La frutta di Facebook e le deroghe al suo fascismo multinazionale: il nuovo mondo?

La guerra cambia tante cose, anche la testa (l’algoritmo) del tutore informatico dei naviganti di Facebook che, censurati dal regime di Putin, ha deciso di vendicarsi a modo proprio, consentendo di offendere gli invasori russi dell’Ucraina 

Su Facebook/Meta è frequente essere “buttato fuori” quando non si sottostà alla regole del buon ed educato vivere, il “poliziotto del malcostume” è un algoritmo che, ovviamente lavora all’ingrosso, includendo opinioni e parole che, negli specifici contesti, non hanno alcun intento calunnatorio. E’ la libertà che ci viene concessa da questo social che in miliardi si ostinano a continuare ad usare… evidentemente a più di qualcuno gli sta bene avere un tutore di questo tipo.
La guerra, però, cambia tante cose, anche la testa (l’algoritmo) del tutore informatico dei naviganti di Facebook che, censurati dal regime di Putin, ha deciso di vendicarsi a modo proprio, consentendo di offendere gli invasori russi dell’Ucraina (1).
Nei cambiamenti “guerra in corso”, oltre a quelli economici (materie prime, prezzi, penurie, etc) non vanno sottovalutati questi di stile Facebook.
In Toscana si dice “cencio parla male di straccio” a significare qualcuno che parla male di un altro facendo finta che lui stesso non abbia altrettanti, se non peggiori, mali.

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E sembra il caso della nostra azienda social che, rispetto a “fascismo multinazionale” sembra non essere seconda a nessuno e che, criminalmente consapevole, continua imperterrita visto il quasi monopolio che detiene con la propria attività… che noi iscritti le consentiamo.
Forse Facebook è alla frutta, alla fine di un percorso economico, culturale e sociale che ha caratterizzato (e per ora continua) questi primi decenni del 2000. Oppure siamo noi alla frutta, visto che ci ostiniamo a non comprendere che il mondo (online e non) non può andare avanti affermando libertà di pensiero e di espressione, e che ha bisogno di guardiani al pari di Putin che ci indichino il giusto pensiero.
Ma come, oggi che tutto il cosiddetto mondo occidentale sta condannando il putinismo e sembra avere successo, veniamo fuori col dubbio che l’invasore sia perdente?
Abbiamo pochi dubbi che il putinismo possa affermarsi lì dove non lo vogliono (2). Temiamo, invece, il putinismo che è in noi (occidentali e non solo… India, Cina…), che sopravviverà a qualunque risultato della guerra in corso. Il putinismo di casa nostra che oggi si personifica con la macchietta del leader della lega Matteo Salvini, con la “auto-silenziata” leader neo-fascista Giorgia Meloni, e tutti quelli che sono andati finora in piazza senza la bandiera dell’Ucraina inneggiando ad un movimento anti-guerra dove aggressore ed aggredito vengono considerati alla stessa stregua.

Tutti cuginetti di Facebook/Meta.
1 – “Come risultato dell’invasione russa dell’Ucraina, abbiamo temporaneamente concesso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole come discorsi violenti del tipo ‘morte agli invasori russi’. Non consentiremo ancora appelli credibili alla violenza contro i civili russi”, ha affermato un portavoce di Meta in una nota.
Le richieste di morte dei leader saranno consentite a meno che non contengano altri obiettivi o abbiano due indicatori di credibilità, come il luogo o il metodo, ha affermato un Email. Le modifiche temporanee si applicano ad Armenia, Azerbaigian, Estonia, Georgia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia e Ucraina.
“Stiamo rilasciando un’indennità basata sullo spirito della politica per consentire discorsi violenti che altrimenti verrebbero rimossi in base alla politica sull’incitamento all’odio quando: (a) prende di mira soldati russi, ECCETTO prigionieri di guerra, o (b) prende di mira i russi dove è chiaro che il contesto è l’invasione russa dell’Ucraina (ad esempio, il contenuto menziona l’invasione, l’autodifesa, ecc.)”, si legge nell’e-mail.
“Lo stiamo facendo perché abbiamo osservato che in questo contesto specifico, i ‘soldati russi’ vengono utilizzati come delegati per l’esercito russo. La politica dell’incitamento all’odio continua a vietare gli attacchi ai russi”, afferma l’e-mail.
(agenzia Reuters: https://www.reuters.com/world/europe/exclusive-facebook-instagram-temporarily-allow-calls-violence-against-russians-2022-03-10/).
Infinite sono le varianti che vengono in mente verso regole che hanno eccezioni temporanee, dipende verso chi si vogliono indirizzare i propri strali. Ci viene in mente, con la stessa logica, il nostro celeberrimo “E’ assolutamente vietato fumare” che, per la presenza di “assolutamente” presuppone che la regola del divieto sia relativa e discrezionale.
Qui un bel articolo in materia di Guia Soncini su Linkiesta del 12/03/2022: https://www.linkiesta.it/2022/03/facebook-hate-speech-russia/

2 – se, però, si passa ad una guerra nucleare, è evidente che non ci saranno vincitori e vinti, più di quanti già non ce ne siano alla fine di ogni guerra… ma saremo solo tutti sconfitti.

François-Marie Arouet – Aduc da PENSALIBERO

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