La politica dei due forni
Questa frase fu coniata da Giulio Andreotti, che in soldoni significava che la DC ovvero
il suo partito, per acquistare il pane (cioè fare la politica più congeniale ai propri interessi alleandosi con altre forze), dovesse servirsi di uno dei due forni, per cui mani libere che consentiva via via di allearsi con la sinistra ovvero i socialisti, e con la destra i liberali spingendosi all’ estrema destra il Movimento sociale.
L’avvento del maggioritario frenò questa torbida usanza in quanto si costituirono due blocchi alternativi il centrosinistra e il centrodestra.
Ricordo a tutti che la svolta maggioritaria fu oggetto di referendum nel 1993 che vide la vittoria del maggioritario con 82%.
La politica dimostrando che del pensiero, delle decisioni ma soprattutto del voto degli Italiani poco interessa pensa di realizzare per le prossime consultazioni una legge elettorale che ritorni al proporzionale. In questo scenario si è inserito l’elezione del Capo dello Stato, i centrini del centro destra non hanno votato la Casellati, e ciò è avvenuto per dare il via al progetto del famoso centro,cosa vecchia, ma per chi cerca poltrone sempre attuale.
Veniamo alla maggioranza in Regione:
Le cronache ci raccontano di una guerra pesante all’interno del centro destra, incontri dei capo partito del centro destra ad esclusione di Cambiamo, Toti che tratta con Renzi e Calenda per allargare la maggioranza, e udite udite ieri a Savona in un incontro organizzato da Cambiamo per mostrare i muscoli alla Lega, si è detto “Cambiamo è un movimento di centro destra, spostato più a sinistra”
Chissà cosa ne pensano gli elettori di questa conversione sulla via d Damasco?
I prossimi mesi vedranno sia a Roma che a Genova liti, dispetti cambi di maggioranza, e ancora peggio convivenze armate, che bloccheranno qualsiasi iniziativa o programma, e a farne le spese tanto per cambiare saremo noi.
Questi giochetti della politica questo torbido modo di fare politica ha stancato, spero davvero che tutti noi per una volta abbiamo il coraggio di rispondere a viso aperto a schiena dritta inviando alla partitocrazia un intimo di sfratto, solo così questo Paese potrà davvero cambiare.
Roberto Paolino