“Io non odio. È troppo faticoso ricordarsi giorno dopo giorno chi e perché”.

Maurizio Costanzo

“Io non odio. È troppo faticoso ricordarsi giorno dopo giorno chi e perché”.
Mi piace ricordare così Maurizio Costanzo. Inutile parlare di lui, gigante della TV. Se non ricordarlo con affetto e gratitudine per averci fatto passare tante belle serate, informando e divertendo, per decenni.
Proprio da questa frase vorrei invece rifarmi a quanto è successo al Liceo ginnasio Michelangiolo della mia città. Scuola che conosco bene dato che entrambi i miei figli l’hanno frequentata, 20 e 30 anni fa, circa.
(Oggi ne stanno parlando tutti e sono certa che annoierò, ma quando ho qualcosa da dire devo scrivere e importunare gli eventuali lettori).
Perchè è dall’odio o sentimenti simili che nascono eventi come quello accaduto al mitico Miche.
Basta andare su google e cercare i video. Ancora oggi, mentre scrivo, non sono chiarissime le dinamiche, ma certamente alcuni ragazzi, fra i quali minorenni, si sono menati davanti a una Scuola. Dove si dovrebbe fare di tutto, parlare, ascoltare studiare, farsi interrogare, scambiarsi idee, ridere, scherzare, rispettarsi e rispettare i docenti. Magari alzandosi in piedi in silenzio quando entrano in classe.
Mai essere violenti.

A proposito di docenti, credo che tutto dovrebbero fare, insegnare ed essere di esempio ai discepoili, meno che istigare alla violenza. Come una dirigente scolastica, assurta agli onori della cronaca, che ha scritto una lettera in cui , anzichè limitarsi a condannare la zuffa a tutto tondo, come è giusto che sia, l’ha fomentata in modo palese, politicizzandola.
Cosa non si farebbe per far parlare di sè.

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Un dirigente scolastico che fa politica nel suo ruolo di educatore in modo inopportuno e ideologico deve essere ripreso, non certo eroicizzato. Da qualunque parte stia. E non deve fomentare la violenza evocando il passato, scomodo e disdicevole ma ormai non in vigore da quasi un secolo, bensì sostenere e aiutare i giovani ad affrontare con successo il futuro.
E non dovrebbe mai opprimerli con zavorre ideologiche.
Qualcuno ritiene addirittura che quando un preside si espone con una chiara propaganda politica, che sia di destra o di sinistra, andrebbe rimosso dal suo incarico. Ma questo forse è un tantino eccessivo.
La dirigente scolastica di sarà resa conto che, nel suo ruolo, non avrebbe dovuto fare politica in modo così aggressivo. Ed è tornata, pare, suoi passi, con la scusa che non vuole alimentare polemiche. Ma non si è astenuta da alimentare violenza incitando gli studenti anziché acquietarli.
Non si fa politica a scuola specie in una condizione di primo piano. Un docente non può permettersi di aggiungere violenza a violenza, svilendo il suo ruolo. E non deve o dovrebbe essere mai di parte, tantomeno essere ostaggio dei collettivi di sinistra, bensì prevenire e vigilare.
E chi rappresenta una delle istituzioni di base che accolgono i nostri ragazzi deve essere molto più cauto e non ideologizzato. lnfatti dopo il suo intervento, una manifestazione, fortunatamente senza incidenti gravi, fisicamente, ha fatto risuonare le sirene delle FF OO in tutta la città.
Perché chi semina vento raccoglie tempesta.
Infatti dopo un paio di giorni, ecco la manifestazione antifascista che ha portato L’Unione degli istriani a dovere assistere a questo scempio .
«Una vergogna al corteo antifascista i cori inneggianti a Tito e alle Foibe”.
Peccato, infatti, che il corteo, in verità abbastanza composto, , oltre a momenti di tensione culminati nel lancio di petardi contro la polizia, abbia visto sventolare le bandiere della ex Jugoslavia di Tito.
Inoltre non sono mancati cori, testimoniati da video, contro Il Presidente del Consiglio che, nella questione non c’entra per nulla. Ma costoro hanno detto quel che potevano dire e gli passava per la testa, probabilmente sentendosi sostenuti dalla figura istituzionale del dirigente scolastico, con la sua missiva insensata e paradossale.
“Meloni, fascista, sei la prima della lista”. E poi: “viva le foibe” “i fascisti vanno infoibati”. Senza dimenticare i datati slogan degli anni 70, “fascisti, carogne tornate nelle fogne” .Niente altro da dire, mi pare. Non sono certa ma credo che abbiano urlato anche contro il 41 bis. Anche se fossero stati dalla parte della ragione, i collettivi di sinistra, sono caduti a capofito dalla parte del torto.

Il Ministro Valditara. la preside Annalisa Savino

Se l’intervento della signora porta a questo, ne facciamo volentieri a meno.
Una testimonianza.
“C’era questo volantinaggio dei ragazzi della destra. sono usciti quelli dei collettivi e hanno cominciato ad insultarli e strappare i volantini. Li hanno spintonati a quel punto quelli di Azione Studentesca hanno cominciato a picchiare»
Questo quanto dichiarato da un Professore che vuol mantenere l’anonimato per non avere problemi.
“Nonostante questa testimonianza, da verificare al momento, l’aggressione di alcuni studenti al liceo di Firenze va condannata così come andrebbero condannate le azioni dei Collettivi di sinistra quando impediscono a chiunque la pensi diversamente da loro di manifestare le proprie idee come avviene molto spesso alla Sapienza. Ha fatto male il Ministro a non condannare il pestaggio, ma ha sbagliato anche la Preside ad evocare un pericolo fascista inesistente e a non condannare la manifestazione, che è seguita, dei Collettivi che hanno osannato Tito e dileggiato le Foibe.
La violenza ed i negazionismi vanno condannati sempre, non secondo la convenienza politica”.
Carla Ceretelli

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One thought on ““Io non odio. È troppo faticoso ricordarsi giorno dopo giorno chi e perché”.”

  1. Mi scusi, gentile collaboratrice fiorentina di “Trucioli savonesi”, la sua posizione sui fatti del liceo Michelangiolo e sulla lettera agli studenti e alle famiglie della Preside del liceo Da Vinci, così come la sua precisa collocazione politica sono inequivocabili; quello che non mi è chiaro è il motivo per cui si dichiara certa di annoiare e addirittura di importunare i suoi eventuali lettori esponendo i suoi argomenti a suffragio del ministro Valditara e contro la lettera “politica” della Preside Savino. Se avesse la cortesia di chiarirmelo gliene sarei grato. Un cordiale saluto da Fulvio Sguerso

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