero la volta buona e che non si tratti dell’ennesimo fuoco di paglia elettorale.
Chissà perché accade spesso, e anche in questo caso si ripete il rituale,
di non appoggiare la maggioranza uscente in Regione, che diciamolo ha governato male in questi cinque anni; provoca la solita ridda di accuse:Traditore comunista ecc.
Oppure i più moderati, si fa per dire, dicono ma come fate a fidarvi della Moratti? Non ha mai parlato di autonomia in questi anni, lo fa solo per i voti…
In questo caso è facile ribattere: come facciamo a fidarci di chi per cinque anni ha tenuto nel cassetto il risultato dei referendum per l’autonomia pur governando tre anni su cinque il Paese?
Dopo lo schiaffo elettorale al Nord si produce una bozza sull’autonomia (bozza Calderoli) orribile, che se letta bene è chiaramente un contentino dello stato centralista e una nuova cassa del mezzogiorno mascherata.
Cari amici, la verità è una sola chi ha distrutto tutto e probabilmente ha messo fine al progetto federalista è stato il fuoco “amico” proveniente dalla Salvini Premier, (e chi ha taciuto per paura o per interesse ne è complice).
Ecco perché ho davvero molte difficoltà a credere ancora che si possa tornare ai vecchi ideali dall’interno della Salvini Premier. Temo fortemente che questo comitato sia un tentativo, come si suol dire, di salvare la baracca, comprese le uscite dal gruppo Lega in Lombardia a due mesi dalle elezioni.
E’ giusto tentare strade nuove, non contaminate per provare a risollevarci e tornare ad essere la Lega Nord la potentissima e per fare ciò bisogna scacciare i mercanti dal tempio, buttare giù tutto e ricostruire da capo il movimento con idee nuove, un po’ più di sincerità e rispetto e, diciamolo, più educazione.
Sperando di essere ancora in tempo.
Roberto Paolino

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