IL PIÚ RICCO DEL CIMITERO

Oggi vorrei parlare un po’ di soldi, anzi di cosa rappresentano per tante persone.
Il denaro è stato definito lo “sterco del demonio”. E per molti versi è un epiteto molto appropriato, se pensiamo a quanti delitti, individuali e collettivi, si compiono in suo nome.
Per fortuna, sembra che le ultime generazioni gli diano molto minore importanza, oltre il limite di una vita dignitosa.
Forse quest’ultimo è il segnale che ci stiamo forse sganciando –sinora molto lentamente- dalla perniciosa mentalità americana, che, dopo l’ultima guerra, ha preso piede in tutto il mondo “avanzato” (non vorrei chiamarlo così, ma è tanto per capirci subito). Oggi il peccato più grave e diffuso è l’avarizia.

Inferno, Canto VII. Dante immagina la stessa pena ad avari e prodighi, per la comune incapacità di temperare, gli uni lo smodato accumulo di ricchezze, e gli altri il loro sperpero. Due opposti che oggi convivono nell’uso intensivo della tecnologia per estrarre a profusione le risorse naturali e poi disseminarle rapidamente come rifiuti e inquinamento

Ma ad essa si accompagna il peccato inverso, della prodigalità, intesa socialmente come lo sperpero delle risorse che la Terra mette a nostra disposizione e delle quali abusiamo, apparentemente per accrescere la ricchezza comune, in realtà per aumentare la ricchezza del ristretto numero dei grandi avari del pianeta, osannati come gli uomini più ricchi del mondo (e i più inquinanti). Costoro sono insieme i più avari e i più prodighi, perché considerano la Terra come mero deposito di risorse e discarica dei rifiuti finali.
Ma veniamo alla cruda realtà, con qualche esempio pertinente.
Molti uomini over 50 vivono solo per accumulare quattrini. E su ciò fanno leva tanti furbacchioni, che promettono lauti guadagni se solo segui i loro consigli.

PUBBLICITA’  Ieri sera all’Auditorium di S. Caterina a Finale tradizionale spettacolo pre-natalizio con copie danzanti. Qui sopra uno short dedicato agli 883

Vi racconto questa. Su Internet capita di tutto; e non so come sono entrato in contatto con una astrologa americana. Apriti cielo! Come da un vaso di Pandora, hanno cominciato a contattarmi numerosi “specialisti” in vari campi del sapere occulto.
La mia casella di posta si riempiva giornalmente di oroscopi, richieste del mio primo nome, quando sono nato, a che ora, eccetera. Sulla base dei miei dati, si sono a ruota inseriti un “lunologo”, che sostiene la Luna influire più dei pianeti e del Sole stesso sulla nostra vita; un “numerologo”, che si rifà, naturalmente, a Pitagora e agli antichi sapienti, per disquisire delle proprietà dei numeri sulla qualità del nostro vivere. Di più, mentre il primo scopre che i numeri 9.9.5 sono alla base di ogni mio pensiero e azione; il secondo dice che oggi, 15-12-(20)23, è il mio giorno, in quanto il mio Angelo 50, dato dalla somma di 15+12+23 = 50, esprime proprio oggi la sua massima potenza; quindi devo scoprire qual’è l’arcana formula dietro questo numero, pagando la misera somma di $ 17. Il lunologo è più modico: per arrivare alla formula lunare basta un piccolo bonifico di $ 7. La mia prima idea è stata che queste somme sono tenute così piccole solo per attirarmi in una successiva rete di esborsi progressivi per rimediare al non avverarsi delle promesse e necessitare quindi di formule più “magiche” e potenti…

La novella delle Mille e una notte con l’Apriti Sesamo! non ha perso smalto cammin facendo. Anzi. Ma per avere accesso a quattrini senza limiti bisogna affidarsi a “maghi specializzati”. Peccato che a riempirsi le tasche saranno loro, e non chi si affida ai loro occulti poteri

Due erano le costanti in entrambi i casi: l’insistenza, direi parossistica, sul mio luminoso aumento patrimoniale. Sarebbe lì, quasi a portata di mano. E sarei davvero un grullo se mi lasciassi sfuggire questa occasione unica (once in a lifetime!). Bastano pochi dollari e la cornucopia busserà alla mia porta.  
La seconda costante è l’assicurazione che tutto ciò che gli indovini, astrologi, o chiamali come vuoi, stanno facendo è esclusivamente in funzione mia: stanno perdendo tempo prezioso per fare il mio ritratto astrologico e scrivermi lunghissime lettere di convincimento, che solo uno sprovveduto può credere siano davvero uniche, e non invece fac-simili, validi per tutta la truppa che cade nella loro rete. Chissà quanti altri in questo stesso momento stanno leggendo le mie stesse righe, date per “personalizzate”.
Teniamo presente che, in base all’età da me dichiarata veritieramente, è abbastanza sciocco prospettarmi fulgidi futuri di carriera e soldi; soprattutto soldi, a profusione. Sanno che, in particolare oggi, il danaro è una calamita valida per tutti: buttati alle ortiche ogni valore, ogni passata virtù, prevale l’egoismo, il fai-da-te. Come i self made men alla base del mito americano. Aggiungi il tam tam pubblicitario per farti sentire sempre carente di qualcosa, che solo col denaro puoi comprare, e il gioco è fatto.

La lampada di Aladino, che esaudisce ogni nostro desiderio? Esiste ancora, grazie a tanti maghi e stregoni che si dichiarano mediatori tra noi, anime belle, e l’arcano

Avevo un solo modo per stupirli e farli smettere: dir loro che ciò che ho mi basta e avanza. Non possono credere ai loro occhi. Ecco la loro reazione:

< You were just one click away from entering the life of luxury, abundance, and joy that you were born for… But instead, you decided to keep living the same life. The same stresses. The same pile of pills. The same deep rooted feeling of longing for change. Do You Feel You Made The Right Decision? >
“Eri a un soffio dall’entrare nella vita di lussi, abbondanza e gioia per la quale sei nato… Ma invece, hai deciso di mantenere la stessa vita. Gli stessi stress. Le stesse pile di pillole. Lo stesso radicato desiderio di cambiamento. Pensi di aver preso la decisione giusta?

  * * *

Così dicendo, ho fatto svanire in loro l’illusione di aver facile gioco con un allocco, infelice in un mare di stress e di farmaci, incapace di guadagnare più soldi e (in precedenti post) togliermi gli sfizi che vanno per la maggiore e da loro proiettati come altrettanti specchietti per le allodole: paradisi tropicali, case da nababbi, automobili extra lusso e, dulcis in fundo, il premio finale, il più ambito: donne stupende ai miei piedi. (Confesso che l’ultimo sfizio è quello che tuttora mi rende più dolce la vita, almeno in sogno…). E’ tutto possibile, basta volerlo e seguire le loro indicazioni, come già tanti hanno fatto prima di me e che ora scrivono di essere al settimo cielo, con intorno tutto ciò che un uomo possa desiderare: in primis ciò che brilla ai vertici dei desideri maschili. Come nell’islamico paradiso delle urì. Anche Maometto, dopo tutto, seguiva la stessa pista dei miei astrologhi. Con la non trascurabile differenza che lui prometteva baiadere a piacere, discinte e disponibili; ma solo nell’aldilà. Così nessuno lo avrebbe mai smascherato. E infatti, anche oggi i “martiri di Allah” si immolano facendosi esplodere, in vista di quel paradiso.

Odalische deliziano le giornate (e le nottate) di emiri, sultani e sceicchi. Su questa Terra. Per tener buone le masse, basta promettere la stessa vita agli uomini più fedeli e valorosi. Dopo morti

Insomma, mentre tra astrologia e astronomia c’è una vistosa differenza, man mano che strumenti sempre più raffinati esplorano il cosmo, tra astrologia e religioni non è che ci sia poi questa grande differenza. La prima promette il paradiso in terra, ma rischia di venire scoperta e screditata. La seconda afferma di essere a conoscenza di cosa ci accadrà dopo la morte; e questa illusione, venduta per certezza e impossibile da smentire, si risolve in immensi ritorni pecuniari attraverso i secoli al clero di qualsiasi fede: nonostante il Vangelo predichi il contrario, è un costante prendere, senza mai nulla dare. Se non vaghe promesse.
Mi si dirà che oggi, col crollo delle religioni e la sempre minor propensione a credere che, quand’anche l‘evanescente “anima” sopravvivesse al corpo, qualcuno sia in grado di saperlo, l’uomo moderno dovrebbe essere meno attaccato ai beni terreni, man mano che l’età avanza verso la fine, visto che non gli servono neppure per guadagnarsi il paradiso, lasciandoli al clero. Allora, a che scopo rimanervi attaccato, se poi svanisci nel nulla? A ben pensare, quando gli archeologi scoprono sepolcri faraonici, o comunque di uomini di alto lignaggio, colmi di tesori, non significa che i defunti si erano cullati nell’illusione di non doversene staccare neppure dopo morti?

Giotto. Gesù scaccia i mercanti dal tempio. Se la prende solo con i mercanti al dettaglio, trascurando i grandi accaparratori, nei recessi del tempio

Ma l’uomo non cambia poi molto nei secoli e millenni. L’ingordigia di denaro prevale persino sul piacere di spenderlo. Si vedono in rete uomini (sì, quasi sempre loro, poche le donne) aggrappati al lavoro fino all’ultimo giorno. Tanto più quanto più il lavoro è redditizio. Non si accontentano mai di ciò che hanno. Dicono “perché il lavoro infonde l’impressione di essere ancora attivi, di contare, di avere persone ai propri ordini, e conti in banca che ingrassano”.
Ecco: i conti in banca. La svolta sta tutta lì: il Dio dei cristiani e degli ebrei, l’Allah dei musulmani, è sceso dagli altari ai conti in banca e alle cassette di sicurezza colme di ori. Eppure, ormai sanno che non potranno portarli nella tomba. O forse non vogliono saperlo, rimuovono; per non incrinate la libidine dell’accumulo.
So di un professionista over 60, già ricco a palate, tutto casa, lavoro e banca, che solo la voce di un figlio riesce a svegliare dal torpore aurifero: “Papà, che vuoi, diventare il più ricco del cimitero di P….?”.  

Marco Giacinto Pellifroni  17 dicembre 2023

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