L’economia politica e quella reale
Se ascoltiamo i nostri governanti il Paese sta vivendo un momento magico l’economia tira come non mai nuovi posti di lavoro, stipendi aumentati insomma un nuovo Eden.

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Ma quello che ci raccontano e fanno raccontare alla stampa amica è pura fantasia ed ennesima presa in giro.
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo. Ma a preoccupare di più è il cosiddetto «carrello della spesa», ovvero l’insieme dei beni di consumo, alimentari e non, più frequenti nei consumi delle famiglie, che a giugno 2025 aumenta del 3,1% (da +2,7%). E aumenta anche l’inflazione di fondo (+2,1%, dall’+1,9% .
L’Istat ha registrato un aumento significativo degli espatri di cittadini italiani nel 2024, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.
Nel 2024, più di 191 mila persone hanno lasciato l’Italia, di cui 156 mila erano cittadini italiani.
Le principali destinazioni di questi espatri sono Germania, Spagna e Regno Unito.

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Cause principali:
Molti italiani, specialmente i giovani laureati, hanno difficoltà a trovare un lavoro stabile e ben retribuito in Italia, e i salari spesso più bassi rispetto alla media europea.
Mancanza di prospettive:La sensazione di mancanza di futuro e di stabilità economica spinge molti a cercare opportunità in paesi con mercati del lavoro più dinamici e con migliori condizioni di vita.
Un numero significativo di italiani, stimato in circa 4,5 milioni (circa il 7,6% della popolazione nel 2023), ha rinunciato a prestazioni sanitarie necessarie.
Le lunghe liste d’attesa per visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici sono una delle cause principali della rinuncia alle cure.
Costi:Anche i costi elevati, sia per le prestazioni private che per quelle in regime di Servizio Sanitario Nazionale, contribuiscono al problema.
Vogliamo parlare delle affermazioni sul lavoro?La Presidente del Consiglio parla di record di occupazione,anche in questo caso la realtà è un altra:
Sistema precario: l’unico record è di lavoratori poveri.
L’incremento del numero di posizioni lavorative è stato spesso analizzato negli ultimi tempi e presentato come un segnale positivo. Mettendo insieme più dati, nasconde una realtà meno rassicurante. Partendo dall’indagine Istat, per esempio, emerge che quasi il 20% dei lavoratori ha ricoperto più di una posizione nel corso del 2022 (percentuale in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2021). Questo significa che molti lavoratori si trovano costretti a cambiare impiego frequentemente, passando da un contratto all’altro, senza garanzie di continuità e stabilità economica.
Mi sono convinto che tanto ottimismo del Governo e dei parlamentari di Maggioranza notizie amplificate dai giornali di regime, è un favoletta ad uso e consumo dei gonzi che ci credono.
Chi lavora fa la spesa chi deve mantenere una famiglia sa che la situazione ha da tempo superato la linea di guardia.
Mai come in questo momento una frase di molto tempo fa è attuale :
spegnete la televisione e accendete il cervello” è un invito a riflettere criticamente e a non lasciarsi influenzare passivamente dai media.