I diversamenti abili autistici
IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Ventiseiesima parte)
I DIVERSAMENTE ABILI AUTISTICI |
IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Ventiseiesima parte)
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2 APRILE 2015: È STATA LA GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA DELL’AUTISMO. Si è trattato, dunque, di un avvenimento di straordinaria importanza, perché, ancora una volta, ha posto, all’attenzione di tutti noi, IL DRAMMA ESISTENZIALE DEI NOSTRI CONCITTADINI AUTISTICI. Abbiamo utilizzato la parola “DRAMMA” e l’utilizzo coerente di questo termine giunge, a tutti noi, da questa pregevole riflessione di GIANLUCA NICOLETTI (comparso sul quotidiano “LA STAMPA” in data 1 aprile 2015): “AUTISM EUROPE” IN QUESTI GIORNI HA LANCIATO UNO SPOT CON DISEGNI INNOCENTI QUANTO CRUDELI, ILLUSTRANO COME ALL’AUTISTICO SARÀ SEMPRE NEGATO QUELLO CHE OGNI ALTRO RITIENE SCONTATO: AVERE UN AMICO A SCUOLA VIVERE L’ADOLESCENZA, STUDIARE, AMBIRE A UN LAVORO, A UNA CASA, A RELAZIONI AFFETTIVE. PER L’AUTISTICO NON SARÀ MAI POSSIBILE PENSARE A QUESTO … LA SUA SARÀ «UNA STORIA DIFFERENTE», LUI HA UN DISTURBO PERMANENTE DEL CERVELLO CHE GLI IMPEDISCE UNA CORRETTA COMUNICAZIONE CON GLI ALTRI, PER QUESTO SARÀ SEMPRE DISCRIMINATO, A MENO DI UN PROFONDO CAMBIO CULTURALE. E’ POI PIÙ FACILE ACCENDERE DI BLU I MONUMENTI CHE AMMETTERE CHE IN ITALIA RESISTE ANCORA UN APPROCCIO «SCIAMANICO» ALL’AUTISMO; MOLTI MEDICI ANCORA PRESCRIVONO INUTILI DIETE PURIFICATRICI, DANNO LA COLPA AI VACCINI, CONSIGLIANO CURE DI STAMINALI IN UCRAINA, INSISTONO CHE SE C’È UN AUTISTICO QUALCOSA NELLA SUA FAMIGLIA NON HA FUNZIONATO, QUINDI MEGLIO METTERE IN TERAPIA LE MADRI COLPEVOLI.” Di fronte a queste semi-serie e, per certi versi, paradossali considerazioni di GIANLUCA NICOLETTI, è sorto, istintivamente, in noi IL DESIDERIO DI ANDARE A RILEGGERE, CON IL VOLTO DELLA MEMORIA, LO SCRITTO DI ALDO PASTORE (datato 20 GIUGNO 2008), COSÌ INTITOLATO: I DIVERSAMENTI ABILI AUTISTICI
– Il giorno 2 Giugno 2008, si è svolta, in molte città Italiane, la GIORNATA NAZIONALE DELL’ AUTISMO, promossa dall’ ANGSA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE FAMIGLIE DEI SOGGETTI AUTISTICI). Anche in alcune piazze Liguri, sono state organizzate significative manifestazioni, rivolte a sostenere le meritorie attività, portate avanti da questa Associazione: così, nell’area del Porto Antico di Genova ed in altre località regionali, è stato distribuito materiale informativo, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sui problemi di questa particolare forma di disabilità; inoltre, sono stati organizzati spettacoli di intrattenimento (animazione con favola meccanica, truccaggio di bambini, distribuzione di zucchero filato, esibizioni di clown, modellaggio di palloncini); infine, sono state offerte piante aromatiche ai cittadini, al fine di ottenere un libero contributo, rivolto a sostenere, anche finanziariamente, l’operato dell’ Associazione. – Desidero, con questo mio articolo, segnalare ai nostri lettori l’importanza di queste iniziative e, parallelamente, richiamare l’attenzione delle Istituzioni e di tutti i cittadini su questa particolare anomalia che investe, contrariamente a quanto si pensa, numerosi soggetti, soprattutto in età infantile. Infatti, le statistiche nazionali riferiscono che su ogni mille nati, almeno TRE sono autistici ed, addirittura, si raggiunge il numero di SEI se si prendono in considerazione, più in generale, i “DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO”; ed ancora: la sezione genovese dell’AMGSA segnala la presenza di più di trecento soggetti autistici nella sola Provincia locale. – Ma, che cos’è l’ AUTISMO? . Dall’ ENCICLOPEDIA MEDICA ITALIANA (Sansoni Edizioni Scientifiche) Volume I° pagina 2182, ricaviamo la seguente DEFINIZIONE: “Il termine è stato creato da E. BREULER nel 1911 per designare un SINTOMO FONDAMENTALE, MA SECONDARIO, DELLA SCHIZOFRENIA, consistente nella PERDITA DI CONTATTO CON LA REALTA’ (malgrado l’integrità dei mezzi di relazione) E CON L’AMBIENTE, CON COSTRUZIONE DI UNA VITA INTERIORE PROPRIA CHE VIENE ANTEPOSTA ALLA REALTA’.” . Ma, da allora, sono incominciate a sorgere diverse visioni (e successive polemiche) su questa anomalia ed, in particolare, sul suo SIGNIFICATO CLINICO-NOSOLOGICO e sul MECCANISMO PATOGENETICO D’INSORGENZA; per questa ragione, alcuni Scienziati hanno iniziato a distinguere l’ AUTISMO dalla SCHIZOFRENIA. Lo stesso BREULER ha successivamente ampliato il concetto originario, tentando di individuare gli stessi meccanismi patogenetici del pensiero Autistico (contrapposto al pensiero realistico) in ALCUNI TIPI DI PERSONALITA’ PSICOPATICHE (da Lui definite: Schizoidi o Schizopatiche) ed, addirittura, in ALCUNE FORME DI PENSIERO NORMALE. . Andando avanti col tempo e con la relativa osservazione empirica e scientifica, molti studiosi incominciarono a constatare che L’ INTELLIGENZA E LE FACOLTA’ MENTALI PIU’ ALTE potevano tranquillamente COESISTERE CON L’ ATTEGGIAMENTO AUTISTICO E CON LA RELATIVA COSTRUZIONE DI UNA VITA INTERIORE PROPRIA, ANTEPOSTA ALLA REALTA’. Sono stati citati, in proposito, numerosi e significativi esempi (non sempre con la dovuta correttezza e con il rigore scientifico richiesto); cito, tra gli altri, il caso del grande ALBERT EINSTEIN, la cui straordinaria intelligenza si contrapponeva ad un atteggiamento comportamentale, definito ” Un po’ strano”; ed ancora: il DUSTIN HOFFMAN” di “RAIN MAN” (1988), capace di sbancare Las Vegas, con la sua straordinaria memoria matematica: un’ interpretazione di Autistico, ritenuta perfettamente credibile, che gli valse l’ Oscar. Potrei continuare con esempi di altre personalità, operanti, soprattutto nei settori artistico e musicale; voglio ricordare, invece, un eccezionale episodio, personalmente vissuto nella mia attività professionale: ho avuto occasione di vedere una bimba autistica (e, come tale, diagnosticata da numerosi psichiatri), la quale, all’ età si sette anni, pur essendo caratterizzata da una vita interiore propria e, quindi, scarsamente comunicante con i genitori e con altri individui, sapeva distinguere immediatamente, al primo tocco dei tasti di un pianoforte, tutti i Ventuno Notturni di Chopin, classificandoli secondo secondo il numero stabilito dal Catalogo delle composizioni di questo Autore. . Infine, recentemente (anno 2006), siamo arrivati a nuove e sconvolgenti scoperte scientifiche; dobbiamo ricordare, in particolare, che le NEUROSCIENZE sono, oggi, in straordinaria evoluzione e continuano ad inviarci rivelazioni sorprendenti, destinate a trasformare il nostro modo di concepire le funzioni della mente. Tra le più significative scoperte, occorre annoverare quella relativa ai NEURONI SPECCHIO (MIRROR NEURONS), vale a dire CELLULE NERVOSE CHE ACCOPPIANO I NOSTRI GESTI A QUELLI ALTRUI, permettendoci di afferrare immediatamente il significato delle azioni degli altri, nonchè le loro intuizioni ed emozioni. Questi neuroni sarebbero, quindi, l’indispensabile strumento per COMPRENDERE GLI ALTRI e, quindi, di POTER DIALOGARE CON ESSI. Giacomo Rizzolati
Giacomo Rizzolati, Professore di Fisiologia Umana all’ Università di Parma, ha, recentemente, elencato, in maniera esemplare, le specifiche funzioni svolte dai NEURONI SPECCHIO. Riporto integralmente dalla sua Pubblicazione: “I NEURONI SPECCHIO SI TROVANO NELL’AREA DI BROCA E NELLA CORTECCIA CEREBRALE PARIETALE INFERIORE. SONO ALLA BASE DI DIVERSE FUNZIONI: – COMPRENSIONE DELLE AZIONI E DELLE INTENZIONI DEGLI ALTRI – CAPACITA’ DI REPLICARE INTENZIONALMENTE LE AZIONI OSSERVATE O DI IMPARARNE DI NUOVE – COINVOLGIMENTO NELLA CONDIVISIONE DI EMOZIONI ALTRUI – LEGAME CON LE DIVERSE FORME DI LINGUAGGIO, DALLA GESTUALITA’ ALLA VERBALIZZAZIONE.” L’evidenza scientifica di uno stretto legame esistente tra NEURONI SPECCHIO, CAPACITA’ DI SENTIRE-OSSERVARE-COMPRENDERE E IL LINGUAGGIO ha aperto la strada ad un’ ipotesi suggestiva e cioè che UN DIFETTO NELLO SVILUPPO DI QUESTE CELLULE CEREBRALI POSSA ESSERE IMPLICATO NEI MECCANISMI ALLA BASE DELL’AUTISMO, una anomalia (desidero ribadirlo) di tipo socio-comportamentale che, però, implica anche disturbi di carattere linguistico-comunicativo. A conferma di questa ipotesi, Alessandra Terzaghi, attraverso la Rivista KOS, ha aggiunto che vari gruppi di studio hanno dimostrato che NEI PAZIENTI AUSTITICI, IL SISTEMA SPECCHIO E’ ALTERATO ED IPOFUNZIONANTE. – Quanto sopra descritto è sufficiente per comprendere appieno la CONDIZIONE ESISTENZIALE ATTUALE DEI SOGGETTI AUTISTICI. Già intorno ai tre anni (se non prima), i genitori capiscono che il loro piccolo non cresce come gli altri: preferisce stare isolato ed ha interesse soltanto per alcuni oggetti o poche attività particolari; inoltre ha comportamenti ripetuti ossessivamente, si agita per rumori o luci troppo intense; parla molto poco o per nulla, sembra essere perennemente disubbidiente, non “dà retta”, anzi grida. I problemi si accentuano, poi, nel periodo scolastico: gli autistici, infatti, hanno un’intelligenza normale, o, addirittura, superiore alla media, ma hanno difficoltà a seguire gli insegnanti nel percorso educativo e formativo; si dedicano soltanto a specifiche materie o attività a loro gradite, hanno scarse o nulle relazioni con il loro coetanei. Pervenuti all’età adulta, raramente possono dedicarsi ad un’ attività lavorativa, soprattutto se a carattere di dipendenza; stanno, per lo più, a casa, quasi totalmente a carico dei genitori, magari ormai anziani e sempre più angosciati; raramente sono destinatari di un trattamento specifico che, nel loro caso, sarebbe, invece, fondamentale per evitare regressioni verso un più profondo isolamento. – Rimane, quindi, in gran parte insoluto, il PROBLEMA DELL’ ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA a questi nostri concittadini, diversamente abili. Riporto integralmente, in proposito, una pregevole (e da me condivisa) dichiarazione di Riccardo Ferrante, Presidente dell’ ANGSA LIGURIA ONLUS, comparsa su un Quotidiano Locale: “Su questo fronte, le famiglie denunciano, per la Liguria, una situazione di reale emergenza. Nel 2004, la Giunta Regionale ha assunto un’ importante delibera (la 1555), con cui si è istituito il TAVOLO REGIONALE PER L’AUTISMO ed è stata prevista la realizzazione di un’ EQUIPE MULTIDISCIPLINARE, destinata ai pazienti autistici. Il gruppo di lavoro, operando in rete, li dovrebbe accompagnare nel loro sviluppo, senza cesure, dall’età evolutiva fino all’età matura: un ORGANO DEL GENERE NON E’ STATO ANCORA EFFETTIVAMENTE REALIZZATO. Nelle diverse aree della regione non mancano esperienze significative, Centri che tentano un lavoro di presa in carico, effettivamente globale, del soggetto autistico. Ma, sicuramente, le esigenze non sono state pienamente soddisfatte e, in particolare, nel comprensorio genovese. Anche per questo, l’ANGSA sta lavorando in proprio (ma in collegamento con la Sanità Pubblica) alla realizzazione di un Centro Semiresidenziale e Multidisciplinare pe rl’Autismo, che possa rappresentare una realizzazione definitiva e completa della Delibera 1555.” Ancora una volta, non mi resta altro che augurare un proficuo lavoro a questa benemerita Associazione di Volontariato, auspicando che quanto sopra riferito da Riccardo Ferrante possa trovare ascolto da parte delle Istituzioni, per la semplice ragione che l’autistico e la sua famiglia non vanno lasciati soli. Ricordiamoci sempre che: L’AUTISTICO NON RIESCE A COMUNICARE NORMALMENTE, MA VORREBBE POTERLO FARE. E HA MOLTI PREGI: NON FINGE, NON SA MENTIRE, I SUOI GESTI DI EFFETTO SONO SICURAMENTE SINCERI. INSOMMA, PUO’ ESSERE UN AMICO VERO, ANZI, UN AMICO “SPECIALE”. 5 Giugno 2008 Aldo Pastore
RIFLESSIONE CONCLUSIVA: Come si può facilmente evidenziare dalla lettura dello scritto recente di GIANLUCA NICOLETTI e dall’articolo più lontano di ALDO PASTORE, IL DRAMMA ESISTENZIALE DEGLI AUTISTICI NON È SOSTANZIALMENTE MUTATO, malgrado il lodevole impegno profuso dalle Associazioni di Volontariato. Continua a permanere il SOSTANZIALE VUOTO DELLE ISTITUZIONI ed, in particolare, nei giorni nostri, si è accentuato IL DISTACCO TRA SCUOLA E SERVIZI SOCIOSANITARI. Ancora una volta, dobbiamo DENUNCIARE QUESTO DISTACCO, rappresentato, soprattutto, dalla scomparsa, NELLE NOSTRE REGIONI, DEI SERVIZI DI MEDICINA SCOLASTICA. Di conseguenza, affronteremo questo argomento nel Prossimo Numero della Nostra Pubblicazione
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