LA LIGURIA VA VELOCE….Ecco i numeri!

LA LIGURIA VA VELOCE…
Ecco i numeri!

LA LIGURIA VA VELOCE….Ecco i numeri!

 

ll Corriere della Sera recentemente ha effettuato una indagine, elaborando dei dati, come l’ammontare degli stipendi, il costo della vita e l’inflazione e il risultato è stato che in relazione al potere d’acquisto le provincie più povere sono le provincie liguri.

 In quanto a povertà effettiva Savona è la provincia più povera del Paese, Imperia si trova al 3° posto Genova si trova al 5°. (Lo ha denunciato  esplicitamente anche il Vescovo di Genova)

Savona è la città d’Italia meno conveniente dove vivere in assoluto, dove il rapporto cioè fra gli stipendi e il costo della vita è il peggiore.

Sul Sole 24 ore, nella consueta indagine sulla qualità della vita in Italia condotta dalla Università Sapienza di Roma, emerge un dato inequivocabile, Imperia al 105 posto SAVONA 78 Spezia 73 Genova 64

La solita secolare spaccatura fra Nord e Sud ha come unica eccezione le provincie liguri..ormai la Liguria non è più collocata nella parte più ricca del Paese ma nella parte meridionale, superata da quasi tutte le regioni centromeridionali e davanti solo alle tre ultimissime fanalini di coda e pensare che quando io ero adolescente Savona era la seconda città d’Italia come reddito pro capite, superata solo da Trieste.

La Liguria nelle mani di Burlando da oltre vent’anni ha subito il più grosso tracollo economico e sui numeri non c’è molto da dire, i numeri sono netti e spietati. (basta cliccare Google e verificare ogni parametro sia economico che ambientale)

I numeri così negativi non sono colpa degli extraterrestri, sono l’effetto di politiche clientelari stile Italia meridionale, politiche che non hanno pensato a creare infrastrutture, favorire la riconversione dell’economia matura in una new economy legata alle nuove tecnologie , che non hanno pensato a dettare linee programmatiche di  turismo nautico e di turismo litorale qualificato, ma hanno fatto tutt’altro.

Sono venticinque anni che per motivi di lavoro mi sposto in Costa Azzurra due o tre volte al mese e sono venticinque anni che vedo lavori in essere sulle infrastrutture, sia stradali che autostradali che ferroviarie, oltre naturalmente alla continua costruzione di parcheggi, piste ciclabili vere e non finte  e zone verdeggianti.

Le stazioni ferroviarie sono tutte state  ristrutturate e ammodernate , il sistema dei trasporti da Cannes sino a Mentone usufruisce di mezzi nuovi e moderni e i collegamenti pubblici con l’aeroporto di Nizza sono stati migliorati  durante gli anni e sono sempre più veloci e efficienti.

Al contrario le politiche  della nostra regione  degli ultimi 10 anni, mentre non hanno fatto nulla per ciò che concerne le infrastrutture, che sono di gran lunga peggiorate,  basta vedere  in che condizioni sono le stazioni ferroviarie, hanno lasciato carta libera ai comuni di devastare  l’ambiente con brutture tese solo a favorire gli amici degli amici in speculazioni  edilizie che portavano solo i vantaggi effimeri di oneri urbanistici , destinati unicamente a pagare stipendi alla massa di  personale impiegatizio  in tutti le amministrazioni, il cui spesso unico lavoro  è votare per i loro benefattori. (uno su tutti la sopraelevazione di due piani dell’ Ecomostro Crescent, avvenuto  in corso d’opera con la piena approvazione della amministrazione regionale rossa)


La Sicilia è divisa in due per via dello smottamento sull’autostrada , mentre il parlamento siciliano paga stipendi e vitalizi ai consiglieri e ai loro eredi  e miriade di  prebende ai “clientes”, chiede aiuto allo Stato per ripristinare i collegamenti fra una parte e l’altra dell’isola.

La Liguria non è molto dissimile; una banale frana interrompe per oltre due mesi  la unica strada ferrata che collega l’Italia alla Francia, costruita nel 1800 e mai raddoppiata e con i terreni adiacenti mai manutenzionati a dovere, le alluvioni continuano a flagellare la regione e a mietere vittime , mentre gli impiegati della Regione vengono beneficiati con ”l’ indennità di sopportazione”. (cosa devono sopportare non si sa!) e poi, come avviene in Sicilia, si chiedono ulteriori aiuti allo Stato per i dissesti del territorio, senza aver neanche speso i fondi già ottenuti.

Il malgoverno della Liguria è del tutto simile a quello siciliano, però con una grossa differenza: la Sicilia confina con l’Africa, la Liguria confina con la Lombardia e con la Cote d’Azur, il malgoverno della Sicilia va diviso fra i Cuffaro, Lombardo, Crocetta che negli ultimi 10 anni si sono alternati al governo siciliano, al contrario in Liguria il malgoverno è esclusivamente di uno solo: il compagno Claudio Burlando.

Ma di tutto questo sfascio, la città che ha subito di più le conseguenze è la nostra città che è stata trattata da questo signore come una colonia e i  PD savonesi come degli ascari, dando loro le briciole come si possono dare solo ai servi sciocchi.

Ultimo esempio: la resa senza condizioni (forse in cambio di qualche piccola briciola) del nostro sindaco nei confronti della compagna spezzina, erede designata  dal ras a sostituirlo in via Fieschi. 

La cosa che  più dovrebbe fare riflettere i savonesi è il fatto che è pur vero che i genovesi storicamente hanno sempre odiato Savona e hanno sempre cercato di distruggerla riuscendovi nel 1520, con l’abbattimento non solo della la Cattedrale sul Priamar, che era una della più belle cattedrali del Mediterraneo, ma anche con l’insabbiamento del porto e con il conseguente drastico ridimensionamento dell’economia della città così che non potesse più competere con la Superba, ma almeno Savona era stata sottomessa a una Città che era la padrona del Mediterraneo, una Città Stato che era all’apice dello splendore, e principalmente governata da un personaggio che ha lasciato il suo nome nella Storia di tutti i tempi.

La situazione di oggi al contrario è ben diversa, Burlando non è certamente neanche la più lontana controfigura del grande Andrea Doria , non è il governatore che mette a ferro e fuoco economicamente la rivale città a vantaggio della propria, ma al contrario dopo aver impoverito  in 20 anni di potere la propria città (emblematica la frase del Vescovo sull’aumento grave della indigenza a Genova), ha portato  nel baratro anche la nostra.

Faccio qualche esempio ma potrei farne decine: 

Savona, come tutta la Liguria non ha un territorio vasto che possa ospitare distretti industriali, le vecchie industrie savonesi erano ubicate nella città, per cui l’unica grande risorsa è il porto e in genere tutto il water front.

Indipendentemente dalle opinioni di ciascuno di noi (le mie le ho già ben significate e sono sempre a disposizione per dibatterle con numeri alla mano sui circa  2000 posti di lavoro perduti) il Porticciolo turistico della Margonara era stato approvato da tutti i partiti del Consiglio Comunale con la unica eccezione di Rifondazione Comunista (3% dei voti), quindi con  larghissima maggioranza, dai Sindacati, dalla Confindustria, dalla Camera di Commercio, dalla Confesercenti, CNA etc..etc.. insomma la stragrande maggioranza dei savonesi volevano avere un porto turistico, come peraltro  lo hanno tutte le città di mare della penisola, ( Genova ne ha 5!!) e lui….il Ras ha deciso, con grande disprezzo,  di calpestare il desiderio della città di Savona. (molto presto sapremo a che prezzo….. e purtroppo  il conto lo pagheremo noi)

Per la nomina del nuovo Presidente della Port Authority, indipendentemente dalla professionalità di ciascun candidato, l’ AssoAgenti di Savona, l’Unione utenti del Porto, L’Unione industriali, La Camera di Commercio di Savona avevano proposto un candidato di grande prestigio e personalità.


 Tanto per dimostrare chi comanda e che è il vero boss tale candidato è stato bocciato dal Governatore a vantaggio dell’attuale.

Naturalmente la mia non è una critica sulla persona o sulla professionalità dell’attuale Presidente, ma sul fatto che in barba alle proposte dei savonesi il  Ras ha deciso ancora una volta a suo piacimento, calpestando impunemente le richieste (giuste o sbagliate) della nostra città.

L’abolizione dell’Autorità Portuale di Savona e il suo assoggettamento a Genova o a La Spezia metterà definitivamente fine alla gloriosa storia del nostro porto a vantaggio degli altri due porti liguri, avvenimento che farà ricordare il Sindaco Berruti, oltre come il responsabile morale  dello scempio Crescent  come il sindaco della disfatta dell’unica attività economica importante  della città, dopo il primo colpo subito, senza fiatare, per il porto turistico negato, che fra l’altro ha creato un contenzioso e che, in attesa della sentenza, di fatto sta bloccando  ogni investimento nel porto da cinque anni.

Durante la campagna elettorale delle ultime elezioni Burlando si è presentato a Ferrania di fronte ai lavoratori della 3M con promesse di riconversione industriale, di fantomatiche aziende tedesche per portare 1000 posti di lavoro in val Bormida , il risultato è stato che il Gruppo Malacalza, che era interessato a  investire in val Bormida alla fine ha investito e ha creato posti di lavoro, peccato però che li ha creati a La Spezia terra elettorale della candidata del Ras.

Sono solo tre esempi di come Burlando abbia in considerazione la nostra città, il nostro Sindaco e gli elettori savonesi del suo partito , buoni solo per ottenerne i voti in cambio di qualche contentino personale a pochi ma che non si fa problemi a penalizzare  fortemente  la comunità nel suo insieme.

Il fatto che Savona sia passata da 80.000 abitanti a 62000 con un calo di popolazione del 20% la dice lunga su come sono andate le cose in questi ultimi 10 anni , anche in considerazione che il 20% del calo è esclusivamente di giovani, che non trovando lavoro, emigrano e la città è diventata una città di persone anziane. (singolare è che gli abitanti calano mentre la costruzione di case e palazzi aumenta!)

Mio bisnonno a fine 1800 emigrava da Voltri a Savona come tanti giovani di allora dell’area genovese perché Savona con il porto e l’Italsider e le sue industrie attirava giovani lavoratori e imprenditori di quelle parti, ora il fenomeno è invertito e Savona sta per diventare un appendice o meglio dormitorio di Genova e attirerà solo badanti, venditori abusivi e mendicanti, perché i giovani se vorranno trovare un lavoro saranno costretti a emigrare o a unirsi all’esercito di candidati del “concorsone“ di turno per aspirare a un posto nella pubblica amministrazione, cosa che fino a non molti anni fa era solo bramata dai giovani abitanti nelle zone meno sviluppate del paese.

 In questo panorama desolante per la nostra regione e in particolare della nostra città vi sono poi i problemi che non hanno ancora toccato le tasche dei  cittadini, perché tenuti debitamente nascosti dal Governatore in tempo di elezioni ; si tratta dei pasticci contabili che la Corte dei Conti  ha scoperto nelle pieghe del bilancio del 2013, che ammontano a svariati milioni ( pare 450)  tanto è vero che la corte dei conti ha bocciato il bilancio ripetutamente.

“Non alzeremo le tasse” lui dice………vi domando:

Ma se questi soldi non ci sono come farà? chiamerà il mago Silvan?

In tutto questo disastro cosa c’entra la nuova candidata, la compagna Raffaella Paita?

Lei non c’era mai, anche durante le alluvioni, malgrado fosse la Commissaria alla Protezione civile , non si è mai sentita, era una “desaparecida” probabilmente perché era intenta a preparare, seguendo gli insegnamenti del suo Pigmalione, la campagna elettorale delle primarie, anziché stare nella sala comando della protezione civile.


D’altronde, come avviene nel Meridione d’Italia per sopravvivere in politica  la cosa più importante è curare bene i collegi elettorali , visitare le bocciofile e le associazioni umanitarie, le coop e soprattutto distribuire mance e favori  alle persone giuste, anziché  fare gli interessi di tutti i cittadini.

Un bel esempio di che stoffa è la candidata amministratrice lo si è visto durante la vicenda delle primarie che hanno ridicolizzato la nostra regione  di fronte a tutto il paese; indovinate un po’ per quale motivo certi sindaci di Forza Italia, come quello di Albisola sono andati a votarla alle primarie e   la supporteranno alle prossime elezioni?

Di fronte a questo scempio di democrazia e di fronte a come questi signori hanno ridotto la nostra cara regione il  sindaco di Bogliasco, che evidentemente , al contrario dei “nostri” possiede i “cosiddetti” e non è interessato a briciole di potere, è insorto, ha restituito la tessera del PD e si è candidato per un progetto “serio e credibile” non come accaduto negli ultimi cinque anni dove se ne sono viste  “di tutti i colori”  ha dichiarato .

Renzi alle ultime elezioni europee, che lo hanno incoronato grande vincitore, ha in realtà preso un milione di voti in meno di Veltroni  che era stato sconfitto da Berlusconi.

Il fatto è che gli elettori di centro destra, quando non sono soddisfatti dell’operato dei loro eletti non vanno a votare mentre quelli di centrosinistra, anche se il candidato fosse il Calandrino di turno, lo votano per disciplina di partito come tante pecorelle ammaestrate.

Io spero che di fronte alle evidenze, e i numeri sono eloquenti, (purtroppo per noi) stavolta i savonesi di sinistra tirino fuori un po’ di orgoglio e raddrizzino la schiena  punendo con il loro voto non solo chi li ha abbindolati  per cosi tanti anni, ma soprattutto puniscano i novelli ascari locali che, per un piatto di lenticchie, hanno venduto la propria dignità ma soprattutto la nostra città.

Silvio Rossi  Lega Nord

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.