Le Bagiue di Triora

Vale la pena perdersi tra i vicoli e le stradine in un saliscendi di vecchie mura e archi,ciottoli a terra e un lungo tappeto al centro di mattonelle rosse, ad indicarne la via, fino in cima al paese, dove regnano maestre le mura del vecchio castello.

Tra i misteri dei luoghi da non confondere con la parola “favola”, in quella tragica storia di fine ‘500, come la “Cabotina”, la casa delle streghe, o il “Lagudegnu” dove si riunivano i sabba, località capaci di far correre, ancora oggi, un brivido lungo la schiena…
Sono le “bagiue”: così si chiamavano le streghe a Triora.

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Ma più che a vecchie megere con scopa e la bacchetta magica.Infatti non è una favola, erano guaritrici e donne esperte di erbe e rimedi popolari, una conoscenza antica che si trovò, a Triora come in altre regioni d’Italia e del mondo, in conflitto con il potere e la repressione della Controriforma….così come della Chiesa….
Su questi monti meravigliosi vi sono testimonianze importanti, dai reperti preistorici ai muretti a secco, dalle architetture delle chiese medievali e barocche a quelle dei ponti in pietra, ai bunker delle fortificazioni di frontiera.

Tra le opere più belle portali scolpiti, dipinti e cicli di affreschi tutto in un paese a 700 m di altitudine dal mare… e tanta, tanta acqua… Ruscelli, cascate e fiumi…
Pace, ossigeno e tanto verde nel Parco delle Alpi liguri, con una vista dall’alto mozzafiato.

Non mi resta che concludere il mio racconto per lasciare alla vostra curiosità un po’ di “suspence”, una gita a Triora, provincia di Imperia, Liguria… portando nel cuore il ricordo della cordialità e dell’allegria di questo bel paese

 C. BARUX

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