La Segretaria va a caccia di voti. Il PD vuole candidare Salis per toglierle i ferri . Cosa buona e giusta, ma senza premiarla, magari.

Di Cecchettin diremo alla prossima puntata.
Nel frattempo spuntano i difensori non d’ufficio bensì di istituti scolastici. In primo piano certo Christian Raimo che pontifica . ” Giusto picchiare”. Tanto per non incitare all’odio. Azione che, per altro, imputa agli avversari politici. Mentre David Parenzo, giornalista conduttore certo non di destra,  rimane allibito.

Christian Raimo a L’aria che tira (https://www.iltempo.it/)

“La democrazia si fonda su una violenza giusta, cos’altro si può fare per difenderla? Io ai miei studenti insegno questo”.
Eppure questo  tipo , questo spudorato e losco figuro,  che mi rifiuto di appellare come docente, insegna… Davvero. Apprendo che è stato anche assessore alla cultura del terzo municipio dell’Urbe.
I folli dovrebbero stare altrove. Certo non in un’aula scolastica o accademica.

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Ho ascoltato  le sue elucubrazioni in diretta,  sperando di aver capito male, di avere frainteso,  in attesa che si riprendesse dalla sua furia,  ma lui ha ripetuto più volte la sua incitazione all’odio, mai accettabile e sostenibile, da qualunque parte provenga.

Inutile meravigliarsi poi se gli studenti sono aggressivi.
Quando gli stessi insegnanti, che vengono soggetti a emulazione, invitano, anzi, incitano,  ad una violenza seppure con motivazioni diverse.
Lo fa uscendo di senno e  dando anche in escandescenze se non si sente compreso e qualcuno osa non accettare le sue idee.
 La ragione del contendere è il fatto che  il  tribunale di Budapest non ha concesso i domiciliari a Ilaria Salis. “Le circostanze non sono cambiate”, ha dichiarato il giudice Jozsef Sòs. Il motivo?  Le imputazioni per concederle i domiciliari,  sono troppo pesanti, ancorché in attesa di giudizio e,  il braccialetto elettronico non è ammesso, dato che è considerata  detenuta pericolosa.
Il  dibattito si è svolto a L’aria che tira, la 7 , talk di politica e attualità non di destra,  condotta  da David che  negli ultimi tempi è stato cotretto ad aprire gliocchi, anzi a spalancarli, dopo  che ha trovato  la porta chiusa, anzi sbattuta in faccia,  dell’università,  che ne ha impedito gli interventi, insomma che ha chiuso la bocca, zittito e censurato,  a lui e al collega  Molinari. Il motivo? Semplice, sono ebrei.  Quel popolo che ha subito l’olocausto , la shoah, dei quali  abbiamo, per circa 80 anni,  ricordato lo scempio, le leggi razziali,  la persecuzione , la deportazione. (Per chi, casualmente, avesse dimenticato).

Al tavolo di Parenzo è seduto, dunque,  anche  Christian Raimo , editorialista di Domani e ospite in studio. Costui incomincia a farneticare   e si lascia  andare d argomentazioni a dir poco aberranti. Lasciando senza parole, gli astanti.  Almeno all’inizio, prima di riprendersi dallo stupore e dall’annichilimento che ha colpito tutti. Dopo aver citato Sacco e Vanzetti, che c’entrano  come il cavolo a merenda, se non per avere politicizzato la vicenda,  il Raimo, siddetto professore,  sostiene che è lecito  che  una ragazza vada   in giro a picchiare  persone  che non hanno le sue stesse idee.  Almeno di questo viene accusata, dato che ancora è innocente, fino a prova contraria. L’uso delle catene e dei ceppi non è gradevole davvero e credo che la maggioranza della gente non  lo giudica accettabile. Ma per il resto devono decidere i giudici. Ungheresi.  Ma di chi è la colpa ? Naturalmente  del nostro Presidente del consiglio, considerata amica di Orban , primo ministro ungherese. Cioè, Meloni deve essere in grado di cambiare l’ordinamento giudiziario ungherese  dato che farebbe, condizionale obbligatorio, le carezzine al suo omologo.  E lui dovrebbe ricambiare.

Elly Schlein Roberto Salis Ilaria Salis (https://www.affaritaliani.it)

“Qua c’è un’antifascista che va in Europa, quindi a casa nostra, a picchiare dei neonazisti”.  Pontifica  seduto comodamente, ma talvolta si innalza come uno seduto sulgli spilli, da quella che crede essere la poltrona del deus ex machina di turno.
A questo punto il conduttore cerca di frenarlo, con scarso successo. Raimo si fa una domanda e si dà una risposta. “Cosa bisogna fare con i neonazisti?”.
“Secondo me bisogna picchiarli, ha fatto bene”.

 Il povero David  riesce, alla fine e  a mala pena a inserirsi nel fiume di parole  che escono alla rinfusa da quella bocca  senza ritegno .  “Io insegno a scuola ai miei studenti…Mica insegnerà a picchiare i fascisti?”, ha domandato al suo ospite.  Ma costui, senza se e senza ma,  continua  senza fermarsi un attimo per soppesare le sue osservazioni fuori dal mondo.  Tanto da meritare lui stesso ceppi e carcere,  e non in attesa di giudizio dato che quelle ignobili e vergognose asserzioni le ha   fatte e dette  pubblicamente. Qui lo dico e qui lo nego, naturalmente.
“Beh sì, picchiare i neonazisti penso che sia giusto. Io insegno ai miei studenti che la democrazia è arrivata dopo un’opposizione seria di fronte al nazismo”. Ah, prendere a botte il prossimo, sarebbe opposizione seria.

Carla Ceretelli

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