IL NATALE SECONDO L’UE

La sinistra odierna mi appare come un movimento anti-italiano e anti-cristiano, che cerca di dissolvere la nostra identità culturale e religiosa, non già semplicemente in un ateismo vecchio stampo, ma in una doppia sudditanza, all’islamismo e ad una UE che non perde occasione di seppellire i nostri valori tradizionali.
Prendo spunto da una intervista a Giorgia Meloni, per una chiara visione, che in gran parte condivido, di come siano mutate la destra e, per converso, la sinistra.

Natività con i santi Elisabetta e Giovannino, Correggio, 1512, Pinacoteca di Brera, Milano

Come definirebbe la direttiva degli uffici burocratici europei di togliere la parola Natale e i nomi di Tradizione cristiana dai documenti ufficiali?
Una vergogna. Da tempo l’Unione Europea è diventata uno dei principali veicoli del pensiero debole. Da quando si scelse di rimuovere il riferimento alle radici cristiane dalla Costituzione europea è iniziata una deriva senza fine. […] Il fatto che vengano veicolate come decisioni tecniche, in qualche modo neutre, posizioni così ideologiche, la dice lunga su cosa sta diventando l’Unione Europea. […]  Il Natale è una festa di pace e di speranza. Nessuno può sentirsi offeso da un bambino che nasce in una mangiatoia, nemmeno chi professa altre religioni. Piuttosto, la rimozione del Natale, dei suoi simboli e del suo significato ci rende più deboli nel difendere i tanti cristiani nel mondo perseguitati per la loro fede e che la Ue ha abbandonato.

Per venire incontro alle altre culture sacrifichiamo la nostra…
È un altro tassello della nostra sottomissione culturale.

Perché la sinistra spinge le eurofollie del politicamente corretto?
La sinistra ha sposato un’agenda politica che ha come priorità la destrutturazione di tutto ciò che ci definisce: identità, storia, confini, sesso, appartenenza culturale e religiosa. Il globalismo ha sostituito l’internazionale comunista: ieri come oggi la sinistra vede come nemici da combattere i tratti identificativi dei popoli e delle persone. In nome di questa ideologia, sostengono l’immigrazione incontrollata di massa, l’ideologia gender, le crociate contro la famiglia, identità nazionali e religiose.

Sta arrivando un nuovo ‘68 peggiore dell’originale perché viene dall’alto e che mira a scardinare la cultura europea?
Il grande pensatore conservatore Chesterton ammoniva: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. Ora ci siamo: le nostre spade sono metaforiche ma dobbiamo essere pronti a sguainarle.

La Basilica di Santa Sofia, eretta nel VI secolo da Giustiniano e trasformata in moschea, dopo la conquista di Costantinopoli del 1453 ad opera di Maometto II, dopo di allora rinominata Istanbul, è il simbolo dell’espansionismo islamico, fisico, religioso e culturale, a scapito della cristianità

La Ue fa battaglie inclusive ma non ci aiuta con l’immigrazione. Opportunismo, ipocrisia?
Gli immigrati sono uno strumento: di arricchimento per trafficanti e imbroglioni dell’accoglienza, di guadagno per le lobby finanziarie che hanno interesse a comprimere salari e diritti, di ricatto per autocrati come Lukashenko, di penetrazione demografica e religiosa per l’islam, di destabilizzazione sociale. L’Ue si presta al gioco e interviene solo se gli interessi tedeschi o francesi vengono messi in discussione

Che futuro ha questa Ue, atlantista senza più Usa, sottomessa all’islam culturalmente e arresa alla Cina?
L’Ue dell’asse franco-tedesco ha fallito. L’Italia, nel confermare un rapporto privilegiato con gli Usa, deve lavorare su una nuova collaborazione tra le nazioni dell’Europa mediterranea, con pari dignità e senza le subalternità che sembrano emergere dal trattato con la Francia, e a un rapporto proficuo col blocco di Visegrad. Che peraltro da poco annovera un nuovo premier, il ceco Petr Fiala, che con noi condivide l’appartenenza alla famiglia dei Conservatori europei. Serve più destra in Europa per mettere in soffitta burocrazia e politicamente corretto.

Oriana Fallaci e Ida Magli: due donne risolute contro l’islamizzazione dell’Occidente e lo strapotere della finanza, entrambi alleati contro le radici culturali e religiose dell’Europa

Ho detto all’inizio che condivido in buona parte le posizioni della Meloni, ma dissento in alcuni punti, tutt’altro che secondari, nei quali sono su posizioni di sinistra, come l’aborto, l’eutanasia, l’ambientalismo, le tendenze sessuali diverse da quelle considerate ortodosse. Per questi motivi, non accetto l’etichettatura di destra che alcuni mi vorrebbero affibbiare, soprattutto in base al mio dissenso verso l’accoglienza indiscriminata di profughi sul nostro territorio, particolarmente stridente in tempi di pandemie, quando si chiudono i confini a viaggiatori provenienti dai più disparati Paesi, ma si imbarcano schiere di migranti di provenienze ignote e dei quali non si sa neppure il nome. A meno che non li si voglia considerare come lo scotto da pagare (ma perché soltanto l’Italia?) per il nostro inesausto saccheggio delle nazioni denominate ambiguamente “in via di sviluppo”, pur di non rinunciare a molta parte di quelli che consideriamo ormai diritti acquisiti, nonostante tutti i risvolti negativi, a livello sociale e ambientale, che ne conseguono. L’UE ha abbandonato l’Italia, come Paese geograficamente più esposto, all’invasione da ogni angolo del mondo di disperati che lei stessa non vuole, in contrasto con le posizioni buoniste che sbandiera, a braccetto con la sinistra.

Un’altra donna, di idee opposte: Laura Boldrini, posa col velo islamico, per dimostrare amicizia, finendo col dimostrare che una religione vale l’altra. Eppure, non c’è religione più assolutista di quella islamica: l’unica che procede con lo stragismo di bombe e attentati. E quella col massimo divario tra uomo e donna. La Boldrini sembra non accorgersi che contraddice se stessa

C’è invece un tema vistosamente assente nel discorso della Meloni: quello monetario. Sia lei che Salvini hanno completamente abdicato ad ogni progetto di sovranità monetaria. Questa marcia indietro, assieme alla scarsa considerazione del tema ambientale, sono i due punti mancanti, o comunque si scarsa rilevanza, nei progetti di entrambi i rispettivi partiti.
Invece condivido con la Meloni il suo accento su “identità, storia, appartenenza culturale e religiosa”; mentre devo assistere ad un crescente senso di riverenza verso la sensibilità e gli usi e costumi dei musulmani, a scapito delle nostre stesse radici culturali e cristiane.

Ermafrodita dell’armadio, III sec. d. C., Museo del Louvre, Parigi, considerato più prossimo alla divinità, di nulla mancante, e realizzato nel dio Ermes (Mercurio) [VEDI]

Infine, detesto le indignazioni perbeniste per ogni minimo gesto degli uomini nei confronti delle donne: siamo arrivati ad una forma di esasperata condanna di tutto ciò che divide i due sessi, nella tendenza alla loro androgina unificazione, facendo passare per anormale ciò che era normale sino a ieri, sconvolgendo l’identità di genere e disorientando i comportamenti dei giovani, che ormai vedono nella donna un potenziale nemico, sempre pronta a ricorrere, de iure e de facto, all’arma della denuncia per ogni minimo sgarro, compresi i complimenti non graditi. Siamo arrivati all’assurdo, condiviso dai media androfobi, che una manata sul sedere venga classificata come “violenza sessuale” a termini di legge e come tale condannata! Il lato grottesco è che, mentre si dichiara di voler avvicinare i due generi, specie sotto il profilo dei diritti, li si allontana come possibili amanti. Non c’è attrazione sessuale tra simili, ma tra diversi.

Ermafrodita dormiente, II sec. d. C., Sala Borghese, Roma

Il “pensiero debole”, cui accenna la Meloni all’inizio, è una filosofia focalizzata sull’inclusione anziché sull’esclusione, sull’et-et anziché sull’aut-aut, sull’annullamento graduale delle differenze: cioè il contrario dell’identità. In campo sessuale la fusione dei due generi è rappresentata, sin dall’antichità, dall’ermafrodita, come Ermes, considerato perfetto, perché in possesso dei requisiti di entrambi i generi. Il prof. Giorgio Girard, da poco scomparso e compianto presidente dell’associazione Domenica Est di Finale Ligure, ha fatto di questo tema il centro del suo pensiero tardo, sulle antiche orme platoniche e gnostiche, e moderne di Jung. Un tema da sviluppare in altra occasione, visto lo spazio che richiederebbe approfondirlo in questa sede.Marco Giacinto Pellifroni                5 dicembre 2021

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