Eravamo quattro amici al bar

foto da la Republica

Ricordate la famosa canzone di Gino Paoli, essa rappresenta in modo esemplare la situazione politica della nostra provincia e di quella di Imperia, finito il tempo degli ideali della forza delle idee, oggi o non si vota o chi lo fa vota la conservazione che in alcuni casi è il peggio del peggio.
Analizzando il risultato in Provincia di Savona il dato certo, è che la Lega Salvini premier ha perso ovunque e dove il centro destra ha vinto, vedi Alassio, ha svolto un ruolo secondario.

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Devo ammetterlo, la sconfitta di Laigueglia mi rattrista un po’ in quanto il sindaco uscente paga colpe non sue e, forse, l’uscita di questi giorni in merito a incarichi ministeriali dell’ex senatore ha rappresentato per il povero Sasso più un danno che una risorsa.
Dopo 15 anni Carcare torna al centro sinistra e Ceriale vince una civica, la lista ove erano presenti leghisti si è piazzata ultima delle tre in competizione.
Insomma la politica Salviniana di fare fuori i militanti storici ha coinciso con un drastico ridimensionamento delle sezioni con conseguente perdita del controllo dei territori che da sempre rappresentava la forza del movimento.
Sono lontanissimi i tempi dove il movimento era forte unito e coeso, i risultati elettorali degli ultimi tempi rispecchiano in pieno la forte disunione della Lega.
Se ci trasferiamo nella provincia di Imperia registriamo un risultato imponente di Scajola e un ballottaggio a Ventimiglia.
Purtroppo non è avvenuto il miracolo che tutti si aspettavano, ovvero portare Scajola al ballottaggio per poi sconfiggerlo.
Devo dire che continua ad Imperia ad aleggiare la sensazione che il principale competitor di Scajola non abbia avuto l’appoggio netto e sincero dalle sue parti.
“Imperia senza padroni Zarbano sindaco” con solo le sue forze contro tutto e tutti ha ottenuto un lusinghiero risultato, due consiglieri eletti che rappresenta un buon punto di partenza per future battaglie.
Tornando a Scajola, gli imperiesi non hanno compreso fino in fondo l’importanza di cosa queste elezioni potevano rappresentare, ovvero il cambiamento e hanno votato molti per interesse, molti per poco conoscenza colui per tanti motivi doveva andare a casa.
Come nota post elezioni registriamo un vero atto di trasformismo politico:
Durante la campagna elettorale Claudio ripeteva: Il mio partito si chiama Imperia.
Ad elezioni concluse scopriamo che la compagine di Scajola era il centro destra di Imperia, dimostrando che persino con la collocazione politica prendono in giro i cittadini.
Chi vuole cambiare non deve, demoralizzarsi andare avanti testardamente percorrendo la via per un vero rinnovamento, perché come recita una famosa frase di via con il vento:
“Dopotutto domani è un altro giorno.
Roberto Paolino

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