I rifiuti in “Salva Italia”

I rifiuti in “Salva Italia”

I rifiuti in “Salva Italia”

Fra le disposizioni in materia di maggiori entrate come da testo ufficiale decreto legge n.20-6-12-2011 ( Manovra Monti) risalta l’art.13 nella sua definizione di “anticipazione sperimentale dell’imposta municipale propria che, mi sembra, sostituisce l’IMU e va a regime dal 2015. Ma una attenzione va riservata all’articolo 14 ed ai suoi 47 commi.

 Dal 2013 scatta un tributo sui rifiuti e sui servizi. Evidentemente tali tributi non possono superare i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai comuni e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni.

E’ chiaro che il comma 28 non potrà trovare applicazione se cessa dalle sue funzioni l’ente Provincia.

Non credo che i Comuni abbiano emanato (comma 12) un regolamento che stabilisca i criteri per l’individuazione del costo dei servizi depurati  dalle entrate per il riciclaggio da raccolta differenziata di plastica, vetro, cartoni, metalli etc. visto che la tariffa è commisurata alla quantità  e qualità  medie ordinarie dei rifiuti prodotti così come dubito che possa essere  portato a conoscenza dell’utenza non solo il nominativo del funzionario responsabile della organizzazione e gestione nonché dei provvedimenti afferenti l’attività  relativa a rifiuti e servizi ma anche il nominativo e l’ufficio a cui presentare reclami o esposti-denuncia vincolanti per ogni inadempienza.

Sembra tuttavia che non è tanto del servizio che si preoccupa l’articolo in oggetto quanto di incidere ancora una volta e forse, senza una visione completa delle problematiche, su fasce diverse di contribuenti a parità  di servizio o meglio attribuendo al consiglio comunale  (comma 19) la facoltà  di deliberare riduzioni ed esenzioni. Politica?

Corrado Sfacteria

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