Finalmente si parla di droga.

Foto da YouTube

Uno dei primi gruppi aperti su Facebook, fin dagli esordi, i miei, nel 2008 è stato “Pianeta droga. Effetti su bambini, ragazzi, giovani”.
In questi anni abbiamo sentito pochi politici che hanno fatto di questa materia uno dei principali problemi che intervengono pesantemente sulla pelle dei giovani. Ancor meno si sono adoperati per arginarne l’uso e l’abuso. In nome di una libertà fittizia.
Abbiamo sentito frasi come, “si ma anche l’alcool”, “sì, ma il divieto fa bene alla mafia” , “comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico”.
Dimenticando che il prezzo di questo biglietto può essere la vita. O, comunque una vita in schiavitù senza scampo. Altro che libertà, come alcuni predicano. E fanno credere.
La mia esperienza deriva dal fatto che ho toccato con mano il problema in di trent’anni di lavoro in farmacia dove ho visto ragazzi pian piano assimilati a degli zombie. Per poi lasciarsi andare fino a morire a quarant’anni. Ricordo quando arrivavo e li trovavo già “fatti”, di eroina. Già. Perché parlo degli anni 80, quando da noi venivano per le siringhe e ci raccontavano tutte le balle del mondo per avere la dose di morfina che gli spettava. Ma con ricetta speciale, con prescrizione a tempo, non su loro richiesta, per poi andarsela a rivendere. In cambio di eroina, la preferita, all’epoca. Per alcuni anni infatti, fino all’85, se non ricordo male, c’è stata una sorta di “legalizzazione” che, per altro, non ha dato buoni frutti.
Ricordo sempre un ragazzo che ogni settimana aveva una nonna , a Napoli, dove doveva andare per il funerale. Quante nonne aveva! Ma evidentemente la sua memoria era fallace.

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Finalmente, ieri, nella “Giornata mondiale contro le droghe”, il Presidente del Consiglio ha esordito con un grido, “Stop al lassismo!” Un grido che da tutte le parti d’Italia si leva da parte delle famiglie con figli o familiari che hanno incontrato e intrapreso questa strada , spesso senza ritorno.
Chi ha un minimo di buon senso e si informa, comprende che sulla mente dei giovani, specie in età evolutiva, adolescenziale, ha spesso un effetto devastante. Su un cervello ancora in fase di maturazione. L’uso di qualsiasi droga interferisce con il normale funzionamento cerebrale, alterando percezioni , pensieri e azioni, capacità di memorizzare e ricordare. Non sempre e non tutti, fortunatamente, coloro che si fumano una canna passano alle droghe cosiddette pesanti, ma è certo che iniziano dallo spinello. Tutta questa violenza che ci circonda è dovuta, almeno in parte, all’uso di sostanze.
“Viviamo nel paradosso di una vulgata che spaccia la droga come un forma di libertà, e io non riesco a capire come si faccia a considerare libertà qualcosa che ti rende schiavo”.
A Montecitorio, Meloni si è infervorata. “Voglio ribadire dei concetti lapalissiani e banali, sapendo che posso diventare oggetto di polemica, ma sono abituata a difendere ciò in cui credo. Il primo è che la droga fa male sempre e comunque, ogni singolo grammo di principio attivo si mangia un pezzo di te” ha aggiunto la premier. “Le droghe fanno male tutte, non esistono distinzioni, chi dice una cosa diversa dice una menzogna. Dire che ci sono droghe che possono essere usate è un inganno”. “In uno spinello di oggi c’è una quantità di principio attivo enormemente più grande di quanto ce n’era in quelli di qualche decennio fa e si può definire leggera qualcosa che ha il 78% del principio attivo?”.”Fin quando ci sarà questo governo è finita la stagione del disinteresse. Il messaggio che vogliamo lanciare oggi è che lo Stato intende fare la sua parte per combattere un fenomeno che è fuori controllo”.
Immediatamente è stata contestata dal deputato di Più Europa, Riccardo Magi , intervenuto con un’azione dimostrativa, con la solita narrazione “Cannabis non ci pensa lo stato ci pensa la mafia’. Meloni, di rimando “Abbiamo visto i risultati in questi anni di lavoro che avete fatto. La ringrazio di aver partecipato. Doveste sapere che non sono una persona che si fa intimidire, perché io so cosa sto facendo il punto è se voi vi rendete conto di quello che state facendo”. “Siamo stati scelti dagli italiani. Quando sceglieranno voi, farete esattamente quel che volete”. Mai vista così coinvolta. Ma ha incontrato tante persone che le hanno raccontato la loro sofferenza insieme a familiari caduti in quel vortice , spesso senza fine se non una overdose, della tossicodipendenza.
Alcuni vorrebbero tirar su una generazione di ignoranti, senza rispetto per gli adulti, a scuola e in famiglia, e per i coetanei. In nome di una libertà fittizia.
Uso di sostanze, bullismo e mancanza di educazione con scarsa istruzione.
Ma anche basta.
Finché siamo in tempo.
Forse occorre una inversione di marcia dal Magno ’68.
No, non per tornare indietro, al medio evo, come qualche idiota sussurra, ma per trovare o ritrovare un equilibrio culturale e sociale. Dove le sostanze, leggere o pesanti, non trovano spazio

Carla Ceretelli

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