IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE

Trucioli Savonesi” presenta una nuova rubrica mensile, affidata alla scrittrice italo-belga, Christine Delport, che l’ha ideata. Essa intende descrivere ai nostri lettori un personaggio ligure della cultura, dell’arte, della letteratura, dello spettacolo 
IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE
MARCO IVALDO
FILOSOFO SPECIALISTA DEGLI IDEALISTI TEDESCHI

 RUBRICA A CURA DI  CHRISTINE DELPORT 

IL PERSONAGGIO LIGURE DEL MESE

  E’  SANREMESE:
MARCO IVALDO,
 FILOSOFO
SPECIALISTA DEGLI IDEALISTI TEDESCHI

  “Trucioli Savonesi” presenta una nuova rubrica mensile, affidata alla scrittrice italo-belga, Christine Delport, che l’ha ideata. Essa intende descrivere  ai nostri lettori un personaggio ligure della cultura, dell’arte, della letteratura, dello spettacolo. Il personaggio del mese è un filosofo che va per la maggiore. E’ nato a Sanremo, da una famiglia  originaria di Mondovì. Si tratta di Marco Ivaldo che è considerato come uno dei massimi specialisti europei di Fichte e di Jacobi e degli idealisti tedeschi.

Marco Ivaldo

E’ nato a Sanremo, nel 1948, da una famiglia originaria di Mondovì uno dei massimi filosofi europei attuali, molto conosciuto soprattutto in Germania. Si chiama Marco Ivaldo. Era un allievo del professor Caracciolo all’Università di Genova ed ha compiuto una prodigiosa carriera accademica, collocandosi per l’appunto tra i grandi nomi della filosofia moderna.

Attualmente, Marco Ivaldo insegna Storia della filosofia morale presso l’Università “Federico II” di Napoli. I suoi studi, racconta nelle sue biografie, si sono dapprima rivolti alla filosofia della religione con una indagine su “Religione e Cristianesimo” in Alfred Loisy (1977) e, successivamente, all’antropologia filosofica con una ricerca su Wilhelm von Humboldt (1980).

Marco Ivaldo da diversi anni ha concentrato i suoi studi sulla filosofia trascendentale di Fichte, alla quale ha dedicato una introduzione generale (Fichte, l’assoluto e l’immagine.1983) e una puntuale analisi della teoria dei principi della Dottrina della scienza (I principi del sapere. La visione trascendentale di Fichte del 1987). Fra il 1989 ed il 1991 è stato uno dei borsisti di spicco della Alexander von Humboldt-Stiftung presso la Fichte Kommission della Bayerische der Wissenschaften di Monaco.

Poi queste esperienze sono state condensate in un saggio intitolato “Libertà e ragione” sull’etica del grande filosofo tedesco. Pubblicato dalla Biblioteca di filosofia della casa editrice Mursia ha avuto un enorme successo nel panorama filosofico europeo.

“L’etica trascendentale di Johann Gottlieb Fichte – spiega Marco Ivaldo – è un’etica razionale della libertà perché nella ragione – specificamente nella ragione pratica – ha il proprio principio di giustificazione e trova l’idea positiva che dischiude il contenuto morale.”

Ecco irrompere la morale. Ivaldo è docente di filosofia morale presso l’Università “Federico II “ di Napoli ed ha scritto una “Storia della filosofia morale” (Editori riuniti)  che è stato molto apprezzata nel panorama della filosofia italiana.

Passo dopo passo, Marco Ivaldo – autore di innumerevoli saggi ed apprezzato conferenziere – si è imposto come una delle figure più in vista della filosofia italiana.

La prova è data non soltanto dalla mole delle sue opere, ma dagli apprezzamenti che questo studioso sanremese, che resta molto attaccato alla propria terra, raccoglie nel mondo accademico internazionale.

La moglie Floriana condivide – aiutandolo e consigliandolo, come egli stesso dice – la sua opera, che segue da studiosa  anche la figlia, Cecilia.

Viene ogni tanto in Liguria ?

“Beh, tutte le volte che posso, naturalmente. Anche mio padre era di Sanremo, ma i nonni erano piemontesi di Mondovì.”

Ivaldo è stato invitato numerose volte a “Radio Radicale” ed ha tenuto diverse conferenze in importanti atenei in Italia ed all’estero.

Ma, a mio avviso, uno delle sue opere più notevoli è l’Introduzione a Jacobi.

Friedrich Heinrich Jacobi , come Marco Ivaldo rileva  nella serie “I filosofi” dell’Editrice Laterza, “è intervenuto da protagonista nelle più significative controversie filosofiche della sua età. Fu lui ad avviare un dibattito sul sistema di Spinoza ( nell’etica il pensatore supremo) e sulle sue implicazioni filosofiche e religiose che ebbe profonde ripercussioni sulla filosofia tedesca e sull’idealismo post-kantiano.

Dalla teoria alla pratica, Ivaldo che è un instancabile esploratore dell’etica, rileva assieme ad altri pensatori contemporanei l’importanza della questione attualissima del rapporto tra etica ed evoluzione tecnologica moderna. Un tema che è al centro della cosiddetta etica applicata. Con questa espressione si intende un complesso di orientamenti, di ricerche, di scuole filosofiche – formatesi a partire dagli anni sessanta –  che esplorano l’impatto dell’etica  e della filosofia morale sul progresso tecnologico moderno. Tutti i movimenti ecologisti e sull’impatto dell’evoluzione scientifica sul mondo. Esempio eloquente: il referendum sul nucleare, tanto per dirne una. Ma anche i comportamenti dei politici della complessità del mondo attuale non sfuggono a questa lente di ingrandimento che ha nell’etica la sua base essenziale, con i suoi riflessi morali.

Ebbene, come filosofo Marco Ivaldo affronta in posizioni da avanguardia queste tematiche, attirando sulle sue teorie grande interesse.

Così come agli esordi sullo studio della teologia aveva suscitato commenti e riflessioni molto positive.

Un’ultima riflessione personale. In questo mondo del “mettersi in mostra” sorprende la figura leggermente schiva di questo pensatore che, evidentemente, non  ama salire sul palcoscenico sotto i riflettori, come bisogna ben dirlo , fanno oggigiorno certi “filosofi” alla moda, alla page, che – naturalmente – dicono n’importe quoi assumendo più con la posa che con i contenuti seri gli applausi di platee di bocca buona. In senso filosofico, s’intende. Ma è noto: questo è il secolo del mezzobusto televisivo, dei talks-shows, dell’esibizionismo narcisistico e così spesso quattro guitti d’avanspettacolo , atteggiandosi a Marcuse o a Wittgenstein contrabbandano per filosofia ridicole favolette “alla moda” per l’appunto che con la filosofia nulla hanno a che spartire. Ebbene, anche per sua fortuna, Marco Ivaldo, un filosofo di spessore accademico, non appartiene a quest’ultima categoria.

Christine Delport

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