Giornalisti caduti sul fronte di guerra

FOLLIA. Uccidere i giornalisti inviati sul fronte è tra i crimini più odiosi dei conflitti armati. Negli ultimi dieci anni ne sono caduti quasi un migliaio per impedire loro di raccontare le atrocità della guerra.
Quando si evoca il Donbass, teatro di una tragedia infinita, affiora il doloroso ricordo della sorte toccata al giornalista Andy Rocchelli, 36 anni, abbattuto dai cecchini ucraini il 24 maggio 2014 mentre documentava le condizioni dei civili inermi. In questa regione aspramente contesa e usata dal Cremlino quale pretesto per scatenare l’invasione, si combatte oggi esattamente come si combatteva otto anni fa qusi che la storia si fosse fermata.
La drammatica vicenda del reporter italiano, rimasta a lungo avvolta in una spessa cortina di omertà, è emblematica dell’assurdità di un crudele scenario bellico dai risvolti paurosi che non rispetta niente e nessuno e va avanti con brutale risolutezza senza soluzione di continuità. Per imporre il proprio predominio si ammazzano ogni giorno coloro che non hanno colpe e pagano con la vita le follie del potere quando perde la ragione.
Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori

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