Le maggiori testate italiane che mentono sull’ Ucraina: propaganda russa per il crimine.

Le principali testate nazionali implicitamente titolano nei loro articoli, lo stereotipo dell’inefficienza delle armi USA. In particolare quella dei Patriot sulle armi Russe, ovvero di chi ha invaso una libera e autonoma repubblica.

Vehicle recaptured by Ukrainian forces in Luhansk Oblast (12-March-2022) (State Border Guard Service of Ukraine)

Le maggiori testate nazionali implicitamente titolano nei loro articoli, lo stereotipo dell’inefficienza delle armi USA. In particolare quella dei Patriot sulle armi Russe, ovvero di chi ha invaso una libera e autonoma repubblica.

Questo che scrivono è falso, tutti i missili russi sono stati abbattuti dai Patriot e dagli altri sistemi di intercettazione in questi giorni a Kyiv.

Implicitamente, mentendo sui fatti e sostenendo a gran voce la Russia , più o meno in modo indiretto, vorrebbero la sospensione dell’invio di armi ai difensori ucraini, che invece ne hanno piena ragione. Queste testate, con questi titoli difendono i criminali, ponendosi loro stessi come tali.

Non è una guerra tra USA e Russia. Affermare ciò, è disinformazione, e pone il giornalismo italiano in una posizione pessima di poca credibilità. La guerra è in Ucraina ed guerra di invasione. La Russia la sta perdendo. Ha perso 400mila uomini in quindici mesi, quando prevedeva di occupare Kyiv in tre giorni. Duecentomila morti e duecentomila tra feriti, menomati e prigionieri con la perdita netta di un terzo di tutte le armi. Le bugie, probabilmente per vendere due copie in più, è suggerito dal pensiero dello stereotipo di immagine, scarsa conoscenza dei fatti e della Storia che caratterizzano il lettore italiano sul quale basano i loro ricavi.

Titolare un articolo che Putin caccia i nazisti ucraini è un errore voluto, o di profonda ignoranza storica? È la volontà precisa di stare con l’invasore per pessimi motivi, o la superficialità di osservazione e opportunità di vendita come si potrebbe fare per le pentole porta a porta?

L’ Ucraina non è nazista; piacerebbe ai comunisti frustrati dal fallimento sovietico e a certi cattolici sprovveduti in tutto fuori che per i propri interessi. In Ucraina un quinto è popolazione ebrea, che combatte contro l’invasore. Uman, colpita più volte in precedenza dai razzi russi è una città Ucraina venerata e meta annuale dei pellegrini ebrei ortodossi chassidici. L’Ucraina è stata fino al 1991 un soviet, cioè comunista e ha dato due segretari generali nazionali al partito durante i tristi anni del suo dominio: Mikita Kruscev e Leonid Breznev.

La storia di liberazione dell’Ucraina è secolare e democratica, ma la narrazione Sovietica e russa l’hanno nascosta e cancellata, complici i partiti comunisti in Europa e chi ha avuto interessi con Mosca. Credibilità della Russia è pari a zero. Tutto è stato falsificato e soffocato. Dal Holodomor, ben tre, alle stragi compiute, a Katin, Vinnytsia, le deportazioni nei lager, ai lavori forzati che per più di quaranta anni sono stati l’aberrante condanna per milioni di dissidenti; I criminali comuni in unione sovietica già stavano meglio.

L’Ucraina ha per questo, messo al bando per legge il partito comunista, così come non esiste quello fascista, né quello nazista che ha invece vigore in Russia.

Azov è un battaglione. E un battaglione è composto da non più di cinquecento uomini, non è l’Ucraina intera. Il gruppo ha ripreso simboli nazisti in un contesto differente, molto minoritario e marginale come può essere un battaglione, su una popolazione di quarantadue milioni di persone poi diventato eroico nella difesa dell’acciaieria di Azovstal.

In Ucraina non sono esistiti ghetti, ma rapporti di libertà di scambio commerciale, come nella città di Leopoli o L’Viv dove c’è la chiesa armena che ne rappresentata la comunità.

I giornali italiani mettono tutto il loro disonore a disposizione della guerra di invasione russa e dei loro sostenitori per avallare falsità comode per bassi interessi.

Enrico Martelloni da PENSALIBERO

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