Gesti rivoluzionari. Perché votare?

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Perché è un diritto costituzionalmente riconosciuto ed un dovere civico se non fosse per il fatto che non è consentito dissentire e c’è chi ci fa anche il pistolotto su il fatto che se non voti non cambierà nulla o ancora peggio ti danno del disfattista, comunista, qualunquista.
Ma chiedo a loro signori:
Abbiamo votato i Governi Monti, Draghi?
Andrò a votare quando la scelta dei programmi sarà “libera” e non calata dall’alto,
quando potrò finalmente scegliere chi mandare a Roma a rappresentarmi che siano donne e uomini liberi, che possano esprimere dissenso senza correre il rischio di essere messi da parte dai loro capi.
Da anni le elezioni sono usate come metodo di distrazione di massa. I partiti fatti in serie come le lampadine non rappresentano più ideali in quanto rispondono all’Europa e allo zio Sam in tuba.
Io per una volta non ho voglia di fare parte del gregge che corre a votare chi promette e non mantiene, chi cinque minuti terminate le elezioni vi tradisce e va a governare insieme a chi ha insultato per tutta la campagna elettorale.
Questo, amiche e amici, è un periodo difficile e lo sarà ancora di più. Temo che saremo travolti da uno tsunami sociale, economico senza precedenti e i responsabili di questa situazione sono quelli che oggi vi chiedono il voto per fare tutto ciò che non hanno fatto in tutti questi anni che hanno governato, prima fintamente divisi e poi tutti insieme.
Dicono tu vai e vota il meno peggio, sarò sincero non vedo un meno peggio per me sono tutti la stessa cosa.
Oggi più che mai il #nonvoto diventa l’unica voce di protesta.

Roberto Paolino

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