Illuminarsi di meno [Il Flessibile]

Ecco.
Aleksej Navalny, l’attivista russo noto oppositore di Putin e del suo governo, è morto. Di morte naturale.
Nessuno si sarebbe aspettato un finale così tragico.
Era così tranquillo, lassù nelle carceri Siberiane, al sicuro da ulteriori tentativi di assassinio, che la notizia risuona inattesa.
Il fanciullo che c’è in me avrebbe preferito un finale differente; come nei fumetti di Tex Willer o nei film western con John Wayne: i Buoni spavaldamente mettono alle corde i Cattivi e liberano il prigioniero portandolo in salvo.
Invece nella realtà i Cattivi hanno avuto la meglio.
Ancora una volta.

A scuola abbiamo celebrato la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.
È stato fatto con grande intelligenza e cura, cosa che passa nel silenzio dell’opinione pubblica come la gran parte delle buone pratiche (si sa, non fanno notizia).

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Nel nostro istituto si sono spenti tutti i PC e le smart board per due ore; nel contempo la Dirigente ha introdotto i ragazzi nel Magico Mondo del Corsivo, alla luce naturale in una grande aula, lei calcando il gesso sull’ardesia e gli studenti arrabattandosi con la matita su fogli con rigatura A, come agli albori del percorso scolastico di ciascuno di noi.

La città di New York fa causa ai Social Media più diffusi: danneggiano la salute mentale dei giovani.
Ma dai….
Una notizia che fa notizia proprio perché arriva dal cuore dell’America della globalizzazione, dell’Intelligenza Artificiale, della digitalizzazione senza limiti.

Ricorderò il 16 febbraio di quest’anno.
Mi ha insegnato quanto sia indispensabile illuminarsi di meno.
Ma anche quanto occorra tenere una luce accesa dentro.
Perché il buio non prevalga.

 

Dario B. Caruso da Corriere AL

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