I pensionati d’oro del governo tecnico

I pensionati d’oro del governo tecnico
 da Panorama

I pensionati d’oro del governo tecnico

Un sottosegretario ne ha una da 1.421 euro al giorno. Un altro ne ha una da 10.969 euro al mese. Altri due ce l’hanno doppia (uno ha chiesto la sospensione, l’altro no). Un ministro prende quella da professore universitario con 5 anni d’anticipo sull’età che, insieme ai suoi colleghi, ha deciso essere la soglia minima per il resto degli italiani.

E un altro ne prende una «provvisoria» (provvisoria?) di 314 mila euro l’anno. Pensione, o mia cara pensione: a guardare con attenzione le dichiarazioni dei redditi pubblicate dai ministri di Mario Monti si scopre che nell’era dei tecnici le rendite d’oro, lungi dall’essere sconfitte, sono sempre più diffuse. Così diffuse da avere invaso con i loro privilegi anche il palazzo del governo. Alla faccia della sobrietà.

Il caso più clamoroso è sicuramente quello del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Antonio Malaschini. Come ex segretario generale del Senato ha una pensione record: 519.015,45 euro l’anno (277.120,70 euro netti), cioè 40 mila al mese, cioè 1.421 al giorno. Cifra stratosferica, che va beatamente a sommarsi allo stipendio governativo (188.868,91 euro lordi, 106.005,09 netti). Cumulando, cumulando, al gran burocrate (64 anni) vanno così in tasca oltre 700 mila euro lordi l’anno, cioè 54 mila al mese, cioè 1.939 al giorno. Beato lui, si capisce: alla maggior parte dei pensionati ci vogliono oltre due mesi per mettere insieme la cifra che a lui scorre in tasca ogni 24 ore.

Tutto regolare, sia chiaro, tutto perfettamente lecito. Ma tutto, allo stesso tempo, un po’ urticante: è possibile che chi taglia le pensioni degli italiani si debba necessariamente mettere in tasca una pensione da Paperon de’ Paperoni? Prima Giuliano Amato (31 mila euro al mese), poi Lamberto Dini (40 mila euro al mese). E ora il sottosegretario di Monti, 40 mila euro al mese pure lui… Evidentemente intervenire sulla previdenza altrui non dev’essere così difficile, se si può contare su una ricca previdenza propria.

Prendete il ministro per la Cooperazione e l’integrazione, Andrea Riccardi: avrà votato con convinzione l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, c’è da augurarsi. Per fortuna, non lo riguarda. Lui, a 62 anni, incassa già un vitalizio, forse non abbondante come quello del collega Malaschini, ma non del tutto trascurabile: 81.154,58 euro l’anno, cioè 6.242,66 euro al mese, che si cumulano allo stipendio da ministro (199.778,25 euro). Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Giampaolo D’Andrea, poi, la pensione la prendeva addirittura dall’età di 56 anni: 4.800 euro come ex senatore, cui poi ha aggiunto 4.200 come ex consigliere regionale. Però, se non altro, ha avuto il buon gusto di chiedere la sospensione di entrambe.

Invece continua a incassarne due il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale: una da medico e una da docente universitario, per un totale di 109.696,75 euro (8.438 al mese), che somma allo stipendio da sottosegretario (188.868,89 euro). Due pensioni e uno stipendio: oplà, il cumulo è servito.

Ancora più singolare il cumulo del ministro della Difesa Giampaolo Di Paola: oltre allo stipendio da ministro (199.778,25 euro l’anno, 15 mila al mese) percepisce come ex ammiraglio una «pensione provvisoria» che nel 2011 ammontava a 314.522,64 euro (24.194 al mese). La pensione, per quanto provvisoria, non gli ha però impedito nel corso dell’anno di svolgere anche servizi all’estero, regolarmente retribuiti (29.441,44 euro). Un po’ a riposo e un po’ no, insomma. Ma con quasi 40 mila euro alla fine di ogni mese. Un bel modo per affrontare la crisi, non vi pare?

Non dovrebbe incontrare difficoltà nel fare quadrare i bilanci nemmeno il sottosegretario Massimo Vari: da ex magistrato, infatti, incassa 10.969,02 euro al mese (che somma ai 178.858,39 euro di stipendio da sottosegretario e ai 42.037,32 euro di diaria). Eppure non si accontenta. Infatti, in calce alla sua dichiarazione, precisa che sta ansiosamente aspettando una seconda pensione per gli anni trascorsi alla Corte dei conti europea. Evidentemente 10.969,02 euro gli sembrano pochi. E tanti saluti a chi la pensione, forse, mai la prenderà.

 Mario Giordano  direttore di «Tgcom24» e autore del best-seller «Sanguisughe»

I ministri del Governo Monti

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