Il delitto tipico del clero cattolico

Il delitto tipico del clero cattolico. Qualche domanda ai cardinali Bertone e Bagnasco, manager eminenti degli affari Vaticani. Non raccontateci la favola…
          CICLON SCICLUNA
La chiesa ha posto il sesso sull’altare nero? Così è nata la malapianta della pedofilia o meglio misopedia. Anche Loano ebbe don Paglino, il curato che…Non ci piace l’anatema del monsignore per “l’inferno più duro”

Il delitto tipico del clero cattolico. Qualche domanda ai cardinali Bertone e Bagnasco, manager eminenti degli affari Vaticani. Non raccontateci la favola…
CICLON SCICLUNA
La chiesa ha posto il sesso sull’altare nero? Così è nata la malapianta della pedofilia o meglio misopedia. Anche Loano ebbe don Paglino, il curato che…Non ci piace l’anatema del monsignore per “l’inferno più duro”
 

Charles J. Scicluna

Il grande filosofo spagnolo Miguel De Unamuno, che si sforzò sempre di mantenere la fede, respinse l’idea dell’inferno, così come ammannita ai cristiani dalle ossessionanti ed ossessionate fantasie medioevali e che, nel cattolicesimo, ha il comune denominatore del “fuoco eterno”, affermando che non poteva assolutamente credere nel Dio castigatore ( per l’eternità!) delle sue creature, con spaventose torture partorite da menti di crudele e spesso rozza costituzione patologica.

Per lui l’inferno consisteva nella morte vera, cioè nella privazione di Dio, nel buio della fine dell’uomo, quello in carne ed ossa, ricco di passioni e di vitali aneliti (“ El sentimiento tragico de la vida en los hombres y en los pueblos” ).

 Ci permettiamo di dubitare che lo stesso Dante, autore con la “Commedia” di una delle opere più vaste e sovrane della letteratura di tutti i tempi, credesse nell’inferno. Non avrebbe osato, in tal caso, esporre le sue fantastiche e molto materiali sanzioni qualificandole come provenienti dalla volontà di Dio.

La sua costruzione appare come una grande metafora del bene e del male terreni e, malgrado tutto, rimane sulla terra fino allo sforzo poetico di rappresentare, in qualche modo, la beatitudine eterna , tentativo sublimato nella constatazione dell’insostenibile confronto della parola e del pensiero con l’assoluto, consacrato negli ultimi splendidi versi:

All’alta fantasia qui mancò possa;

ma già volgeva il mio disiro e il velle,

sì come rota ch’egualmente è mossa,

l’amor che move il sole e l’altre stelle.

Siamo quindi rimasti alquanto sconcertati nell’assistere alla reviviscenza di tale luogo di “eterna dannazione” affermato , con la sicumera propria di certi dogmatici, da Monsignor Charles J. Scicluna, promotore di giustizia presso la Congregazione per la dottrina della fede.

Questi ha investito i “pedofili” dell’anatema con condanna ad un “Inferno più duro” di quello invece destinato ai peccatori colpevoli d’altro. Per esempio: Jack lo squartatore che, come è noto, non fu mai catturato e che, nell’East End di Londra del 1888, uccideva e faceva a pezzi donne casualmente incontrate o seguite dovrebbe essere andato sicuramente all’inferno ma, non avendo mai molestato bambini, secondo Scicluna, con pena più lieve del pedofilo Don Paglino, il curato che venne acchiappato per tali fatti nella Loano degli anni ’50.

Né si può dire che Hitler, il più grande criminale di tutti i tempi (autore insieme ai suoi più alti accoliti, della Shoah, dello sterminio sistematico di milioni di uomini, donne e bambini, nei campi ideati per questo scopo) abbia mai molestato bambini; li aveva fatti gassare, ma questo è, evidentemente, un altro discorso.

Dunque anche Hitler, che dovrebbe essere andato sicuramente all’Inferno, merita una pena meno dura di un pedofilo, sacerdote o laico che sia.

  Potremmo continuare, ma il discorso è scontato e anche un po’ noioso.

Cardinal Bagnasco

Cardinal Bertone

Pensiamo, purtroppo, che ai pedofili, sacerdoti e non, delle condanne di Scicluna, per dirla volgarmente alla romana, “non gliene possa frega’ de meno”.

A noi, però, piacerebbe sapere di più sulla storia personale di personaggi come questo Mons. Scicluna, letterariamente interessante, per poter comprendere come un essere raziocinante possa raggiungere e formulare concetti tanto privi di ogni e qualsiasi addentellato, non solo con la ragione (per carità, lo sappiamo che chi ha fede dice che la ragione non basta, anzi bisogna lasciarla da parte : “Credo quia absurdum”, diceva Tertulliano) ma con le stesse tematiche dei pensatori della moderna teologia.

Poiché non possiamo soddisfare tale curiosità, ci soffermeremo su di un altro aspetto della vicenda che scuote la Chiesa Cattolica. Ci sembra che si denunci, si giudichi, si confessi, si condanni, si pianga sulle vittime (per il risarcimento il discorso è più stentato), si parli addirittura (è sfuggito a Scicluna?) di “cura” e di perdono canonico, ferma restando la responsabilità penale davanti alla giustizia dello Stato; insomma, abbiamo l’impressione che l’agitazione intorno ai fatti, accertati e presunti, sia notevole, e però riteniamo che nessuno abbia affrontato il problema vero, che nessuno abbia messo a fuoco l’aspetto fondamentale della questione : e cioè che si tratta di un delitto tipico del clero cattolico. Perché ?

Certo, questo orrendo crimine è perpetrato anche da molti che nulla hanno a che vedere con la Chiesa Cattolica, ma non si può negare che, per la generalità, reiterazione, diffusione di tale costume delittuoso, il clero cattolico sovrasti di gran lunga tutti gli altri qualitativamente e, relazionando il numero dei fatti alla loro concentrazione, anche quantitativamente.

  Per questo è scoppiato il bubbone, oltre che per la insanabile contraddizione di predicare bene e …razzolare male.

  Vogliono gli eminenti prelati che se ne sono occupati, non solo il ciclonico Monsignor Scicluna, lanciato sulle sanzioni metafisiche che lasciano il tempo che trovano, ma anche il Cardinal Bagnasco, il Cardinal Bertone, per fare alcuni esempi, managers eminenti degli affari vaticani ma anche Preti, vogliono, per favore, approfondire il tema e spiegare a noi poveri mortali donde proviene questa tipicità ?

Non sarà che ci siano ragioni profonde da scoprirsi nella stessa dottrina cattolica e nell’esercizio dei suoi corollari?   Non sarà che (a prescindere dal divieto di matrimonio per i sacerdoti che, di questi tempi, appare anch’esso un penoso alibi) la repressione sessuale della quale la Chiesa ha sempre usato come strumento di potere (formidabile, ci si pensi un attimo, entrare a gamba tesa nella profonda intimità dell’uomo, nella sua privata ricerca della felicità, nella sua responsabilità generazionale) con il confessionale come arma percussiva immediata, si sia ritorta contro l’istituzione stessa?

Non sarà che lo strumento di cui l’Istituzione si è servita, il prete, abbia ricevuto spesso su di sé la reazione dei ripetuti attentati alla libertà dell’uomo, mascherati da ipocrite norme “morali”, li abbia metabolizzati, abbia assunto la veste giudicatrice e punitiva ma anche quella del mandatario che può sottrarsi, proprio per il mandato conferitogli, ad ogni altro giudice, in simbiosi con l’atto perseguibile per tutti ma non per lui ? Insomma, è vero o non è vero, come tante volte è stato detto, che la Chiesa Cattolica ha posto il “sesso” sull’altare nero ? Ma non è forse anche vero che così facendo ha creato il terreno sul quale hanno proliferato le morbose passioni di molti dei suoi stessi operatori, creandosi il clima nel quale ha attecchito, più che altrove, la mala pianta della pedofilia (meglio, come abbiamo già notato, sarebbe dire misopedia ) ?

  Nessun testo della più esauriente pornografia raggiunge, per intensità nella definizione del dettaglio erotico, le raccolte della casistica dei Tribunali ecclesiastici sui casi di nullità matrimoniale. Nessuno degli autori di tale letteratura è in grado di competere con le descrizioni contenute nelle istruttorie e decisioni dei Tribunali della Chiesa e della Sacra Rota in tale materia e in altre dei processi canonici sui “peccati” sessuali.

Per piacere, signori delle alte gerarchie cattoliche, non veniteci a raccontare quella dell’uva, scavate un po’ nel vostro terreno, in profondità; crediamo fermamente che lo possiate fare. Forse ivi troverete le cause del fenomeno e potrete meglio studiare le soluzioni, senza disturbare Satanasso.              

                                                                  BELLAMIGO 

 

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