IL LIBRO DELLA SETTIMANA: “L’inconveniente della morte” di Roberto Centazzo

L’inconveniente della morte di Roberto Centazzo.
Il ritorno della squadra speciale Minestrina in brodo colpisce ancora

Prefazione
Dimenticate commissari tormentati e noir nordici: nel panorama del giallo italiano c’è un trio in pensione che non smette di indagare e far sorridere. Roberto Centazzo, con L’inconveniente della morte, firma un nuovo capitolo della fortunata serie “Squadra speciale Minestrina in brodo”, uscito il 25 aprile per TEA. Un giallo che è anche commedia sociale, affresco ligure, e lente impietosa su alcune piaghe ben riconoscibili del nostro tempo. Dalla malasanità alla cronaca quotidiana, passando per piccoli intrighi locali, Centazzo ci regala un altro romanzo che diverte, punge e fa pensare.

L’inconveniente della morte è il nuovo romanzo di Roberto Centazzo, in uscita il 25 aprile 2025 per TEA, che segna il ritorno della celebre Squadra speciale Minestrina in brodo, il trio di investigatori in pensione diventati cult tra i lettori di gialli italiani.

Trama
Ambientato nel mese di settembre, il romanzo si apre con l’omicidio brutale di una dottoressa, strangolata davanti alla sua abitazione nel centro storico di Genova. Pammattone, Santoro e Mignogna — ex poliziotti ormai ritirati dal servizio ma non dal desiderio di giustizia — decidono di indagare, spinti dalla notorietà ottenuta grazie a una trasmissione televisiva locale e dalla volontà di riabilitare l’immagine dell’ex marito della vittima, un vigile del fuoco caduto in disgrazia dopo il divorzio.
Alle loro indagini si affianca Marco Raffa, ex giornalista anch’egli in pensione, che riceve una misteriosa telefonata anonima. Il contenuto è esplosivo: si parla di casi di malasanità legati all’ospedale di Savona, dove lavorava la dottoressa assassinata. Si apre così un nuovo filone investigativo, che mette in luce possibili intrecci tra il crimine e le criticità del sistema sanitario locale.

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Stile e tono
Centazzo conferma il suo stile inconfondibile, dove l’indagine poliziesca si intreccia con un’ironia affilata, mai banale. La narrazione è punteggiata da battute taglienti, dialoghi brillanti e situazioni tragicomiche che alleggeriscono la tensione, senza mai svilire la serietà dei temi trattati.
I protagonisti — saggi, disillusi ma ancora combattivi — sono il cuore pulsante della storia. Il lettore ritrova in loro una lucidità spesso più acuta di quella dei colleghi ancora in servizio. La loro familiarità con il territorio, la rete di relazioni, e l’occhio allenato all’umano li rendono strumenti narrativi perfetti per Centazzo.
Chi conosce Savona e la Liguria non potrà non riconoscere, tra le righe, volti e figure del panorama cittadino, abilmente camuffati ma chiaramente ispirati a personaggi reali. Questo radicamento nella realtà locale dà spessore alla storia e aggiunge un tocco di complicità tra autore e lettore.

Temi e contenuti
Non solo ironia e meccanismi del giallo: Centazzo affronta anche temi scottanti e di forte attualità. Se nei precedenti romanzi si parlava di cementificazione selvaggia e malavita organizzata, questa volta l’autore punta il dito contro la malasanità, una piaga che colpisce duramente non solo il territorio savonese e ligure ma tutta l’Italia. Non manca neppure un accenno al grave problema della viabilità, altra piaga di Savona e della Liguria. La denuncia sociale, pur integrata con leggerezza narrativa, emerge chiara e decisa, dando al romanzo un valore che va oltre il puro intrattenimento.

Per chi ama i gialli con un’anima, un pizzico di sarcasmo e un forte legame con il territorio, L’inconveniente della morte è una lettura imperdibile. Centazzo riesce ancora una volta a divertire, far riflettere e, perché no, anche indignare. Con la sua Squadra speciale Minestrina in brodo ci ricorda che l’età della pensione non è un freno alla giustizia — e nemmeno al piacere di raccontare grandi storie.

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ROBERTO CENTAZZO – IL COLTIVATORE DI STORIE

 

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