La grande opportunità del collasso americano

Se non fermeranno Trump prima, gli Stati Uniti collasseranno. Un’ottima notizia per gli americani ma anche per tutti noi colonie. Dalla cenere potremo dar vita a modello più intelligente e sensibile. Sono infatti decenni che cambiano presidenti e governi e siamo sempre messi peggio. Con le vite delle persone trasformata in fallimentari business plan, la società in cinico mercato e lo stato in agenzia lobbistica. L’apoteosi del capitalismo.

Trump ha reso solo più evidente tale deriva, coi miliardari piazzati nei posti chiave invece che relegati dietro le quinte a manovrare. Gli Stati Uniti non potevano eleggere un presidente migliore. Trump incarna perfettamente la pandemia egoistica che ha permesso al capitalismo di fagocitarsi tutto. Anche la vita delle persone e quindi la società e quindi la democrazia. Quel vicolo cieco materialista che illude e poi delude causando dentro problemi di salute mentale e fuori di salute collettiva, con società sempre più violente che scaricano i perdenti sui marciapiedi e le proprie frustrazioni esistenziali con guerre permanenti.

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Trump incarna in maniera plateale la deriva narcisistica e materialistica del nostro tempo, col benessere che si misura in carati d’oro, potere e visibilità. Salvo poi ritrovarsi tutti tra dipendenze e depressioni e in fuga permanente da se stessi e dalla vita. Con qualche sostanza, qualche svago, qualche chimera. Vittime del proprio personaggio egoistico, della sua superficialità, della sua arroganza. Ed è proprio qui il limite del capitalismo. Dentro di noi. Il capitalismo non solo non ci garantisce il benessere che promette, ma ci fa pure deragliare.

E questo perché non siamo esseri solo materiali, non siamo aziende. E quindi ridursi a produrre e consumare e competere ed accumulare e mettersi in mostra per piazzare la propria mercanzia o solo per sopravvivere e sentirsi qualcuno, è un vicolo cieco e pure autodistruttivo. Una volta riempito lo stomaco e pure il cervello, l’essere umano ha anche un cuore da soddisfare. Ha una dimensione più profonda che non ha nulla a che fare col circo là fuori. E il vero benessere si raggiunge coltivando anche quella dimensione. Dando invece che prendendo, cooperando invece che combattendo, dedicandosi al bene comune invece che solo al proprio tornaconto, andando in profondità invece che limitandosi alle apparenze, vivendo anche nell’ombra e nella quiete invece che nella perenne ribalta. Ammettendo le proprie fragilità, accettando le proprie sconfitte, curando i propri traumi. Con umiltà e fiducia che vi sia dell’altro oltre questo circo materiale. Logiche opposte a quelle economiche e per questo il capitalismo fallisce. Perché espressione solo della nostra deleteria natura egoistica. Il vero benessere non si compra e non si conquista da nessuna parte, ma deriva dall’equilibrio intelligente tra autentiche esigenze materiali e quelle interiori. Vale per la nostra vita come per la società.
Ed è questa la sfida che abbiamo difronte. Serve un nuovo equilibro tra stato e mercato, tra valori ed interessi, tra esigenze pubbliche e private. Una democrazia sana è guidata dalla politica e non dall’economia, una politica espressione della volontà popolare e non di minoranze privilegiate. Questo non vuol dire tornare ad un fallimentare comunismo, ma solo sfruttare l’economia di mercato invece di venirne sfruttati. Trovando un equilibrio più intelligente che consenta lo sviluppo economico senza calpestare la democrazia e garantendo livelli decenti di giustizia sociale. Generando leadership sagge in modo da non rovinare la vita delle persone riducendole a schiavi o ad automi consumistici e da non distruggere il pianeta con guerre e devastazioni ambientali. Trump incarna perfettamente questa deriva, quella pandemia egoistica che ha permesso al capitalismo di fagocitarsi tutto. Gli Stati Uniti non potevano eleggere un presidente migliore per collassare e risorgere. Davvero un’ottima notizia per gli americani ma anche per tutti noi colonie. Una occasione storica per arginare l’apoteosi capitalistica, per salvare la democrazia e per dar vita ad un modello più intelligente e sensibile che garantisca a tutti una genuina qualità della vita.

Tommaso Merlo 
Libertà di spirito e pace

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