in Riviera gli esperti del turismo cullano le illusioni

Tra i dire ed il fare, tutti i nodi vengono al pettine e con brutte figure
Treni di turisti tedeschi e olandesi arrivano ad Alessandria
Ma in Riviera gli esperti del turismo cullano le illusioni
Prosegue la roulette degli annunci di nuovi alberghi a 4 e 5 stelle lusso

Tra i dire ed il fare, tutti i nodi vengono al pettine e con brutte figure
Treni di turisti tedeschi e olandesi arrivano ad Alessandria
Ma in Riviera gli esperti del turismo cullano le illusioni
Prosegue la roulette degli annunci di nuovi alberghi a 4 e 5 stelle lusso
 

Trucioli Savonesi nel giugno dello scorso anno, proprio di questi, aveva dato notizia che tra la Germania ed il Basso Piemonte, era attivo un treno per turisti (con possibilità di auto al seguito). Un successo. Il primo anno si contarono 16.600 passeggeri (stagione estiva), nel 2009 incremento del 7.6 per cento.

Per la stagione 2010vedi sotto il servizio de Il Sole 24 Ore (inserto Nord Ovest)

altra novità positiva. Dopo le Ferrovie tedesche, anche quelle olandesi hanno deciso di scendere in campo. Ogni settimana arriverà ad Alessandria un convoglio di Autoslaap Trein, un servizio che fa capo all’operatore privato dei Paesi Bassi Euro-Express Treincherter BV (Ecct). A bordo 300 turisti dal Nord Europa. Pronti alla scoperta del territorio regionale. Il collegamento parte da Den Bosch, città a circa 90 chilometri da Amsterdam, e si aggiunge a quello già operativo verso Livorno, fino a settembre.

Partenza il venerdì sera dall’Olanda, arrivo il sabato. Nell’arco della stagione sono previsti una decina di convogli. Oltre alle auto, i passeggeri potranno trasportare moto e carrelli. Pochi giorni dopo l’apertura sul sito web, per la nuova destinazione verso Alessandria – ha spiegato una delle responsabili della società privata – le nostre previsioni erano già confermate. Il Basso Piemonte, ricchissimo di verde e con caratteristiche di accoglienza per una vacanza relax, è diventata metà prioritaria per la clientela olandese e non solo. E sono in aumento le richieste di turisti belgi e britannici interessati ad Autoslaap.

Come si è arrivati a questo successo, al filone d’oro? La Riviera Ligure, in particolare quella di ponente, da metà degli anni ‘50’ e fino ai primi anni ’80, ho potuto contare sul “Riviera Express” – consentiva un collegamento giornaliero, divenuto con gli anni più saltuario e con riduzione di vagoni – tra il centro e nord Europa fino a Ventimiglia. Cuccette e vagoni letto. Prima e seconda classe. Fino alla soppressione, di pari passo con l’avanzare dei becchini della nostra industria turistica alberghiera per far posto ai “signori del cemento e seconde case”, vittoriosi anche sul fronte elettorale in gran parte delle città.

C’era anche un treno di svizzeri ed invano, soprattutto ad Alassio, avevano suonato le trombe. “Non possiamo perdere anche questo ultimo collegamento”. Tutto inutile. I potenti sanno come massacrare le colline, i centri storici, allacciare rapporti altolocati, ma perdono tutte le sfide importanti al futuro. Il bis di quella che, in provincia di Savona, è stata la debacle dell’industria, capace di offrire 25 mila posti di lavoro.

I flussi di clientela straniera poco attratti dalla cementificazione della costa, dal caos, dal degrado ambientale. Si moltiplicano i vani a peso d’oro, le infrastrutture stradali (Aurelia e Ferrovia sono sono le stesse dell’anteguerra).

Bagnanti pigiati come acciughe sulle spiagge, dopo la trasformazione delle originarie caratteristiche di borgo mediterraneo e marinaro delle nostre località. Sempre più grandi agglomerati urbani, alle prese con problemi e difficoltà assai poco graditi alla clientela straniera. Ai mass media europei che raccontano le meraviglie del mondo.

In compenso il ruolo subalterno della categoria alberghiera, ormai fa solo mostra nelle pagine dei giornali. Presenzialismi di se stessi (in termini personali e non di categoria), ormai fanalino di coda.

Istruttivo il confronto con il non lontano Basso Piemonte. Dove Regione, Provincia, agenzie turistiche locali, albergatori, Ascom, Confesercenti, hanno dato vita ad un gruppo di adesioni per accogliere i turisti stranieri. Forti anche del prodotto “territorio”. Della “diversità e ricchezza ambientale”. Che ne è, invece, del nostro entroterra da decenni in attesa di investimenti ricettivi?

La provincia di Savona che per anni ha fatto la parte del leone- proprio grazie agli arrivi e alle presenze di stranieri-, dopo aver gettato alle ortiche gran parte del patrimonio alberghiero, per offrirlo ai nuovi investitori italiani che dovevano assicurare il funzionamento della macchina perpetua , può solo rallegrarsi con il mercato delle illusioni. Con gli annunci del bel tempo nei fine settimana. Le proteste per i danni di previsioni sbagliate. Una goccia nel mare di quella che dovrebbe essere l’occupazione alberghiera su basi annuali e sulla capacità di spesa del cliente.

Non si sa più a chi dare la colpa dello sfacelo e dell’incapacità. C’è un rosario continuo, sui giornali amici, di questa e quella iniziativa spot. Ne daremo conto in un prossimo servizio. Fa tristezza: 36 annunci di iniziative “sbalorditive” in questi primi sei mesi dell’anno.

In compenso (a parte l’eccezione del presidente imperiese Amerigo Pilati, franco e schietto nel suo linguaggio comunicativo) i nostri presidenti – non sarebbero fotogenici altrimenti? – continuano ad apparire sorridenti e beati, con i loro faccioni un po’ stralunati. Auguri, continuate cosi. I treni dei turisti che un tempo conoscevano soprattutto la Riviera Ligure ora si fermano ad Alessandria.

R.T.

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.